Esplode il caso Van Uytvanck-Peng

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Esplode il caso Van Uytvanck-Peng

Bufera sui social dopo la squalifica inflitta da parte di TIU alla cinese: lei e Van Uytvanck sostengono due versioni dei fatti diametralmente opposte

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Una settimana fa Tennis Integrity Unit ha reso nota la squalifica di sei mesi (ridotta poi a tre) e la multa di 10000 dollari a Shuai Peng, colpevole di aver… tentato di cambiare partner di doppio nella scorsa edizione di Wimbledon. Nel comunicato l’organo di anti-corruzione del tennis afferma che Peng “ha usato la coercizione e ha offerto la possibilità di un compenso alla sua partner di doppio in cambio del suo ritiro dal tabellone a Wimbledon 2017″. Ne fu vittima Alison Van Uytvanck, al centro della bufera scatenatasi nei giorni successivi alla comunicazione di TIU. La lotta a distanza tra le due potrebbe anche imboccare le vie legali, ma per ora le due giocatrici si sono limitate a scrivere dei post più o meno chiarificatori sui social.

Poco dopo aver appreso la notizia riguardo la sospensione e la multa, la tennista cinese ha pubblicato un post sul canale social cinese Weibo, fornendo la sua versione dell’accaduto: “Lo scorso Wimbledon ho scelto di giocare in coppia con Alison Van Uytvanck dal momento che la mia compagna di doppio era infortunata. Contemporaneamente accadde la stessa cosa a Sania Mirza. Dopo aver dato conferma, l’ho aspettata per tre ore dopo aver firmato ma non si è presentata. Nel primo giorno di gara, ho ricevuto un messaggio nel quale mi comunicava il suo ritiro a causa di un infortunio. È stata lei a cancellarsi dal doppio e noi non abbiamo mai offerto del denaro per costringerla al ritiro. A quel punto io e Sania Mirza volevamo giocare assieme e le abbiamo offerto il montepremi del primo turno per l’affitto della casa a Londra e il cambio di programmazione da parte di Bertrand Perret, il mio ex-coach (anche lui condannato a tre mesi di squalifica). Nonostante ciò io non sapevo nulla delle comunicazioni tra il mio ex-coach e Van Uytvank. Deciderò se fare appello o meno dopo aver sentito il mio avvocato”.

In sostanza, Peng rivendica la piena legittimità della sua offerta a Van Uytvanck e sostiene di non aver mai cercato di corromperla, in quanto la sua intenzione di giocare il doppio con Mirza sarebbe stata successiva alla notizia del ritiro della sua partner, e non precedente. Si dichiara poi all’oscuro dei tentativi effettuati dal suo ex coach. Già confusi da questo stravolgimento dei fatti per come erano emersi appena dopo la squalifica, è arrivata la replica di Van Uytvanck su Twitter a complicare ulteriormente le cose. La sua versione è completamente opposta e smentisce in toto la cinese: “Questo è ciò che accaduto. Io e il mio ex-coach Alain De Vos siamo stati perseguitati giorno e notte da Shuai Peng, che voleva mi ritirassi dal doppio. Voleva giocare con Sania Mirza, anche se la deadline era ormai oltrepassata. Il mio ex-coach si è rivolto a Tennis Integriry e il caso è andato sotto investigazione. In base alle prove ottenute, hanno deciso di sospenderla. Da quando ero bambina il tennis è tutto per me, per questo voglio che resti pulito.”

Innanzitutto, sebbene non si posseggano delle prove in merito e le due versione siano di fatto inconciliabili, risulta difficile immaginare che Shuai Peng sia stata così indiscreta da perseguitare giorno e notte (il termine usato da Van Uytvanck è stalked) una collega e il suo coach per un fatto di rilevanza tutto sommato trascurabile. Certo, eticamente non è il massimo che la cinese abbia preferito fare coppia con Mirza dopo essersi precedentemente accordata con Van Uytvanck: in tal senso i contatti tra i due coach farebbero propendere per la ‘colpevolezza’ di Peng, che pure si è dichiarata estranea all’operato del suo ex allenatore. È però difficile prendere una posizione senza sapere quale delle due versione dei fatti sia quella reale. La squalifica inflitta da TIU è in linea coi rigidi provvedimenti presi in quest’ultimo periodo, ma risulta comunque un po’ esagerata: il programma di anti-corruzione avrebbe perso credibilità se si fosse limitato a una semplice multa?

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