Federer a Dubai: "Centesimo titolo qui? Tabellone duro e superficie lenta"

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Federer a Dubai: “Centesimo titolo qui? Tabellone duro e superficie lenta”

Roger Federer esordirà a Dubai oggi contro Kohlschreiber (ore 16). Le aspettative per questo torneo e qualche dettaglio su come ha superato la sconfitta con Tsitsipas

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Roger Federer - Australian Open 2019 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

dal nostro inviato a Dubai

Cambia tutto, lo si sa, quando in un torneo Federer è presente nel main draw: qui a Dubai tra la stampa e tra il pubblico – che riempirà stasera per il suo incontro il centrale – non si parla che della quindicesima partecipazione al torneo locale di Roger, nonostante un campo di partecipazione elevato a prescindere dalla partecipazione dello svizzero, con nove top 20.

Di buon umore e sorridente, Federer si è presentato alla tradizionale conferenza stampa pre-torneo, assieme al direttore del Dubai Duty free Championship, Salah Tahlak. Il sette volte vincitore, prima di iniziare il confronto coi media, riferendosi ai suoi successi in questa competizione, ha scherzato dicendo “l’8 è il mio numero fortunato, spero lo sia anche questa settimana“. Il campione svizzero ha risposto alle domande dei giornalisti in una suggestiva location, il punto simbolo della ricca città degli Emirati Arabi, la Lounge all’ultimo piano del Burj Khalifa, il grattacielo più alto del mondo. Sulla ricerca del 100esimo titolo si è così espresso: “Venire a Dubai dove mi sono divertito sempre molto a giocare e ho vinto ben sette titoli, indubbiamente fa pensare che un traguardo importante come la conquista del centesimo torneo possa avvenire qui. Ma va anche detto che il tabellone è duro, non ho giocato per diverse settimane e così si resetta ogni cosa, ogni riferimento tecnico. Ci si prepara per il primo turno e si spera che io riesca a esprimermi nuovamente bene a Dubai: solo questo posso fare adesso“. 

L’ultima partecipazione dello svizzero al torneo di Dubai, nel 2017

Non è mancata una precisazione sulle condizioni di gioco: “Certamente mi dà fiducia sapere che posso giocare bene qui, sebbene le condizioni siano cambiate rispetto a qualche anno fa: sia le palle che la superficie sono più lente“. Sul brutto ricordo della sconfitta patita qui due anni fa contro Donskoy, allora 116 ATP: “Credo si debba rispettare sempre gli avversari dei primi turni, essere ai primi posti della classifica non significa nulla quando sei in campo. Forse era così qualche decennio fa, ma di certo non accade adesso, dove tutti i tennisti tra i primi 200 sanno giocare bene tutti i colpi“. Su cosa abbia fatto dopo la sconfitta di Melbourne contro Tsitsipas ha raccontato: “Si è trattata di una lunga pausa per me; per prima cosa, sono andato in vacanza con la famiglia. Era importante non mi infortunassi, perché poi mi sono allenato in Svizzera e faceva ovviamente molto freddo, con tanta neve. Sono felice sia andata bene la preparazione, mi sento bene sia fisicamente e mi piace il livello del mio tennis in allenamento“.

Ovviamente sa di non conoscere sua reazione, anche emotiva, al ritorno in un match agonistico : “Non lo so, penso che capirò mio livello e le mie sensazioni in campo solo dopo aver giocato la prima partita. Posso sentirmi nervoso o molto calmo sia che esco dal torneo, sia su un 15 pari che su una palla break: è un qualcosa che semplicemente non si può prevedere. Credo sia molto bello non conoscere le proprie reazioni e comunque, anche se dovessi essere nervoso, non la vivrei come una cosa negativa, anzi. Significa ci tengo e che voglio fare del mio meglio per mostrare al pubblico di cosa sono capace. Giocare davanti a uno stadio pieno, mi dà sempre molta adrenalina ed è qualcosa che amo, non vedo l’ora di riviverla”. Stasera giocherà contro Kohlshreiber: “Con Philipp ci siamo allenati giocando un paio di set qui qualche giorno fa, non sapendo ancora del sorteggio. L’ho visto in forma, non sarà facile sconfiggerlo”.

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