Che fa un coach venezuelano in Irlanda? Stabilisce un record

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Che fa un coach venezuelano in Irlanda? Stabilisce un record

Leonardo Parra, 42 anni, ha tenuto lezioni di tennis per due giorni senza sosta. Si è servito di tre campi e ha perso quattro chili per entrare nel libro dei record

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Quarantotto ore consecutive di lezione di tennis non erano state mai raggiunte, prima di qualche giorno fa. La firma sull’impresa è del venezuelano Leonardo Parra, che attende dal Guinnes World Record la certificazione tanto attesa. A 42 anni, dopo un ampio trascorso spagnolo, vive oggi in Irlanda dove però combatte con una certa ritrosia locale nei confronti del tennis (non si segnalano professionisti di grido). La trovata è stata insieme mediatica e a fin di bene: Parra ha voluto scrivere una piccola pagina di storia, contribuendo allo stesso tempo a una raccolta fondi per l’ospedale pediatrico di Crumlin, il più grande d’Irlanda. La cifra della donazione è maturata raccogliendo dieci euro per ogni ora di lezione, con il continuo alternarsi di atleti e amatori che hanno beneficiato dei concetti del metodo di allenamento spagnolo, quello che Parra ha perfezionato ad Alicante.

Al Bushy Park Tennis di Dublino, il coach venezuelano è sceso in campo alle 10 del mattino del 14 settembre terminando le sue fatiche esattamente due giorni dopo. In rete gira il suo commento a caldo: “È stata una grande esperienza, sia fisica sia spirituale. Dopo così tante ore trascorse in piedi ero distrutto, ma anche contento per il risultato ottenuto. Come potrà un mio allievo lamentarsi di essere stanco dopo un’ora e mezza di tennis, vedendo che io ne ho trascorse in campo 48 di fila? Io posso aiutare i giocatori, ma sono loro i primi a dover credere in ciò che fanno. Il tennis è sacrificio e determinazione. Per questo la storia del tennis spagnolo è così ricca di campioni“.

Al netto delle pause, sfruttate solo per questioni di sopravvivenza, Parra pare abbia trascorso su tre campi adiacenti 46 ore effettive. Lo sforzo gli è costato la perdita di quattro chili, compensata sul piano energetico dall’assunzione regolare di frutta, pollo e cioccolato. “Mi stavo addormentando in piedi, ma l’adrenalina mi ha tenuto sveglio – ha raccontato -. Lo sforzo che ho compiuto era più mentale che fisico, con tanta gente venuta a sostenermi, non potevo mollare”.

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