Hsieh, la 'giant killer' che non guarda molto tennis

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Hsieh, la ‘giant killer’ che non guarda molto tennis

32 anni, taiwanese, ha eliminato la numero uno del mondo Simona Halep. Su-Wei Hsieh però ha un cliente esigente da soddisfare qui a Wimbledon: il nipotino di sei anni

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Su-Wei Hsieh ormai si è costruita una certa reputazione nei tornei dello Slam. Che sia cemento, terra o erba, le big non possono stare mai tranquille quando la affrontano: ha cominciato lo scorso anno eliminando Johanna Konta (all’epoca numero 8) dal Roland Garros, ha ripreso di gran carriera quest’anno sbattendo fuori dall’Australian Open Muguruza e Radwanska e poche ore fa ha compiuto la sua impresa più significativa estromettendo da Wimbledon la numero uno del mondo Simona Halep.

Non sono una ‘giant killer’, voglio solo sentirmi libera e godermi le partita. Tutto può succedere in campo, anche se non hai molte chance di vincere perché le avversarie sono molto forti“. È quindi lecito, perfino umano, sentirsi quasi sopraffatta dalla situazione quando si è punto di servire per il match contro la numero uno del mondo sul centrale di Wimbledon. In quel momento Su-Wei, dopo aver sbagliato un servizio, si è presa una pausa: ha guardato il pubblico e ha sorriso, quasi per scaricare la tensione. “Lo scorso anno stavo giocando contro Safarova (a Nottingham, ndr), avevo due match point e ho commesso un doppio fallo. Così in quel momento ho pensato ‘oh mio Dio, non sta succedendo di nuovo, la gente ne riderà‘. Avevo bisogno di calmarmi un attimo“.

Appena una manciata di minuti prima Su-Wei era sotto 5-2. “Normalmente in quel momento senti di essere vicina alla fine dell’incontro. Devi provare a colpire la palla un po più forte ma Simona, che è la più forte, potrebbe distruggerti. Così ho avuto bisogno di trattenermi un po’. Nel primo set ho osato un po’ troppo e ogni palla finiva fuori di poco“. Ha un modo molto particolare di gestire la tensione, che non prevede l’annullamento delle emozioni ma un tentativo di incanalarle, utilizzando un approccio positivo e mai autodistruttivo. Per battere Halep però non basta questo. Serve il tennis, quel tennis imprevedibile che già a Melbourne la diretta interessata aveva ribattezzato ‘Su-Wei style.

Quando mi alleno faccio impazzire la mia sparring partner perché dopo due colpi gioco subito una palla corta. E se non gioco una palla corta, colpisco più forte che posso. Adesso però mi sono un po’ calmata, cerco di essere più regolare in allenamento, di non far impazzire troppo le ragazze con i miei drop shot!“. In questo quadro si fatica a immaginare una giocatrice a cui Hsieh possa ispirarsi, ma la sua risposta sorprende perfino di più: “Non guardo molto tennis. Ogni tanto posso rubare qualcosa da questo o da quell’altro giocatore, ma non mi piace guardare troppi match“.

Anche perché la sua priorità qui a Wimbledon è il nipotino di sei anni, che la accompagna fedelmente assieme al resto della sua famiglia e al suo ragazzo.

Amante delle fragole e della aragoste, come ha confessato in un’intervista, Su-Wei elargisce anche un consiglio ben circostanziato. “C’è un posto molto famosa a Londra, si chiama ‘Burger&Lobster’. È ogni anno sulla mia lista. Domani però proveremo qualcosa di nuovo. McDonald’s? Mio nipote è molto schizzinoso, devo prima chiedere a lui”. A battere la n.1 del mondo son bravi tutti: provate invece ad accontentare un bambino dei sei anni!

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