Berrettini firma il best ranking. Gli azzurri in top 50 diventano quattro

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Berrettini firma il best ranking. Gli azzurri in top 50 diventano quattro

Con la semifinale a Sofia Matteo fa registrare un risultato che mancava dal 1977. Solo due paesi fanno meglio di noi nel Tour

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Matteo Berrettini - Sofia 2019 (foto Ivan Mrankov)
 

A far da contraltare alle delusioni di Fognini e Cecchinato in Sud America c’è un grande Matteo Berrettini, che a Sofia ha compiuto un altro importante passo nella sua giovane carriera. Il ragazzo romano dopo aver eliminato la t.d.s. 1 Karen Khachanov ha disputato un’altra ottima partita per eliminare in tre set Fernando Verdasco e raggiungere la sua seconda semifinale ATP. Grazie a questo risultato Matteo approderà nei primi 50 giocatori del mondo per la prima volta in carriera, raggiungendo (virtualmente) il best ranking di n. 46. Diventerà quindi il 24esimo giocatore della storia del tennis italiano a sfondare il muro dei primi 50, a pochi mesi di distanza da Marco Cecchinato.

Ora oltre ai due azzurri in top 20, risultato, che mancava da quasi quarant’anni, ottenuto in ottobre da Cecchinato e Fognini, l’Italia può vantare ben quattro tennisti in top 50. Fognini (n. 15), Cecchinato (18), Seppi (38) e Berrettini almeno n. 47 ci costringono a rispolverare gli archivi e aggiornare le statistiche. E’ dal 1977 che non si contavano quattro atleti azzurri nei primi 50 giocatori del mondo, quando a seguito del trionfo cileno in Davis Panatta, Barazzutti, Bertolucci e Zugarelli riuscirono a far registrare il record. I quattro eroi dell’insalatiera erano addirittura tutti nei primi 32 giocatori in classifica. Il risultato appena raggiunto, seppur non così brillante come nel ’77, vuol dire molto per il tennis nostrano. Da lunedì solo due nazioni avranno più top 50 dell’Italia, la Francia (6) e gli Stati Uniti (5), mentre gli spagnoli con Verdasco, Carreno, Bautista e Nadal si classificano al pari degli azzurri.

Inoltre per Berrettini, che sfiderà l’ungherese Fucsovics per un posto in finale, c’è un motivo in più per sorridere. Il suo approdo tra i migliori 50 avviene a 22 anni e 8 mesi, ben in anticipo rispetto agli altri tre protagonisti del tennis italiano. Fognini e Seppi ci riuscirono a 24 anni, il primo nel 2011 e il secondo nel 2008, mentre Cecchinato a 25 anni e 9 mesi grazie alla semifinale al Roland Garros 2018. Dove può arrivare Matteo? Mettere ulteriore pressione al ragazzo ponendo obiettivi di cui è ancora prematuro parlare potrebbe solamente rallentare o bloccare la sua evidente crescita, sia sul piano tecnico e soprattutto su quello mentale. Già la prossima sfida con Fucsovics è un importante passaggio, non solo per consolidare quel ranking di cui abbiamo tanto parlato, ma per disputare un’altra finale nel circuito maggiore dopo quella vinta a Gstaad. E così dovrà affrontare anche tutti i prossimi ostacoli, fissando traguardi coerenti, come lo era la top 50, e maturare gradualmente. A piccoli passi.

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