[5] A. de Minaur b. [8] A. Seppi 7-5 7-6(5)
Si è da poco conclusa la finale dellâedizione 2019 del Sydney International, tradizionale appuntamento di avvicinamento al primo Slam stagionale che si disputa fin dal lontano 1885. A contendersi il titolo sono stati lâesperto azzurro Andreas Seppi, uno che in Australia storicamente si trova a proprio agio, e Alex de Minaur, papĂ uruguaiano e mamma spagnola ma nato proprio di Sydney diciannove anni fa, alla seconda finale consecutiva nel torneo di casa dopo la sconfitta rimediata dodici mesi or sono contro Daniil Medvedev. Nona finale della carriera invece per Seppi, con tre vittorie in bacheca, lâultima nel 2015 persa contro Roger Federer. Nessun precedente tra i due in un main draw. Primo favorito per il computer era il greco Tsitsipas, sconfitto proprio da Andreas, qui accreditato della testa di serie numero 8. Percorso senza sbavature per de Minaur, il quinto favorito del seeding, e nemmeno un set lasciato per strada nel cammino verso lâatto conclusivo. Lo scontro generazionale, quindici anni la differenza tra i due, al termine di una partita che ha progressivamente perso di intensità è andato ad appannaggio di de Minaur, bravo a tenere a bada un avversario che ha saputo far da lepre in entrambi i set ma ha sempre mancato il colpo risolutivo.
LA CRONACA – Ă Seppi a uscire meglio dai blocchi, due game ai vantaggi vinti in un avvio durissimo e primo allungo di giornata per lâazzurro. De Minaur, non un gigante, ha piedi veloci, copre bene il campo e si incita a gran voce a ogni quindici, forse troppo, ma in questo frangente, sul ritmo, Andreas colpisce che è una meraviglia e, anche soffrendo, tiene il naso avanti, forte del break conseguito a freddo. Mezzâora di gioco, solo quattro game a referto: una battaglia. Il bolzanino non ricava un granchĂŠ con la battuta dove le percentuali sono troppo basse, in compenso quando può liberare il diritto in corsa è una sentenza. Nel corso del sesto game, però, Seppi è ancora in difficoltĂ con il servizio a disposizione – purtroppo per lui punti diretti se ne vedono pochi – e qualche titubanza nel prendere la rete in situazioni di inerzia favorevole gli costa prima lâaggancio sul 3 pari e poi il controsorpasso.
La sensazione è che per lâazzurro sarebbe funzionale non farsi agganciare in lunghi scambi da un avversario che dĂ invece lâimpressione di poter correre per giorni senza decadimento della prestazione. Invece è lo stesso Seppi che prova ad addormentare il gioco ma lâuso del back di rovescio è per lui fonte di qualche errore di troppo. Il parziale segue lâordine dei servizi e, sotto per sei giochi a cinque, lâallievo di coach Sartori è chiamato a rifugiarsi nel tie-break. Il dodicesimo gioco, però, è aperto da un brutto errore dellâitaliano a cui fa seguito un vincente di de Minaur con il rovescio. Seppi sbaglia ancora, questa volta con il diritto, e per lâaustraliano sono tre le palle set. La terza è quella buona e lâenfan du pays incamera cosĂŹ in rimonta un parziale nel quale, avvio a parte, ha avuto le maggiori occasioni per prevalere. Decisiva la scelta (o lâesigenza, magari un momentaneo calo di energie) di abbassare i ritmi operata da Seppi nella seconda parte del set.
De Minaur ha una capacitĂ difensiva che rasenta lâeccellenza e non deve essere facile per Andreas vedersi restituire con continuitĂ palle apparentemente definitive. Lâazzurro, con mestiere, alla ripresa delle ostilitĂ esce indenne da un primo turno di servizio complicato nel quale annulla tre palle break e resta in scia. La seconda partita è meno spettacolare di quella che lâha preceduta ma ha il pregio di mantenersi in equilibrio. De Minaur col servizio cerca spesso il diritto dellâavversario, da destra soprattutto, scelta arguta che si traduce in una fucina di punti. Ma è proprio il servizio a tradire inaspettatamente il Next Gen nel corso del settimo game quando, costretto a difendere un break point, affossa, una seconda in rete: doppio fallo. Per Seppi, fin qui, due chance di break e due capitalizzazioni, un cecchino.
Il game del possibile allungo, però, è un pasticcio, con de Minaur che si ritrova sul quattro pari praticamente senza giocare, tanti sono gli errori ravvicinati commessi dallâaltoatesino. Tutto da rifare, una disdetta. I giochi scorrono via rapidi in virtĂš di scambi ora meno intensi e decisi da rally abbreviati e, analogamente al primo set, Andreas ha il compito disagevole di dover acciuffare il tie-break. Questa volta la missione è compiuta. Il jeu decisif si apre con un mini-break per parte e con lâevidenza che sfidare de Minaur con la palla corta, un felino, non sia mai un buon affare. Seppi, agevolato da una prima di servizio finalmente continua, va al cambio di campo sul 4 a 2 ma un doppio fallo sanguinoso rimette in corsa lâaussie che, tuttavia, restituisce immediatamente il favore. Situazione incerta. De Minaur, nonostante un pizzico di comprensibile tensione alla vista del traguardo, è il giocatore piĂš propositivo in campo e si assicura cosĂŹ il match point. Lo scambio che ne fa seguito, per la veritĂ nulla di particolarmente spettacolare, si conclude con un nastro beffardo che trattiene la palla nella metĂ campo azzurra e con il pupillo di Gutierrez che si lascia cadere a terra dalla gioia. Profeta in patria, un momento da ricordare.
Per Alex de Minaur (che diventa il piĂš giovane campione di Sydney dai tempi del trionfo di Lleyton Hewitt nel 2001, anche lui 19enne), è dunque il primo meritato successo della carriera, non sarĂ lâultimo. Qualche rimpianto per il nostro Seppi, questâoggi in vantaggio di un break in entrambi i parziali e poi sempre superato sul filo di lana, ma la sua resta comunque unâottima settimana in vista dellâHappy Slam di Melbourne.
"Congrats Alex for your first title. It's a special feeling doing it in front of your home crowd so well done."
Gallant in defeat, Andreas Seppi couldn't have said it better.#SydneyTennis pic.twitter.com/XhFiLBCqWf
— #SydneyTennis (@SydneyTennis) January 12, 2019