L’avvio dei tornei della US Open Series, che inizia il percorso di avvicinamento verso l’ultimo Slam della stagione, prevede come prima competizione in calendario quella che si svolge sul cemento dell’Atlantic Station di Atlanta, Georgia. Dopo le prime due giornate in parte disturbate dalla pioggia, la giornata di mercoledì segnava il debutto nel torneo della testa di serie n.1, nonché vincitore uscente John Isner, e quello della n.3 Hyeon Chung, al rientro dopo il lungo stop iniziato nel mese di maggio che ha arrestato la sua rincorsa alle posizioni di prestigio del ranking dopo lo scoppiettante avvio di inizio anno (semifinale agli Australian Open e quarti a Indian, entrambe perse contro Roger Federer, e ancora quarti a Miami, sconfitto in questo caso proprio da Isner).
Tocca al coreano iniziare il programma di giornata affrontando lo statunitense Taylor Fritz che naturalmente gode dell’appoggio del pubblico e che ha a disposizione un ottimo servizio che sul cemento fa male. A fine match gli aces dell’americano saranno 16, una prestazione molto buona, ma non sufficiente per portare a casa l’incontro visto che il rientrante Chung (aveva giocato l’ultimo match a Madrid, poi l’infortunio alla caviglia destra), ha dato sì l’impressione di giocare un po’ con il freno a mano tirato, ma mettendo in mostra nei momenti cruciali le sue note qualità in risposta e nel gioco di pressione con ricerca di profondità e angoli per spostare l’avversario e liberarsi il lungolinea di diritto. Questo è il canovaccio su cui si sviluppa il match: nel primo set l’americano riesce a rimanere a galla aggrappandosi al servizio ma senza dare l’impressione di poter veramente preoccupare Chung. Il break decisivo giunge al nono gioco, dopo che Fritz non ha sfruttato le tre opportunità avute nei precedenti game di servizio del coreano. Nella seconda frazione Fritz continua a giocare bene, ma man mano che il tempo passa Chung alza il ritmo e questo mette il tennista americano in grossa difficoltà. La caparbietà gli consente di portare il set al tie break, dove però Chung gioca in maniera perfetta continuando ad aumentare ritiro e precisione dei colpi fino alla chiusura dell’incontro al primo match point.
In chiusura di programma debutta nel torneo anche John Isner che affronta il giovane australiano De Minaur, che ad inizio stagione si era ben comportato sul cemento australiano e, dopo una buona stagione sull’erba, spera di poter dire la sua anche negli Stati Uniti. Per Long John si tratta della prima partita dopo la semifinale di Wimbledon persa contro Anderson dopo oltre 6 ore e 36 minuti di gioco. Se la versione di Isner che si vedrà nelle prossime settimane sarà quella vista contro De Minaur, attenzione a John in vista degli US Open: l’americano ha infilato 15 aces giocando in scioltezza, con una facilità impressionante, tanto da fare apparire il giovane australiano assolutamente non in grado di opporre una seria resistenza, visto nei suoi turni di servizio del primo set gli ha concesso solo sei punti. Nel secondo John ha giustamente rallentato ma il risultato finale è stato lo stesso, un po’ più di gioco ma niente più.
Nelle altre partite del giorno, sconfitta di Mikhail Youhzny (che proprio ieri ha annunciato che questa sarà la sua ultima stagione nel tennis professionistico con ultimo torneo in quel di San Pietroburgo) contro Misha Zverev in due set. Il russo ha lottato nei primi giochi del set di avvio, riuscendo a recuperare immediatamente il break subito nel quinto gioco, Zverev ha poi però innestato le marce alte e alzato il suo livello di gioco. Infine, nella partita più combattuta del giorno, l’americano Ryan Harrison riesce a rimontare un set allo slovacco Lukas Lacko.
Risultati:
[3/WC] H. Chung b. T. Fritz 6-4 7-6(5)
[8] R. Harrison b. L. Lacko 2-6 6-2 6-3
[7] M. Zverev b. M. Youzhny 6-4 6-2
[1] J. Isner b. A. De Minaur 6-3 6-2
Andrea Franchino