Ottavi US Open, 4 intrusi: Sousa primo portoghese della storia

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Ottavi US Open, 4 intrusi: Sousa primo portoghese della storia

Tra i sedici che hanno raggiunto gli ottavi di finale, ben quattro sono alla prima partecipazione. Si tratta di Basilashvili, Coric, Millman e Sousa, il primo portoghese della storia

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I tre soliti veterani, nove volti abbastanza conosciuti a questi livelli, quattro esordienti assoluti. È questa la fisionomia degli ottavi finali maschili dello US Open 2018, che segnano l’ingresso di una nuova nazione nel novero di quelle che hanno piazzato una bandierina tra le prime 16 di un Major. Si tratta del Portogallo che si iscrive alla festa per la prima volta nella sua storia con Joao Sousa, capace dopo aver battuto il semifinalista in carica Carreno Busta di ripetersi contro Lucas Pouille. I tennisti lusitani avevano al massimo raggiunto il terzo turno: ci era riuscita due volte la russa naturalizzata portoghese Nina Bratčikova, tre volte Michelle Larcher de Brito oltre allo stesso Sousa che cinque volte si era fermato a un passo dagli ottavi.

Joao Sousa era l’unico portoghese presente in entrambi i tabelloni. Un esempio di efficienza che stride abbastanza con i numeri di nazioni come Francia e Italia, che hanno cominciato rispettivamente con 16 (5 donne) e 8 tennisti (una donna) salvo perderli tutti per strada prima dell’inizio della seconda settimana. Bene anche la Georgia con il suo unico alfiere Nikoloz Basilashvili, secondo dei quattro esordienti che al primo titolo in carriera – vinto ad Amburgo di recente – fa seguire un altro importante traguardo. La Georgia torna ad avere un giocatore negli ottavi di finale di uno Slam dodici anni dopo Irakli Labadze (Wimbledon 2006). Basilashvili è il quarto georgiano in Era Open a riuscirci: segue a Labadze, Kakulia e Alex Metreveli, che raggiunse la finale a Wimbledon nel 1973. Quest’ultimo giocò sotto la bandiera dell’Unione Sovietica ma era nato a Tiblisi.

Gli ultimi due esordienti sono Borna Coric e John Millman. Se la presenza del croato non sorprende più di tanto, considerate le sue potenzialità e il rendimento in stagione, il 29enne di Brisbane è l’uomo più inatteso tra i sedici rimasti in gioco. Millman si è infilato in un angolo di tabellone lasciato sguarnito da Chung non prima di essersi occupato di eliminare la più alta testa di serie sul suo cammino, Fabio Fognini. Salvo clamorose sviste degli dei del tennis la sua corsa finirà con Roger Federer, ma il best ranking con ingresso in top 50 non potrà toglierglielo nessuno.

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