Miami: Isner glaciale batte Aliassime di testa

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Miami: Isner glaciale batte Aliassime di testa

Seconda finale consecutiva a Miami per John. Felix paga due cali di concentrazione, infallibile l’americano nei tie-break

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[7] J. Isner b. F. Auger-Aliassime 7-6(3) 7-6(4)

da Miami, il nostro inviato

Visto com’era andata finora quando c’era John Isner in campo, la tentazione di seguire i set della sua semifinale contro il giovanissimo canadese “spaccatutto” Felix Auger-Aliassime partendo direttamente dal 6-6, e quindi dal tie-break, poteva essere comprensibile. Ma è stato un bene vedersela tutta. Felix e “Long John” non avevano mai giocato contro prima, e sappiamo quanto Isner sia un tennista atipico da affrontare. Oltre a questo, per Aliassime essere arrivato tra i primi 4 in un Masters 1000 è una novità assoluta (è il più giovane di sempre al Miami Open), mentre Isner qui (o meglio, a Key Biscayne) è il campione in carica. Un fardello emotivo e psicologico piuttosto pesante da gestire per un ragazzo di appena 18 anni, che comunque finora aveva offerto prestazioni da veterano.

Proprio nel primo momento di reale vantaggio della partita in suo favore, dopo aver brekkato John (aveva avuto tre occasioni due game prima, cancellate dai servizi di isner), è sembrato che a Felix fosse arrivata addosso tutta in una volta la consapevolezza della situazione che stava vivendo, e dell’importanza della posta in gioco. Il risultato è stato un blocco pressochè totale, un irrigidimento che lo ha portato a perdere il ritmo al servizio, regalando il controbreak con tre doppi falli quando era alla battuta per chiudere.

Isner, da vecchio volpone qual è, non si è fatto pregare, ha incassato l’omaggio, è approdato al tie-break, e ovviamente lo ha vinto. Il gioco si svolge come sempre avviene quando in campo c’è il bombardiere di Greensboro, pochi scambi, gran dritti e attacchi appena possibile, difficile entrare in palla contro di lui, anche se hai un bagaglio tecnico di prim’ordine.

Che Aliassime, però, abbia tutto per diventare davvero grande, lo si è visto nel secondo set, almeno nella prima parte. Una botta come quella appena subita avrebbe mandato in confusione tanta, ma tanta gente. Invece Felix si è rimesso lì, ha ridato ordine al suo gioco, ha salvato una palla break potenzialmente letale nel terzo game, è riuscito nell’impresa di strappare nuovamente la battuta a John, ed è salito fino al 5-2, per poi andare al servizio per il set sul 5-3.

Come mezz’ora prima, però, giunto a un passo dal traguardo parziale, è ancora Aliassime a contrarsi, a non mettere la prima palla, a commettere errori evitabili, e a concedere il controbreak a Isner. Si punta il dito alla testa, comprensibilmente sconfortato, il canadese, mentre senza pietà Isner molla giù il 17esimo ace che lo porta 5-5. Poco dopo, siamo ancora 6-6, “zona Isner” insomma. E come una sentenza, arriva il nono tie-break su nove vinto in questo torneo da “Long John”, in due anni a Miami ne ha perso solo uno in finale l’anno scorso con Zverev, definirlo chirurgico è poco, strepitoso nalla sua letale specializzazione. Felix da applaudure per quanto mostrato in queste settimane, sarà tra i grandi e ci resterà. Intanto, però, giù il cappello per Isner, seconda finale di fila in Florida, attende il vincitore tra Federer (5-2 per Roger i precedenti) e Shapovalov (mai incontrato) che giocheranno stasera.

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