Poteva chiudere il discorso-Singapore vincendo il terzo torneo stagionale, ma quando Karolina Pliskova si è ritrovata in vantaggio 5-1 nel tie-break del primo set si è inspiegabilmente avvolta su se stessa finendo vittima di una spirale di errori e, occorre sottolinearlo, di una delle migliori versioni di Caroline Garcia che il suo infelice 2018 ha saputo offrirci. I 280 punti della vittoria dell’International di Tianjin volano verso la Francia, utili a tamponare il crollo in classifica provocato dall’uscita dei punti di Wuhan e Pechino: Garcia riguadagna così quattro posizioni e torna al dodicesimo posto, appaiata a Garbiñe Muguruza. Pliskova interrompe una striscia di cinque finali vinte consecutivamente e torna a vestire i panni della runner-up a due anni di distanza dall’ultimo atto dello US Open 2016.
L’INCONTRO – Che Caroline fosse in buona condizione lo si era capito nel corso della settimana, che pure aveva offerto ostacoli non esattamente insormontabili – le cinesi Xun e Yuxuan Zhang – e un colpo di fortuna ai quarti, durati solo 36 minuti per effetto del ritiro dell’avversaria Martic. L’impatto con il tennis potente di Pliskova, di caratura decisamente superiore alle giocatrici prima affrontate, è stato in ogni caso ottimo. Garcia ha proposto le geometrie che quest’anno si sono riviste solo in rarissime occasioni dopo lo straordinario finale di 2017, servendo con ottime percentuali – concederà la prima palla break nel secondo set, sul punto di chiudere l’incontro – e dominando la contesa sulle direttrici incrociate. Il tennis però è un gioco basato sulle diagonali in cui vince chi ha l’ardire e la precisione di uscire per primo in lungolinea, e da questo punto di vista Karolina Pliskova è seconda a poche: mossa dalle ovvie motivazioni di classifica, la ceca ha preso a spingere e si è involata nel tie-break mettendo la francese alle corde. Proprio quando si trovava a soli due punti dal portarsi in vantaggio, la luce si è improvvisamente spenta e il tie-break se lo è preso Garcia, annullando anche un set point sul 6-5 grazie a una sciagurata risposta di Pliskova. Il punto decisivo è arrivato a seguito di a una comoda volée di dritto.
Il problema di Pliskova è che la luce è rimasta spenta per altri cinque game, permettendo alla francese di involarsi 5-0 e di avere due occasioni di servire per il titolo. Un timido segnale di risveglio è servito almeno a evitare il bagel, poi è toccato alla francese andare a chiudere l’incontro. Qui è arrivata la reazione tardiva di Karolina, che giocando finalmente a braccio sciolto si è guadagnata la prima palla break dell’incontro annullata dalla francese con un ace; la seconda occasione, maturata grazie a un prepotente dritto lungolinea, si è infranta su una risposta errata, ma la terza è servita a ricucire metà dello strappo grazie a un rovescio lungolinea. Pliskova ha poi vinto il terzo game di fila senza però poter evitare che Garcia andasse a servire ancora per l’incontro. Nel nono game del set nessuna promessa di rimonta insperata è stata però mantenuta e Caroline Garcia, sfoderando il sesto ace della sua partita, ha chiuso al primo match point. Per la francese è il settimo titolo in carriera (se si considera il 125k vinto a Limoges), il primo stagionale; non scenderà in campo la prossima settimana ma il suo 17esimo posto nella Race, consolidato da questa vittoria, le permetterà di chiudere la stagione giocando il ‘Masters B’ di Zhuhai.
Tianjin è ancora terra di rinascita, dopo aver regalato lo scorso anno a Maria Sharapova una gioia che, vista l’attuale situazione, potrebbe anche rimanere l’ultima della sua carriera. Speriamo che il destino di Garcia sia differente.
Risultato:
[2] C. Garcia b. [1/WC] Ka. Pliskova 7-6(7) 6-3
Il tabellone completo di Tianjin
SITUAZIONE SINGAPORE – Karolina Pliskova ha fallito un vero e proprio match point. Vincendo il torneo, infatti, avrebbe sorpassato Svitolina nella Race e si sarebbe portata a soli tre punti dalla sesta piazza di Sloane Stephens, assicurandosi assieme alla statunitense un posto a Singapore. Delle quattro contendenti ancora in gioco, infatti, Elina Svitolina è stata la meno accorta nella programmazione e non solo non si è iscritta al torneo di Mosca per tempo – a Lussemburgo non avrebbe comunque potuto giocare, poiché il regolamento le impone di disputare un International in ogni metà dell’anno e lei è scesa in campo solo a Hong Kong questa settimana – ma ha mancato anche di ottenere una wild card. Ne consegue che l’ucraina non potrà guadagnare ulteriori punti, ma solo sperare che Bertens e Pliskova non raggiungano la semifinale a Mosca: questa coincidenza di risultati la farebbe scivolare fuori dagli otto posti utili alla qualificazione.
Con Elina Svitolina ai box, diventa invece matematica la qualificazione di Sloane Stephens, che parteciperà al torneo di fine stagione per la prima volta in carriera. La statunitense può essere superata solo da Pliskova e Bertens e anche nella peggiore delle ipotesi rimarrebbe ottava. Ricordiamo che le altre cinque giocatrici già qualificate sono Halep, Wozniacki, Kerber, Osaka e Kvitova.
Riassumendo:
- Svitolina e Pliskova si qualificano se: Bertens si ferma prima della semifinale
- Svitolina e Bertens si qualificano se: Bertens raggiunge almeno la semifinale e Pliskova si ferma ai quarti
- Pliskova e Bertens si qualificano se: entrambe raggiungo la semifinale. In quanto incluse tra le prime quattro teste di serie del torneo moscovita, possono incontrarsi solo in semifinale o in finale, dunque l’eventualità della doppia semifinale è da considerarsi possibile già prima di conoscere il tabellone (verrà sorteggiato alle 12)