Un Federer arrugginito cede un set a Dubai: "Mi aspettavo di più"

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Un Federer arrugginito cede un set a Dubai: “Mi aspettavo di più”

All’esordio nel torneo, Roger perde il secondo parziale contro Kohlschreiber, poi domina nel terzo. 14esima vittoria su altrettanti incontri contro il tedesco. Prossimo turno contro Verdasco

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Roger Federer - Australian Open 2019 (foto @Sport Vision, Chryslène Caillaud)
 

dal nostro inviato a Dubai

Roger Federer battezza con una vittoria il ritorno all’attività agonistica nell’ATP 500 di Dubai (torneo che ha vinto 7 volte in carriera e dove non giocò lo scorso anno), trentasei giorni dopo la sconfitta agli ottavi di Melbourne contro Stefanos Tsitsipas. Lo fa chiedendo il minimo indispensabile al suo immenso talento e al suo non più giovanissimo corpo. Quel che però contava oggi era soprattutto togliersi di dosso la ruggine psicofisica dovuta al lungo riposo a cui si era sottoposto. La vittoria è stata sofferta, la prestazione in alcuni momenti del match è risultata persino “deludente” , ma è ingiusto, molto probabilmente, chiedere a un atleta di 37 anni e mezzo di giocare con continuità nell’arco di una prestazione comunque archiviata con una vittoria.

Tuttavia lui stesso, rispondendo ad una nostra domanda nel post partita, si è mostrato un pizzico deluso: Mi aspettavo di giocare meglio, ma oggi è soprattutto importante aver ritrovato buone sensazioni in campo, era quello che contava. Dopo un’assenza di quasi un mese non era facile, oggi sono andato un po’ su e giù, nei primi due set ho fatto molta fatica. Nel secondo lui ha anche iniziato a giocare bene, ma poi mi sono sciolto“.

Kohlschreiber è da quindici anni un ottimo giocatore, ma era un perfetto avversario per questo Federer, in un primo turno da over 35 in lingua tedesca. Philipp, 31 ATP, non aveva mai vinto contro lo svizzero in nessuna delle precedenti tredici occasioni nelle quali lo aveva affrontato, e, solo in due delle ultime nove, gli aveva quantomeno strappato un set. Inoltre, il tedesco non era nemmeno reduce da un buon momento di forma: in appena uno degli ultimi sette tornei giocati aveva vinto due partite di fila (semifinale ad Auckland).

Sebbene il termometro indichi 20 gradi, nelle tribune se ne avvertono molti di meno: siamo coperti con maglione e k-way, ma gli indumenti di lana vanno per la maggiore tra il pubblico, in questa strana serata di Dubai. Era scontato, ma appena ieri è stato annunciato l’esordio di Federer, i biglietti sono “andati a ruba” e già all’ora di pranzo il box office annunciava il sold out per la giornata odierna. Così come non sorprende vedere le tribune piene per un primo turno, come invece nella scorsa edizione – ne siamo stati testimoni oculari – non avvenne nemmeno per la finale tra Bautista e Pouille. Magie di Federer, che attecchisce sulla numerosissime popolazione occidentale che vive a Dubai. È un vero peccato che l’evento non richiami la popolazione autoctona, come si evince anche dagli addetti alla sicurezza, che parlano solo in inglese quando si interfacciano col pubblico.

Venendo alla cronaca, Federer parte forte per indirizzare subito a suo favore l’inerzia del primo set e, nel gioco d’apertura, Kohlschreiber lo aiuta: sulla palla break va fuori giri col dritto sulla risposta in back dello svizzero. Federer si aggrappa con successo a questo vantaggio: deve solo annullare una palla break nel quarto gioco, ma in ben tre turni di servizio difende a 0 la battuta. La partita viaggia molto veloce, come accade sempre più spesso quando è in campo il campionissimo svizzero: si arriva sul 5-4 e al secondo set point, con un ace, Roger incamera dopo 30 minuti il primo set.

La partita, sino a quel momento una piacevole sgambata agonistica per Federer, cambia repentinamente i suoi scenari. Non perché il 31 ATP faccia chissà quali miglioramenti nel suo tennis, ma a causa di un Roger, già non particolarmente centrato durante il primo, divenuto improvvisamente lento e impacciato, autore di tanti gratuiti e deficitario alla risposta. Kohlschreiber scappa via sul 2-0 grazie a un dritto in corridoio di Roger, che grazie soprattutto alla involontaria complicità del tedesco, nel quinto gioco strappa il servizio all’avversario. Il numero 7 del mondo è però in un momento di confusione e perde nuovamente la battuta, mandando, pochi minuti dopo, Kohlschreiber a servire per il set.

Il nono gioco è il più lungo del match: dura 16 punti, nei quali Federer ha tre palle break, grazie a due doppi falli e un nastro beffardo nei momenti di parità. Roger, però, nonostante un Kohlschreiber anch’egli mediocre in questa fase, è incapace di convertirle e, alla terza opportunità, il 31 ATP, con un dritto giocato vicino alla rete, porta la partita al terzo set. Federer si scuote finalmente e, seppur tra diversi errori, fa intravedere lampi della immensa classe di cui dispone. Con il dimesso Kohlschreiber di questa sera, bastano e avanzano per portare a casa il break in apertura di parziale, grazie a un dritto, l’ennesimo, sparato in corridoio dal tennista di Augsburg, sulla palla break a favore dello svizzero nel secondo gioco.

Il ritrovato margine di sicurezza fa sciogliere la tensione a Roger, che fa finalmente anche spellare le mani al pubblico per qualche colpo dei suoi. Tra gli spalti parte ripetutamente la “ola”, a cui partecipano anche personalità politiche e sceicchi nella tribuna presidenziale, scatenando l’ilarità generale. La partita finisce con quel break iniziale: Federer conserva a 0 i tre successivi turni di battuta e strappa nuovamente il servizio al tedesco, chiudendo con un ace un netto 6-1. Ora Roger affronterà mercoledì in ottavi un altro over 35, Fernando Verdasco, 32 ATP, sempre sconfitto nelle sei occasioni in cui l’ha affrontato. L’ultimo match si è giocato proprio a Dubai, nel 2015: lo spagnolo raccolse sette giochi in ottavi di finale, mentre Roger finì per conquistare il titolo (l’ultimo a Dubai) battendo in finale Novak Djokovic.

Fernando è un bravo ragazzo e un ottimo giocatore, è nel tour da tantissimi anni e il suo dritto rimane uno dei migliori che abbia mai visto. Tutto sommato non ci siamo incontrati così spesso. Contro di lui ho sempre vinto, è vero, ma può mettermi in difficoltà, come tutti i grandi giocatori mancini“. La superficie, qui storicamente piuttosto veloce, potrebbe invece giocare a favore del suo avversario. “Sembra molto più lenta quest’anno, forse hanno deciso in questo senso per uniformarla a quella dei tornei americani che stanno per arrivare. Oggi il pubblico potrebbe aver avuto la sensazione che la pallina fosse difficile da controllare, ma era colpa del vento, non della velocità del campo“.

Risultati:

N. Basilashvili b. [4] K. Khachanov 6-4 6-1
J.L. Struff b. [7] M. Raonic 6-4 5-7 6-4
M. Fucsovics b. D. Dzumhur 6-1 7-6(5)
F. Verdasco b. [Q] T. Fabbiano 3-6 6-3 6-2
[2] R. Federer b. P. Kohlschreiber 6-4 3-6 6-1
R. Bautista Agut b. [WC] R. Ramanathan 6-4 6-3

Il tabellone completo

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