Il futuro di Federer: terra nel 2019 e Laver Cup anche dopo il ritiro?

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Il futuro di Federer: terra nel 2019 e Laver Cup anche dopo il ritiro?

Lo svizzero rilascia dichiarazioni interessanti sul suo futuro. Sta meditando un ritorno sulla terra battuta e potrebbe giocare la Laver Cup anche dopo aver lasciato il tennis

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Quando Federer pronuncia una qualsiasi parola sul suo futuro, com’è logico che sia, l’attenzione diventa massima. Da Chicago lo svizzero sembra si stia divertendo a dare materiale per la costruzione di una serie di ipotesi sulla sua programmazione nei prossimi mesi, e persino anni.

Innanzitutto come si approccerà alla Laver Cup quando nei prossimi anni, inevitabilmente, si materializzerà lo spettro del ritiro. Lo svizzero non è stato soltanto il promotore della manifestazione ma è anche direttamente coinvolto nell’organizzazione del torneo tramite l’agenzia che ha aperto con il suo manager, la Team8. La prossima edizione si svolgerà a Ginevra, a casa sua, ed è molto probabile che lo rivedremo in campo. Poi, pero? Spero di qualificarmi ancora a lungo e se non dovessi riuscirci, spero di essere scelto dal mio coach con cui sono sempre stato gentile“, ha esordito lo svizzero, con il sorriso, nel corso della prima conferenza da Chicago. “Sarei felice di concedere il mio posto a qualcuno se dovesse meritarlo più di me. Ovviamente quando mi ritirerò le cose cambieranno. Onestamente, non so quale diventerà il mio rapporto con la Laver Cup: se potrò essere coinvolto in qualche modo, sarò molto onorato“.

Un Federer che dovesse aver appeso la racchetta al chiodo sarebbe ancora troppo giovane per prendere il posto di Borg come capitano del Team Europa, ma probabilmente ancora in grado di dire la sua sul campo da gioco. Ammesso che l’evoluzione della competizione non vada, come molti ipotizzano qualora il successo dovesse confermarsi nelle prossime edizioni, nella direzione di un inquadramento ‘ufficiale’ all’interno del calendario ATP. Allo stato attuale delle cose, non sembra impossibile immaginare Federer uomo copertina della manifestazione anche dopo il suo addio alle competizioni.

Si tratta comunque di discorsi ancora prematuri per un giocatore che occupa la seconda piazza del ranking ATP. Molto più interessanti e legate, queste sì, all’immediato futuro sono le parole dello svizzero sulla sua programmazione nel 2019, che potrebbe riservare una grande sorpresa. Roger Federer sta infatti considerando un ritorno sulla terra battuta.

La stagione su terra battuta è in fase di valutazione, non è affatto fuori dalle alternative“, ha confessato lo svizzero ai microfoni di ESPN. “Prenderò una decisione entro la fine dell’anno“. Poche parole ma utili ad alimentare una marea di speculazioni: è soltanto voglia di competere su una superficie che negli ultimi tempi ha dovuto trascurare per salvaguardare il fisico, nonostante si sia egli stesso definito un giocatore ‘da terra battuta’? Oppure è un più ambizioso progetto di provare a competere un ultima volta per la vittoria del Roland Garros? A tal proposito un’indicazione arriva: “Lo farei solo per il gusto di farlo, è una questione di passione”. Lo svizzero ha spiegato di essere interessato a scegliere il prima possibile per poter programmare al meglio la sua preparazione a partire dall’off-season, che potrebbe essere ritoccata qualora decidesse davvero di puntare (anche) sul mattone tritato per la prossima stagione. Federer non gioca un torneo su terra battuta dal 2016: a Roma, unico Masters 1000 assieme a Montecarlo che non ha mai vinto, venne sconfitto agli ottavi di finale da Thiem.

Tornando realisti, la litania terra-non terra è stata la stessa nel 2017 e nel 2018, le ipotesi si sono rincorse e lo svizzero ha sempre lasciato aperto uno spiraglio salvo tirarsi indietro poco prima dell’inizio della stagione rossa. La differenza potrebbe farla la reale prossimità con il momento in cui deciderà di lasciare il tennis. Con la Laver Cup a Ginevra e l’ultimo anno di contratto con il torneo di Basilea, il 2019 potrebbe essere una perfetta tornata dei saluti. Allo stesso tempo ci sarebbe il traguardo di Tokyo 2020, il torneo olimpico in cui lo svizzero inseguirebbe una medaglia d’oro in singolare sfuggita nel 2012 in finale contro Murray.

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