ATP Toronto: Cecchinato regge un set, Fognini vince: "Finals lontane"

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ATP Toronto: Cecchinato regge un set, Fognini vince: “Finals lontane”

Perso il primo parziale al tie-break, Marco cede di schianto nel secondo. Fabio prosegue la striscia positiva e regola in due set Steve Johnson. Ora attende il vincente di Shapovalov-Chardy

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Dai nostri inviati in Canada, Luca Baldissera e Vanni Gibertini

F. Tiafoe b. M. Cecchinato 7-6(3) 6-1

CECCHINATO, SUL CEMENTO NON VA – Non è partita con il piede giusto l’avventura degli azzurri nella stagione nordamericana sul cemento. Il primo a scendere in campo a Toronto, Marco Cecchinato, ha giocato un buon primo set contro un avversario tosto come Frances Tiafoe, mancando però nella stretta finale nella quale è stato a due punti dal parziale ma ha poi ceduto abbastanza nettamente al tie-break. Anche nel secondo set, nonostante il punteggio finale molto severo, il siciliano ha avuto le sue buone occasioni, soprattutto nel gioco d’apertura nel quale ha sciupato un’occasione per andare in vantaggio di un break con una risposta in rete, e poi anche sull’1-3, quando la sua chance per il controbreak è svanita su una volée di rovescio tanto difficile quanto fortunosa messa a segno da Tiafoe.

Cecchinato e Tiafoe – Toronto 2018 (via Twitter @rogerscup)

Cecchinato ha dimostrato di poter tenere bene negli scambi, sia in recupero sia in fase di spinta, ma ha palesato in diversi momenti una comprensibile scarsa abitudine ai terreni duri e rapidi: d’altronde si tratta di una superficie con cui il siciliano si confronta molto raramente, basti pensare che nelle ultime tre stagioni ha disputato soltanto un match di qualificazione al torneo indoor di Stoccolma.
Ciò che è risultato piuttosto evidente è stato come fosse in difficoltà a contrastare i rimbalzi alti sui servizi molto carichi di Tiafoe, il quale spesso e volentieri ha rinunciato alla “botta” con la prima palla per costringere Cecchinato a tirar giù la palla dal terzo piano in risposta.
Ovviamente questo è stato il mio primo match sul cemento di questa stagione, ed è necessario ritrovare un po’ di fiducia su questa superficie dopo aver giocato così tanto sulla terra – ci ha detto Marco Cecchinato dopo la sconfitta in doppio in coppia con Dzumhur – Ora la classifica mi permette di entrare in tabellone in tutti questi tornei fino alla fine dell’anno e credo di poter giocare bene anche sul duro. Oggi le sensazioni erano buone, peccato per il primo set quando ho avuto anche qualche chance, ma la stagione è lunga e fare un bel match con Tiafoe, che è sicuramente molto più abituato di me di giocare su questi campi è comunque un buon segnale“.

Oggi non ho visto tutta questa differenza tra me e lui, sentivo di poter tenere il ritmo da fondo e di poter giocare bene con il servizio. Credo di dover migliorare dal punto di vista della concentrazione e della tenuta del match, perchè dopo il primo set e le occasioni avute mi sono trovato piuttosto stanco mentalmente ne non sono riuscito a sfruttare neanche le occasioni che ho avuto pure all’inizio del secondo”.

Per migliorare il mio rendimento su questa superficie non credo di dover snaturare il mio gioco, ma penso di dover lavorare su servizio e risposta. Il mio servizio sulla terra battuta mi garantisce buone percentuali, ma qui sopra non è sufficiente, e sulla risposta sto già lavorando moltissimo perchè se non si fanno break è davvero complicato vincere“.

Cecchinato era comunque consapevole che, arrivando qui in Canada solamente con pochi giorni di anticipo (è arrivato giovedì) senza alcuna preparazione specifica sul cemento e con tanti tornei nelle gambe, sarebbe stato difficile portare a casa il risultato. “Questo torneo lo considero un po’ come allenamento – ha spiegato – perchè dopo tutto il tennis che ho giocato quest’estate avevo bisogno di fermarmi. Ora rimarrò qui tutta la settimana ad allenarmi prima di andare a Cincinnati e spero che piano piano, da Winston-Salem in poi, andrà meglio“.

 

[14] F. Fognini b. S. Johnson 6-4 6-4

FOGNINI PERFETTO – Quasi impeccabile la prestazione di Fabio al suo esordio a Toronto, due set a zero senza appello a Steve Johnson. L’inizio del match è altalenante, con break e controbreak, poi sia Fabio che Steve tengono con autorità fino al 4-4. Johnson è un ottimo giocatore da cemento, tipico prodotto della scuola statunitense servizio-dritto, ma la classe dell’azzurro è nettamente superiore nello scambio in manovra. Il bellissimo drittone in cross con cui Fognini sbatte in tribuna Steve, e gli strappa il servizio, nel nono game, ne è un esempio. Ma la cosa migliore, conoscendo Fabio, è il modo tranquillo e autoritario con cui chiude il set per 6-4, tenendo la battuta a zero subito dopo. Vederlo giocare così, solido di testa e veloce di gambe, è un vero piacere, considerato che il braccio al fulmicotone lo ha sempre avuto. Dalla tribuna, la differenza nella qualità degli impatti tra i due è evidente, a partire dal suono sul piatto corde. Liftoni strappati per Johnson, splendide manate a volte quasi piatte per Fognini, che rispetto a Steve ha un altro grosso vantaggio: i suoi due fondamentali sono quasi di pari livello, mentre lo statunitense di rovescio spesso si incarta. Solo il servizio, che come è noto è il colpo meno esplosivo dell’italiano, a volte tradisce Fabio (3 doppi falli nel primo set), ma arrivano anche diversi punti vincenti.
Ho avuto poco tempo per lavorare tecnicamente sul servizio, in effetti. Sono in forma, ma anche un po’ stanco“.
Nel secondo parziale, continua l’esibizione di solidità di Fabio, che va alla caccia della battuta avversaria nel quinto game (3 palle break non sfruttate), e se la prende nel settimo, con un paio di risposte che strappano l’applauso agli spettatori del Grand Stand. Senza la minima esitazione, l’azzurro chiude il match poco dopo, tenendo il servizio a zero con grandissima autorità. Bravo, e basta, sia di testa che di tennis. Aspetta al secondo turno il vincente tra Shapovalov e Chardy, nel frattempo si gode un piccolo record personale: non aveva mai messo in fila una striscia di 5 partite vinte consecutivamente sul cemento. Speriamo che continui così.
Le Finals sono un obiettivo per voi, non per me, io guardo al presente, inutile guardare dove non sono, la classifica parla chiaro, mancano più di mille punti. Gli altri italiani che fanno risultati? Più siamo, meglio è, prima o poi il cambio generazionale deve arrivare. Io spero di andare avanti giocando bene fino alla fine dell’anno“.

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