Australian Open: Giorgi vince e scherza, Fognini chirurgo dei tie-break

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Australian Open: Giorgi vince e scherza, Fognini chirurgo dei tie-break

MELBOURNE – L’azzurra travolge la giovane Swiatek (terzo turno con Pliskova) e poi regala una delle sue conferenze più allegre. Fognini vince e convince: è 5/5 quest’anno al tie-break, ora il tabù Carreno Busta

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Camila Giorgi - Australian Open 2019 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

da Melbourne, il nostro inviato

CAMILA TROPPO SUPERIORE – Apre la quarta giornata dell’Australian Open 2019, sulla 1573 Arena, la nostra Camila Giorgi, opposta alla giovane di belle speranze Iga Swiatek, che sta partecipando per la prima volta a un tabellone principale nel circuito maggiore. 17 anni, polacca, Iga gioca bene, ma siamo ancora ben lontani dal livello di una professionista top-30 come Camila. La ricordiamo finalista al torneo del Bonfiglio nel 2017, e soprattutto vincitrice del titolo junior a Wimbledon l’anno scorso. A questo, si aggiunge la soddisfazione di una medaglia d’oro in doppio alle Olimpiadi giovanili di Buenos Aires, una carriera appena iniziata ma decisamente promettente. La vittoria al primo turno su Ana Bogdan è già da considerarsi un’impresa, ma Giorgi è un’altra categoria e si vede da subito.

Giusto uno scambio di break all’inizio, con entrambe le ragazze che stanno adattandosi alle condizioni di gioco (freschetto e nuvoloso oggi, minaccia pioggia), e dal 2-2 del primo set Camila ingrana la marcia, saluta e se ne va, piazzando 10 game di fila, e archiviando la pratica per 6-2 6-0 in 59 minuti. Il suo ritmo è semplicemente non sostenibile per l’avversaria, Swiatek ci prova, fa vedere a tratti anche cose interessanti (qualche rovescio molto anticipato), oltre a questo serve bene (4 ace, e una ventina di “unreturned serves”, bottino interessante), ma per Giorgi in questo momento è poco più di una sparring partner. Quasi nulla da raccontare quindi, non sono match che ci permettono di valutare nessuna delle due. Portiamo a casa con piacere un’altra vittoria in scioltezza, siamo a 5 game lasciati in due match per l’azzurra, e 2 set vinti 6-0. Giorgi ora avrà Karolina Pliskova al terzo turno (precedenti, 4-1 Pliskova, ultima partita in favore di Karolina a Cincinnati nel 2017). Brava Camila, andiamo avanti e vediamo che succede.

Dopo un’unica domanda del solo collega straniero presente, la conferenza si sviluppa in modo più intimo tra i pochi italiani presenti, poi nel giro di due minuti diventa un esilarante teatrino. Rompe il ghiaccio Dario Castaldo: “Come valuti il suo livello ora come ora?”“Sento di stare giocando il miglior tennis della mia vita”, risponde Camila, visibilmente soddisfatta e allegra. Chi scrive, come saprete, si interessa principalmente alla tecnica, e la domanda è sulla notevole affidabilità della battuta: “Il servizio è davvero solido, sì, ci abbiamo lavorato tanto con papà, il dettaglio principale è che ora è più fluido. Con Karolina, beh, come dico sempre, dovrò concentrarmi sul mio gioco” (sorride autoironica).

Quello che fa definitivamente sciogliere Camila è la curiosità di Ubaldo sugli outfit sfoggiati dalla marchigiana: “I vestitini che hai sono molto belli, li fa sempre tua mamma?”. I miei completini li fa sempre mia madre, sì, Giomila è il suo marchio. Quando usciranno sul mercato? Prossimamente, come al cinema! (e ride). Io uso la taglia XS, la più piccola, ma certo, usciranno con molte misure diverse, magari non la XL, ecco (ride ancora, si apre la cerniera della felpa mostrando la maglia con scritta decorata di strass, che è molto attillata, per spiegarne il motivo). Ubaldo prova a riportare il discorso sul tennis, chiedendo una valutazione sulle nuove palle del torneo, ma ormai Camila è partita in quarta“Mi hanno chiesto in tanti come mi trovo con le palle Dunlop, le ho usate anche in preparazione, non trovo differenze tra una palla e l’altra (ride sottovoce). Sì, le palle prima sono dure (comincia a non riuscire più a trattenere le risa), poi però si gonfiano e… (si interrompe ridendo, con lei tutta la sala conferenze). Vabbè ragazzi, chiudiamola qui che è meglio!“.

FOGNINI, ‘SPECIALISTA DEI SETTE PUNTI’ – Sullo stesso campo, dopo il match vinto da Elise Mertens su Margarita Gasparyan, tocca a Fabio Fognini affrontare l’argentino Leonardo Mayer. I due giocano per la prima volta in 6 confronti sul cemento all’aperto; 3-2 per Fognini i precedenti, tutti sulla terra battuta, ma gli ultimi due (entrambi nel 2018) sono andati all’argentino. Questa volta Fognini gioca con maturità e vince in tre set, ricorrendo due volte al tie-break.

Il primo set è equilibrato, nessun break, un’occasione per Leo e due per Fabio all’inizio, un’altra palla-break per l’azzurro (molto più delicata) sul 4-4, annullata da Mayer. Il tie-break è la giusta conclusione del parziale, lo incamera Fabio piuttosto nettamente, 7-3, è il terzo su tre in questo torneo. L’argentino spinge tanto, piazza molti vincenti, ovviamente sbaglia la sua parte di accelerazioni, mentre l’italiano è più accorto e manovriero. L’impressione, dalla tribuna, è che il margine di Fognini sia netto, Leo per stare alla pari con il nostro giocatore deve arrivare al limite, e a volte va fuorigiri. La cosa si fa evidente a inizio secondo set, quando nel quarto game Fabio strappa la battuta a zero all’avversario per poi allungare 4-1. Il rovescio lungolinea funziona bene, è un buon match in generale, a parte qualche erroraccio a rete da parte di entrambi. Nel frattempo, arriva la sospensione per pioggia, la giornata è nuvolosa e fresca in effetti. Lo scroscio non si rivela passeggero, e i giocatori rientrano negli spogliatoi.

L’interruzione dura un’ora circa, al rientro in campo Leo e Fabio tengono due servizi a testa senza sussulti, il che si traduce in un 6-3 per l’azzurro e nel vantaggio di due set a zero. Sull’1-1 nel terzo set Mayer commette doppio fallo, nel punto successivo Fognini spinge bene col rovescio e si prende il break. La partita sembra decisamente in pugno, valutando da fuori non si vede cosa possa fare l’argentino per cambiarne l’inerzia. Dal quarto game del primo set Fabio non ha concesso l’ombra di una palla break, e in risposta è spesso pericoloso. Sempre belli da sentir schioccare i dritti anticipati di Fognini, il rovescio è preciso in manovra e la variazione lungolinea è spesso decisiva.

Fabio Fognini – Australian Open 2019 (foto di Roberto Dell’Olivo)

In scioltezza l’azzurro sale 4-2, ma poco dopo, sul 4-3, ecco un gratuito che offre in modo onestamente imprevedibile a Leo l’opportunità di rientrare nel match: un altro errore dell’azzurro gli costa il primo break subito nell’incontro, siamo 4-4, un attimo dopo Mayer tiene salendo 5-4, e alla fine si arriva a un altro tie-break, che disdetta questo passaggio a vuoto. Va anche sotto di un mini-break, Fabio, ma per fortuna la versione “specialista dei sette punti” del Fognini di questo Australian Open (4 tie-break su 4 vinti, che diventano 5 su 5 contando quello di Auckland contro Gojowczyk) non tradisce: recupera lo svantaggio, e al primo match-point chiude la contesa con un bel dritto diagonale dopo una super-risposta. Terzo turno contro Pablo Carreno Busta, con cui c’è da smuovere una statistica dei precedenti impietosa, siamo infatti 5-0 per lo spagnolo che ha eliminato Luca Vanni al primo turno. Se saprà stare concentrato e concreto, Fabio ha tutte le possibilità per farcela.

Ho giocato molto molto bene”, analizza Fabio. “Nel terzo ho avuto un attimo di deconcentrazione con quei due errori, ma poi alla fine è andato tutto bene. Qui ho fatto sempre fatica, ma sono contento, ora ho un avversario con cui non ho mai vinto, ma ci voglio provare. Lui spinge bene, forse è per questo che mi dà fastidio. No, non so se possa essere utile sentire Luca Vanni, lui è troppo diverso da me, tira più forte e più piatto, e io mi muovo meglio, non saprei cosa chiedergli”.

I risultati degli italiani:

[27] C. Giorgi b. [Q] I. Swiatek 6-2 6-0
[12] F. Fognini b. L. Mayer 7-6(3) 6-3 7-6(5)

Il tabellone maschile  Il tabellone femminile

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