Nole: 'Mesi lunghi per me'. Rafa: 'Gran torneo, peccato il risultato'

Interviste

Nole: ‘Mesi lunghi per me’. Rafa: ‘Gran torneo, peccato il risultato’

Le parole dei due protagonisti dopo la memorabile semifinale di Wimbledon vinta dal serbo 10-8 al quinto set nel cinquantaduesimo confronto diretto tra i due

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NOVAK DJOKOVIC

Dopo la sconfitta al Roland Garros, avevi detto che non sapevi se avresti giocato su erba. Cos’è cambiato durante questo mese?
Ho deciso di giocare, ovviamente ero molto deluso a Parigi dopo il match, ma poi, dopo qualche giorno di relax, mi sono ripreso, mi è tornata la voglia di andare in campo. Ovviamente, è stata un’ottima decisione. Ho avuto una bella settimana al Queen’s, che è stata una preparazione perfetta per Wimbledon. ora sono in finale, e sono molto, molto contento. Ero anche tanto emozionato alla fine della partita, perché sono stati 15 lunghi mesi per me, con molte difficoltà.

Perché hai preferito giocare col tetto chiuso?
Gli organizzatori e gli arbitri ci hanno detto che il tetto doveva essere chiuso perché avevamo iniziato indoor.

Non è stato deciso tra voi giocatori?
No, ce lo hanno detto loro

Sei sembrato quasi sempre molto calmo durante il match, pensando anche a quanto emotivo avevi mostrato di essere in passato. È stata una cosa su cui hai lavorato, magari con qualche tipo di meditazione?
Ti ringrazio, sì, ma in effetti ho avuto dei momenti di forte emozione sia oggi che ieri, e si è visto. Quando vai in campo contro uno che probabilmente è il mio più grande rivale, la cosa diventa intensa, la posta è altissima e tu lo senti, eccome. Non è facile controllare le emozioni, federer per esempio è bravissimo in questo, un maestro, ma sono sicuro che anche lui, dentro di sè, sente tante emozioni. oggi un paio di volte ho perso la calma, e poi ho perso il servizio, e il set. Nadal è Nadal perchè sa sfruttare queste situazioni, vede un’opportunità, e se la prende. Per questo è stata una partita straordinaria, da ogni punto di vista, sono incredibilmente orgoglioso.

Come sarà domani, per te, sapendo di essere il favorito?
Beh, anche Kevin ha passato tante ore in campo nelle sue ultime due partite, ma ha avuto un giorno di riposo, che a questo punto del torneo serve molto. Quindi alla fine non so se sarò favorito, direi che partiremo alla pari. Lui giocherà la sua seconda finale Slam, e sta decisamente giocando il suo miglior tennis di sempre, ha un servizio devastante. Spero di riuscire ad arginarlo.

C’è stato un momento in cui hai realizzato: “Sì, sono tornato?”
Probabilmente a Roma, il torneo è stato buono, anche a Parigi ho vinto delle buone partite, non l’ultima magari, ma poi l’intera stagione su erba è stata ottima, sentivo che stavo ricominciando a giocare al mio livello.

Riguardo al tetto, non c’è stato dialogo con gli organizzatori?
Sì, c’è stato, io preferivo giocare sotto il tetto perchè era così che avevamo iniziato. Non l’ho chiesto, ho solo espresso la mia opinione, ma per quello che ho capito, avevano già preso la loro decisione.

Tu e Rafa avete giocato contro più di chiunque altro. Cosa comporta affrontarlo, fisicamente?
Se ti mostrassi i miei piedi, lo capiresti (risata). Lui è probabilmente il più grande agonista di sempre, lotta su ogni punto come fosse l’ultimo, è impressionante, e lo rende difficilissimo da battere su qualsiasi superficie. Quando vai in campo con lui, sai che dovrai sudarti ogni palla, è una cosa che ti prosciuga le energie.

C’è stato quel momento incredibile, verso la fine, quando sei andato in estensione totale nel tentativo di recuperare una smorzata, non so come tu abbia fatto a non farti male. Quanto ti alleni per permettere al tuo corpo di fare una cosa simile?
Sì, è stato uno di quei momenti in cui ti sembra che il tempo si fermi. Match point, lo vedo avanzare, gioco un buon colpo solido, sapevo che in quell’istante lui doveva decidere se tirare forte il rovescio o tentare il drop-shot. Gli ho visto cambiare l’impugnatura, e ho iniziato a correre. Ma la palla corta era troppo buona, io ero troppo lontano. Ma ci ho tentato, hai presente in “Space Jam”, con Michael Jordan, quando lui tenta di allungarsi? Ecco, è stata una cosa del genere.

Prima hai detto che Anderson non avrà niente da perdere, come se tu pensassi di avere qualcosa da perdere, invece. È così? Ti dico che in questo momento Serena ha perso con Kerber, se vuoi commentare su questo.
Beh, lui giocherà solo la sua seconda finale Slam, ovviamente ha di più da guadagnare. Ma se penso ai miei ultimi due anni, ho solo da guadagnare anch’io. E così Serena ha perso? beh, gran risultato per Angelique, ma non è una sorpresa. Lei è una top player, aveva già vinto due Slam. Io penso che Serena sarà comunque contenta della finale a Wimbledon, dopo tanto tempo, dopo aver avuto una figlia, e averne passate tante. certo, in teoria uno si aspetterebbe che vincesse sempre, come tante altre volte, ma bisogna tenere conto di quello che ha passato. Lei è fonte di grande ispirazione per questo.


RAFAEL NADAL

Hai disputato così tanti match strepitosi contro Novak. Questo che posto avrebbe in classifica?
Onestamente, non ci ho pensato. Non ricordo tutte le partite. È stato un grande match, con un livello fantastico da parte di entrambi e, pur non essendo uno spettatore, penso sia stato un grande spettacolo per i fans.

Hai avuto cinque palle break. Quattro nel primo, forse non potevi fare molto ma alla quinta, quando sei andato a rete, forse sei stato un po’ impaziente. Forse avresti potuto gestire il punto in un altro modo?
“Impaziente”? Venivo da una posizione di difesa e ho colpito un grande rovescio incrociato. Ho deciso di entrare. Ha funzionato molto bene tante volte colpire di rovescio e poi andare avanti. Per me non è così. Ho preso la decisione per avanzare, per giocare aggressivo. Ho tentato di andare a rete per mettergli pressione; non potevo giocare il rovescio sulla linea di fondo perché stavo correndo verso la palla, era rischioso colpire da fondo.  Non potevo aspettare. Ma, per quanto mi riguarda, non ho nulla da lamentarmi su questo. Non ho la sensazione di essere stato impaziente. Lui ha giocato un grande passante. Non sto dicendo che la tua domanda sia sbagliata, ma questo è lo sport, il risultato cambia tutto. Non mi lamento di nulla. Ha giocato alla grande. Ha meritato. Anch’io ho meritato. Entrambi meritavamo.

Cosa ti porti via da questo torneo? Sensazioni positive così come la delusione della sconfitta?
Ho giocato bene, sono andato in semifinale dopo un po’ che non ci arrivavo, ho vinto alcune grandi partite, specialmente nei quarti contro del Potro. Oggi è stata un’altra gran partita. Certo che penso di aver sprecato un’opportunità, di vincere un altro titolo molto importante, ma è finita lì.

Ieri c’è stato un match maratona. Tu e Novak siete rimasti negli spogliatoi per un sacco di tempo. Cosa avete fatto mentre aspettavate?
Io ho cercato solo di passare il tempo. Mi sono scaldato tipo dieci volte e ho guardato la partita. Tutto qui.

Novak ha avuto due anni molto difficili. Cosa pensi del suo livello in questa partita?
Sta giocando alla grande. Per me è al suo top di nuovo, l’ho detto anche prima della partita e questo è tutto. È in finale a Wimbledon! Non puoi essere in una finale di Wimbledon anche se il tuo nome è Novak Djokovic senza giocare ad altissimo livello.

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