85 anni da Maestro: nessuno come Rino

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85 anni da Maestro: nessuno come Rino

Il 23 febbraio 1934 nasce a Verona uno dei più grandi giornalisti sportivi di sempre in Italia, indimenticabile voce e penna per tutti gli appassionati

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In occasione dell’ottantacinquesimo compleanno di Rino Tommasi riproponiamo l’articolo che ripercorre il meglio della sua immensa carriera

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DA LAS VEGAS A WIMBLEDON – Un maestro del giornalismo sportivo, Rino Tommasi, rappresenta una straordinaria testimonianza su oltre mezzo secolo di grande sport visto, e vissuto, con quella eccezionale passione in cui vita e lavoro coicidono tout court. Si può infatti, a ragione, sostenere che il suo rappresenti uno di quei felici e sempre più rari casi in cui lavoro, divertimento, competenze ed esperienze di vita perdono i loro tradizionali confini.

Innamorato dello sport in quanto tale – prima ancora che di boxe, o tennis, o calcio – lo ha praticato, lo ha promosso, lo ha raccontato, lo ha commentato, dedicandogli tempo, intelligenza, energie, studio, talento. Nato a Verona nel 1934, e laureato in Scienze Politiche con una tesi sull’organizzazione internazionale dello sport, è stato negli anni sessanta il più giovane organizzatore pugilistico nel mondo, il primo in Italia. Discreto tennista, è stato per quattro volte campione italiano universitario, partecipando a tre Universiadi e conquistando due medaglie di bronzo, una in singolare a San Sebastian nel 1955 ed una nel doppio misto nel 1957 a Parigi. Ha iniziato la carriera giornalistica a “Tuttosport”, quindi è stato inviato della “Gazzetta dello Sport”, oltre che per il “Gazzettino” di Venezia e Il “Tempo” di Roma.

Ho sempre pensato che lo sport insegna ad affrontare due situazioniimportanti e con le quali quasi tutti dobbiamo confrontarci, insegna a vincere e insegna a perdere, in altre parole insegna a vivere. E io sono contento della mia vita

(Rino Tommasi)

Nel 1981 è stato il primo direttore dei servizi sportivi dell’appena nata Canale 5 e nel 1991 il primo direttore dei servizi gionalistici di Telepiù. Da giornalista ha seguito 13 edizioni dei Giochi Olimpici, per la televisione ha commentato più di 400 incontri valevoli per un titolo mondiale di pugilato, 7 edizioni del Super Bowl e 140 tornei del Grande Slam di tennis. Ha pubblicato inoltre numerosi annuari su tennis e pugilato, tra cui “Storia del tennis‛ (Longanesi) e “La grande boxe” (Rizzoli), vincendo per due volte il Premio di letteratura sportiva del Coni.Nel 1982 e nel 1991 gli è stato assegnato, dall’ATP (Associazione Tennisti Professionisti), il Premio “Tennis Writer of the Year”, riconoscimento che ha sempre modestamente sminuito in quanto, a suo parere, era risultato vincitore solo perché ‚i numeri non hanno bisogno di traduzione‛. Di lui Gianni Brera ha scritto: “Stimo Rino Tommasi, uno dei più culti giornalisti sportivi in assoluto, un cervello essenzialmente matematico però capace di digressioni epico-fantastiche quali consente uno sport come il pugilato. Io lo chiamo Professore senza la minima ombra di esagerazione scherzosa“.

TENNIS E TV – La rivoluzione di Rino per il tennis in televisione avviene nel 1987: la TV italo-slovena Telecapodistria, fino a quel momento visibile solo in Slovenia e nel nord-est italiano, firma un accordo con il gruppo Fininvest per sdoppiare il segnale e creare una versione del canale italiano dedicato esclusivamente allo sport e ottenendo così il via libera alle sue trasmissioni in gran parte del territorio italiano.

Il canale diventa a tutti gli effetti la rete sportiva del gruppo Fininvest e proprio Rino Tommasi, Direttore dei servizi sportivi di Canale 5, porta sulla rete una copertura di eventi mai vista prima, che aveva nel tennis il suo maggior punto di forza. I tornei del Grande Slam, abbandonati dalla Rai e cioè Wimbledon, US Open e Australian Open, tornano di prepotenza sui teleschermi con al commento le due voci più autorevoli e amate del tennis italiano: quelle di Tommasi e del suo grande amico Gianni Clerici.

Fu proprio Tommasi in questo periodo a portare su Capodistria prima, e sui canali Fininvest poi, i primi programmi di approfondimento sul tennis come la fortunata rubrica “Il Grande Tennis”, dove lo stesso Tommasi invitava anche grandi protagonisti del mondo del tennis.

La situazione mutò però rapidamente perché, come detto in precedenza, nel 1991 le frequenze di Telecapodistria furono utilizzate dal Gruppo Fininvest per far nascere la prima vera TV a pagamento in Italia, fondandoil gruppo Telepiù. Pagando circa 30 mila lire al mese, gli abbonati poterono continuare a guardare una TV interamente dedita allo sport, che coprì al meglio il tennis, non solo con i quattro Slam, ma anche con diversi tornei di altissimo livello, arrivando fino al Masters di fine anno.

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