Torna il tennis 'pro' a Firenze, 24 anni dopo

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Torna il tennis ‘pro’ a Firenze, 24 anni dopo

I ricordi di un torneo che fu… Questo è il challenger (64.000 euro) Toscana Aeroporti. “Quali” nel weekend. Lorenzo Sonego uno dei 3 top100 in gara con Djere, Carballes Baena. Ma anche Tommy Robredo, ex n.5, Bolelli, Quinzi, Travaglia, Andujar, Gimeno Traver, Moroni, Virgili…

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Da questo sabato con le gare di qualificazione del challenger ATP “Firenze Cup-Toscana Aeroporti da 64.000 euro di premi, il Circolo Tennis Firenze che proprio quest’anno celebra il suo 120mo compleanno – vedi video straordinario che ripercorre la sua storia con immagini uniche – riapre i campi delle Cascine ai tennisti professionisti. Sarà la prima di almeno tre edizioni, a quanto ha assicurato il direttore organizzativo Carlo Alagna, nel corso di una suggestiva presentazione effettuata nella prestigiosa Sala d’Arme di Palazzo Vecchio corredata dalle immagini del video montato con la consulenza del direttore del CT Firenze Flavio Benvenuti e del membro di consiglio Barbara Anzillotti. Gli onori di casa li hanno fatti il presidente del CT Firenze Giorgio Giovannardi (ex seconda categoria) e l’assessore allo sport del comune di Firenze Andrea Vannucci, grande appassionato di tennis, oltre al presidente del consiglio regionale della Toscana Eugenio Giani. Ovviamente presenti anche i responsabili di Aeroporti Toscana, il presidente Marco Carrai in testa, nonché Federcio Barraco quale responsabile della comunicazione.

Ci saranno Lorenzo Sonego, vittorioso nel challenger di Genova  e avendo appena festeggiato il fresco ingresso nei top 100, ma anche Djere, che ha vinto il challenger milanese all’Harbour Club organizzato dalla stessa società (Makers Milano) Carballes Baena. Ma anche Tommy Robredo, ex n.5, Bolelli, Quinzi, Travaglia, Gimeno Traver, e un nutrito gruppo di italiani, ivi incluse le wild card federali, da Filippo Baldi a Julian Ocleppo (figlio dell’ex davisman Gianni), a Giovanni Fonio che viene considerato un interessante prospect, così come Edoardo Lovagno.

Ma consentitemi, prima di addentrarmi su quella che si prospetta di essere a livelli di partecipazione la Firenze Cup di quest’anno, ripercorrere un po’ della storia organizzativa, a livello internazionale, del circolo di tennis fiorentino, visto che pochi possono dire di conoscerla come il sottoscritto che l’ha vissuta fin da bambino e da figlio di un ex presidente del circolo.

È passato tanto tempo da quando su questi stessi campi si sono esibiti fin dal 1953  – e non erano esibizioni ma tornei – fra una Coppa Davis e l’altra (cinque in tutto, contro  India 1958, Sud Africa ’59, Russia ‘62, Polonia ’76, Australia ’93; le ricordo bene: nel primo e nel secondo fui raccattapalle, nel terzo fui “promosso” al tabellone segnapunti con i numeri stampati su piastrelle di ferro da attaccare sui chiodi, nel quarto feci il programma e fui capufficio stampa…), grandi campioni come Budge Patty, Sven Davidson, Drobny, Roche e Newcombe diciottenni alla vigilia del loro primo trionfo a Wimbledon, Rose, Nielsen, Ayala, Morea, Osuna, Cooper e fra le donne Maureen Connolly e Althea Gibson, Marie Esther Bueno. C’erano ovviamente anche i  migliori italiani dell’epoca, Merlo (che mi avrebbe impostato il rovescio a due mani mentre bambino giocavo al muretto del circolo!), Gardini, Pietrangeli e Sirola che vinsero il doppio nel 1955. Attrarre i migliori tennisti del mondo divenne col tempo uno sforzo superiore alle possibilità di un circolo privato, i cui soci non se la sentivano di esporsi a troppi rischi finanziari, ma il torneo internazionale riusciva sempre ad allineare ai nastri di partenza ottimi giocatori. Nel 1969 vinse l’egiziano El Shafei, che da junior aveva vinto l’Orange Bowl e Wimbledon, nel 1970 un rumeno baffuto che, più volte finalista in Davis,  si sarebbe poi imposto come “primo manager” dei tennisti, di Nastase e Vilas, poi di Becker e Ivanisevic prima di diventare proprietario e organizzatore di grandissimi tornei (Stoccarda, Madrid) nonché uno degli uomini più ricchi del mondo: Ion Tiriac. A quei tempi doveva sbarcare il lunario in qualche modo e io ricordo bene come Ion, pur di raggranellare qualche soldino, fosse capace di improvvisare spettacoli nei quali trangugiava… bicchieri di vetro!

Ci fu poi un gap di pochi anni fino a che nel ’73 il torneo, che sarebbe diventato poi parte del circuito ATP, fu incluso nel Grand Prix del Mediterraneo e Nastase vinse una spettacolare finale (64 al quinto) su Adriano Panatta, con centinaia di spettatori che rimasero fuori dai cancelli perché i 5.000 posti delle tribune erano stati tutti sold out.

Dall’anno successivo, al ritorno dall’Università negli USA, fui nominato direttore del torneo. Era un’epoca in cui i giocatori erano liberi di iscriversi a questo o quel torneo senza particolari vincoli. C’erano anche più tornei nella stessa settimana. Così c’era una gran lotta per cercare di acquisire i partecipanti di maggior nome e richiamo.  Nonostante un montepremi irrisorio rispetto alla concorrenza (50.000 dollari…quando già i più forti del mondo erano capaci di guadagnarli in un paio di serate di esibizione), escogitando tutte le strategie possibili – organizzando feste e serate nelle discoteche fiorentine per i giocatori, moglie e fidanzate per far sì che il torneo venisse “votato” per più anni, come il torneo più piacevole del circuito europeo, persuadendo la De Beers diamanti a mettere qualche diamantino nei sandwich (!!!) dei cocktail per centinaia di persone, organizzando una mostra fotografica per la signora Ashe,  organizzando visite “private” per le compagne dei tennisti alle sedi delle “firme” fiorentine della moda, Gucci, Ferragamo, Pucci – riuscimmo ad avere giocatori di grandissimo nome, non solo Ashe e Solomon, ma anche Gerulaitis, Clerc, Gomez, Ramirez, i giovanissimi Noah e Lendl, i più anziani Vilas e Kodes, oltre ovviamente ai “nostri” Panatta e Bertolucci che vinsero anche alcune edizioni del torneo. Si arrivò poi, dopo 3 edizioni vinte da Thomas Mustern1991-92-93  (con i soci che, tipicamente fiorentini brontoloni incontentabili,  quasi si lamentavano per il fatto che non ci fosse troppo ricambio , che ci fosse sempre il mancino austriaco  fra i protagonisti! Nel 1995 Muster avrebbe vinto il Roland Garros e sarebbe diventato poi anche n,1 del mondo!) all’ultima edizione del torneo internazionale ATP di Firenze (1994) con ultimo tennista a iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro l’uruguagio Marcelo Filippini. Con il torneo che era stato “appaltato” ad organizzazioni professionistiche extrafiorentine, si era persa quella che in passato era stata l’anima del torneo, la partecipazione del corpo sociale che non sentiva più il torneo internazionale come una cosa propria. Quell’anima che è invece sopravvissuta nel torneo giovanile, lanciato a metà degli anni Settanta, quando presidente del circolo era mio padre Giancarlo Scanagatta e presidente FIT era Paolo Galgani che grande merito ebbe nell’imprinting agonistico ed organizzativo del circolo delle Cascine.

Per 24 anni, e cioè dal 1995 in poi, il lawn tennis club Firenze nato ufficialmente nel 1898 – ma nel 1880 era già sorto un primo campo di tennis! – dove nel 1910 sedici circoli italiani dettero vita alla Federazione Italiana Tennis con primo presidente Piero Antinori, ha dato vita a un torneo internazionale giovanile di notevole prestigio e palmares. Sempre giocato nella settimana di Pasqua.

Quest’anno lo ha vinto Lorenzo Musetti, poi giunto in finale all’US Open junior pur avendo solo 16 anni. 20 anni fa lo vinse un certo Roger Federer. In una quarantina d’anni sono passati sotto Pasqua dal club delle Cascine tanti altri  giovani di grande talento: basti citare qualche n.1 del mondo quali Halep, Hingis, Capriati, Mauresmo, Safina, Clijsters, e fra gli uomini Murray. E ovviamente tutti i migliori tennisti italiani.

Tornando al torneo challenger che da questo sabato mattina vedrà in campo i protagonisti delle qualificazioni e da lunedì il via al tabellone principale, già le quali sono di ottimo livello, il supervisor è Carmelo Di Dio. Il cut off del main draw era al numero 215 con Moroni. Il tabellone di quali è di 32 giocatore, si comincia a giocare su 4 campi fin dalle 10 di sabato mattina. Una wild card è stata data a Adelchi “Bobo” Virgili, un’altra al tesserato del CT Firenze Daniele Capecchi.

Poiché la firma degli iscritti alle “quali” è fissata per le 21 di venerdì 28… aggiorneremo i nomi degli iscritti dopo quell’ora, o al più tardi domattina presto, insieme al tabellone. Avevano segnalato di voler partecipare tanti nomi interessanti (ma da confermare per le 21, appunto classificati fra il n.219 e il 300: Pavlasek, Taberner, Giustino, Brkic, Giannessi, Tatlot, De Greef, Grigelis, Roca Batalla, Pavic, Oliveira, Masur, Zapata, Krawietz, Benchetrit, Mager, Viola, Safranek, Ojeda, Bellotti, Zekic (306). Ma sono attesi anche Marcora, Bega, Pellegrino e altri.

Sono tanti gli sponsor che hanno creduto al ritorno del tennis professionistico a Firenze – la Toscana, che è l’unica regione ad ospitare tre tornei internazionali junior di grande livello, Santa Croce sull’Arno, Firenze e Prato, è una regione leader a livello organizzativo e con Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Umbria e Lazio all’avanguardia secondo i parametri Google nel campo del tennis – e oltre al main sponsor Aeroporti Toscana che sta combattendo un’annosa battaglia (cominciata 40 anni fa!) per dotarsi di una pista parallela all’Autosole…l’8 novembre si conoscerà l’esito del ricorso presentato al TAR da quei comuni limitrofi a Firenze che non la vogliono (Sesto, Campi, Prato etcetera), ci sono anche Brandini AutoEur, top 5 dei concessionari di automobili in Italia con le sue 16 marche, Fantinel che festeggerà i vincitori con il suo spumante, Unicredit, Babolat, il negozio di biancheria per la casa Mazzoni. So che l’elenco degli sponsor risulta noioso per i lettori – come le frasi dei giocatori premiati che ringraziano gli sponsor “senza i quali questo torneo non avrebbe potuto svolgersi – però è giusto dare una visibilità, sia pur minima, a chi effettivamente contribuisce a farli vivere. Quindi mi par d’obbligo citare anche Levissima, Il Lievito, Dr Farmer, GianMariaAmatori, Destination Florence, Pegaso Systems, Taxi 0554242, Data Management (tutti nomi di cui Ubitennis è disponibile a pubblicare il link al sito aziendale… se si premureranno di farcelo avere). Si ricorda inoltre che le semifinali e la finale del Challenger Aeroporti Toscana saranno trasmesse in diretta da Supertennis sabato 6 e domenica 7 ottobre.

Consentitemi, infine, di dedicare un piccolo ricordo di un ex Presidente del C.T.Firenze, Alessandro Dalgas scomparso soltanto pochi giorni fa e grande amico, compagno e avversario di mille battaglie tennistiche. Campione italiano junior di doppio insieme a Nicola Migone, Sandro era il figlio di quel Fred Dalgas che è stato presidente del CT Firenze prima e dopo la guerra, dal 1935 al 1947 e poi dal 1952 al 1972. Quasi 50 anni nel corso dei quali Fred Dalgas aveva regalato al suo amato circolo la splendida piscina che ancora oggi si può ammirare nel magnifico impianto del CT Firenze. Nel ’67 all’ingegner Dalgas il presidente della Repubblica Saragat aveva consegnato la Stella d’Oro al merito sportivo. A reggere il gagliardetto del CT Firenze al Quirinale, assai emozionato, c’ero io. Ad Alessandro Dalgas – che per il suo fisico esile ai tempi junior e quel suo strano contorcersi all’atto del servizio (uno dei primi dell’epoca a essere provvisto di un grande lift sulla seconda palla…con le racchette di legno lo sapevano fare in pochi alla battuta prima degli anni Settanta) era stato affibbiato il simpatico e curioso soprannome di “Baccello” che lo ha seguito per tutti i suoi giorni – è dovuta la pubblicazione di un magnifico libro stampato con le foto di Alinari nell’anno del centenario del CT Firenze, il 1998. Alcune di quelle foto avete potuto rivederle nel video che da You Tube potete “linkare” in alto. Ma nell’elegantissimo libro curato da Alessandro ci sono 265 fotografie dell’archivio Alinari e non solo, molte delle quali straordinario reperto fotografico.

Il tabellone delle qualificazioni

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