Djokovic stende un pessimo Zverev e raggiunge la quarta finale a Shanghai

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Djokovic stende un pessimo Zverev e raggiunge la quarta finale a Shanghai

Nole sfrutta una pessima giornata del giovane tedesco, rifilandogli un pesante 6-2 6-1. Quarta finale a Shanghai: quando è arrivato in fondo ha sempre conquistato il titolo

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SENZA STORIA – La prima semifinale del Masters 1000 di Pechino tra Novak Djokovic e Sascha Zverev, rispettivamente n.3 e n.5 del mondo si presentava come estremamente intrigante. Il giovane Zverev si era aggiudicato l’unico precedente contro il fenomeno balcanico, ovvero la finale di Roma del 2017. Entrambi i tennisti non avevano ancora perso un set nel prestigioso torneo cinese. Djokovic non aveva nemmeno ancora ceduto un singolo turno di servizio. E invece è stato un monologo del 14 volte campione Slam, per suoi meriti ma anche per grossi demeriti di un avversario incappato in una giornata nera come la pece. Il punteggio vale più di mille parole: 6-2 6-1. Grazie alla vittoria nella sua millesima partita sul circuito, Nole disputerà la sua 46esima finale in un Masters 1000, la quarta a Shanghai, dove ha vinto 3 volte (2012 contro Murray, 2013 contro Del Potro e 2015 contro Tsonga).

IL SERVIZIO DI NOLE – Il match comincia in maniera abbastanza interlocutoria. Entrambi i giocatori commettono svariati errori di misura su colpi banali. Come nei match precedenti, Djokovic è impeccabile al servizio: le prime sono tante e ben piazzate. Zverev è invece molto più impreciso su questo fondamentale e deve fin troppo spesso ricorrere alla seconda. Non sorprende dunque che sul 2 pari sia proprio il 21enne tedesco a concedere la prima palla break dell’incontro su un doppio fallo. Un occhio di falco a favor di telespettatori smentisce il giudice di linea ma la sostanza non cambia. Nel tentativo di sfondare il muro serbo, Zverev mette fuori il dritto perdendo la battuta. Nole prende il largo e alza ulteriormente il ritmo. Sascha non ha contromisure e con un pessimo turno di servizio, concluso con un inguardabile smash a rimbalzo, cede il primo set del suo torneo per 6-2 in soli 31 minuti. Basta la statistica sulla percentuale di prime di servizio in campo per spiegare l’esito del parziale: all’ottimo 73% di Djokvoic si contrappone il terribile 42% di Zverev.

ZVEREV AFFONDA – Nel secondo set il match si mette ulteriormente sui binari del 14 volte campione Slam. Zverev è sempre più frustrato. Quando prova a forzare sbaglia. Quando non rischia lo scambio si allunga e Djokovic ne esce ineluttabilmente vincitore. Come se non bastasse, il fenomeno di Belgrado continua a mettere in campo una percentuale di prime impressionante. Il break per lui arriva sul 2 a 1 in suo favore su un volée sbagliata dall’avversario. Zverev sfoga la frustrazione accumulata a causa del senso di impotenza e di una prestazione alquanto deludente sulla sua malcapitata racchetta che si spezza. Ma non ci sarà alcuna reazione da parte del teutonico. La contesa è virtualmente finita. Djokovic conquista un altro break alla successiva opportunità e va a servire per il match sul 5 a 1. Sale 40-0 ma viene ripreso da Zverev che spara le ultime cartucce. Il match si conclude al quarto match point dopo solo un’ora. Alla già menzionata differenza sulla prima palla di servizio, si unisce anche un enorme divario nel bilancio errori gratuiti/vincenti. E il dominio di Nole è servito.

Risultati:

[2] N. Djokovic vs [4] A. Zverev 6-2 6-1
alle 14 – [1] R. Federer vs [13] B. Coric


Il tabellone completo
La Race to London aggiornata 

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