Cecchinato avanti senza giocare, Djokovic col fiatone. Fuori Bolelli

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Cecchinato avanti senza giocare, Djokovic col fiatone. Fuori Bolelli

Guido Pella si ritira per un problema alla schiena e spedisce il siciliano ai quarti in Qatar dove Nole deve rimontare un set all’ottimo Fucsovics. In India Bolelli perde maluccio contro Munar

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DOHA

Buone notizie, le ennesime nell’ormai lungo periodo d’oro di Marco Cecchinato. Il palermitano ha staccato il pass per i quarti di finale del Qatar Open senza aver bisogno di allacciarsi le scarpe: prima dell’incontro, infatti, è arrivata la conferma del ritiro di Guido Pella, afflitto, secondo quanto è trapelato, da fastidiosi contrattempi alla schiena. Il numero 20 ATP giocherà dunque domani contro Dusan Lajovic, apparso non irresistibile nella vincente maratona su Berankis, il settimo “quarto” nel tour maggiore, secondo sul duro dopo quello raggiunto e perso lo scorso autunno a San Pietroburgo contro Roberto Bautista Agut. Marco farà bene a continuare a battere il ferro, poiché questo promette di mantenersi caldo: fino alla primavera sul rosso i punti da difendere sono pochini, dunque un altro scalino si può provare a salire.

Impegnato a concludere, sembra con successo, il percorso di recupero seguito al calvario d’infortuni dell’ultimo anno abbondante, Stan Wawrinka ha fatto fuori, dopo Karen Khachanov, un’altra mano pesante del tennis del futuro prossimo: Nicolas Jarry vale meno del russo, ma il suo uno-due può essere fastidioso. Insieme alla condizione atletica pare che Stan stia iniziando a ricordarsi importanti brandelli della propria storia e per i suoi avversari, specie nelle immediate vicinanze dell’Open d’Australia, non è una buona notizia. Buone notizie scarsine anche per i rivali di Djokovic, sebbene Nole abbia messo in mostra per un’ora abbondante un’opacissima versione di sé nella vittoria in rimonta su Marton Fucsovics.

Intrattabile con il dritto, l’ungherese ha vinto il primo parziale marciando anche sulla contumace prima di servizio serba, e nel secondo ha messo paura al numero uno quando nel quinto gioco è volato 0-30 in risposta. Fallito lo scatto, il povero Marton è finito sempre più vicino al tritacarne: nel decimo game, macchiato da qualche errore di troppo, egli si è trovato a fronteggiare due set point, decidendo sul secondo di fermarsi avendo battezzato lunga la palla di Djokovic; palla riportata in campo dal falco per un paio di millimetri e foriera di conseguenze nefaste per il nativo di  Nyíregyháza, che in un secondo ha smarrito per la prima volta il servizio, il set e ogni speranza di poter vincere la partita. Come prevedibile, Nole è tornato Robo nel terzo, soffocando Fucsovics fino allo scontato sei a uno finale. Dovrà crescere? Si, anche se i passaggi a vuoto odierni somigliavano a semplici frutti della distrazione.

Risultati

D. Lajovic R. Berankis 7-6(4) 0-6 7-5
[7] R. Bautista b. G. Garcia-Lopez 6-1 6-4
S. Wawrinka b. N. Jarry 6-4 7-6(3)
[4] M. Cecchinato b. G. Pella W/O
[1] N. Djokovic b. M. Fucsovics 4-6 6-4 6-1
P-H. Herbert b. M. Marterer 6-3 6-7(6) 7-6(6)
A. Rublev vs [5] N. Basilashvili
[8] F. Verdasco vs T. Berdych

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PUNE

Fuori Simone Bolelli, ultimo nostro ambasciatore nell’India occidentale, battuto dal rampante balearico Jaume Munar, il quale sta imparando a digerire i campi duri e se il processo non subirà rallentamenti potrebbe persino essere un candidato frequentatore della top 30 a fine anno, perché su terra pare già formato. Peccato per il bolognese, abile a portarsi avanti di un break nel primo set ma non altrettanto a difenderlo e ad arginare la rimonta di Jaume, vincitore della frazione inaugurale di slancio e straripante nella seconda a fronte del serbatoio vuoto dell’italiano. Il torneo di Bolelli, con qualificazioni superate, resta discreto: se gli infortuni dovessero prendersi un anno sabbatico il ritorno in zona “accesso diretto agli Slam” potrebbe anche non essere un miraggio.

Per il resto avanti il principe del draw Kevin Anderson, manifestante però una forma incerta e capace di superare il terraiolo ortodosso Laszlo Djere solo in due tie break, ed Ernests Gulbis, il quale ha eliminato la seconda testa di serie Hyeon Chung. Il coreano ha servito per il primo set per ben tre volte, invano, perdendolo poi al tie-break: c’è da stupirsi soltanto a metà, dato che il suo stato di forma è calante da tempo, ma dall’altro lato Ernesto è sembrato voler prendere sul serio l’anno 2019 (il ritorno a Tenerife da coach Gunter Bresnik per il blocco di preparazione invernale è lì a dimostrarlo). Ai quarti anche Gilles Simon, Benoit Paire e Ivo Karlovic: il pivot croato ha così centrato due vittorie in fila in un evento del tour maggiore per la prima volta da Houston 2018 e ai quarti di finale affronterà proprio Gulbis, che però conduce 3-0 nei precedenti.

Risultati

I. Karlovic b. E. Donskoy 6-4 7-5
E. Gulbis b. [2] H. Chung 7-6(2) 6-2
[5] B. Paire b. J. Vesely 6-4 6-2
[1] K. Anderson b. L. Djere 7-6(3) 7-6(6)
[7] J. Munar b. S. Bolelli 7-5 6-0
S. Darcis b. M. Mmoh 4-6 7-6(4) 6-2
[3] G. Simon b. I. Ivashka 6-7(3) 6-2 6-1
R. Ramanathan vs [4] M. Jaziri

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