Miami: Pliskova schianta Halep, contro Barty a caccia del titolo

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Miami: Pliskova schianta Halep, contro Barty a caccia del titolo

Karolina da metà primo set nasconde la palla a Simona. Sabato si giocherà il torneo contro Ashleigh

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Karolina Pliskova - Miami 2019 (pic from Twitter, @WTA)
 

SPETTACOLO PLISKOVA – La seconda semifinale femminile del Miami Open è una delle partite più importanti della stagione finora. Simona Halep, in caso di vittoria, si riprenderebbe la posizione di numero 1 WTA, persa due mesi fa a Melbourne in favore di Naomi Osaka. Karolina Pliskova, se vincesse, potrebbe arrivare molto molto (meno di 90 punti da Osaka) vicina alla vetta del ranking (traguardo ottenuto e poi perso nel 2017) sollevando il trofeo sabato contro Ashleigh Barty. Match di un certo peso, quindi.

Nel primo set, a partire dal 2-2, inizia una girandola di break e contro-break, da cui esce in vantaggio per 5-3 Simona, che costringe Karolina a battere per salvare il set. Sarà il “turning point” del match, anche se ancora non lo sappiamo. La ceca tiene, e con la rumena al servizio per chiudere, incassa diversi errori di Halep, è brava ad aggredire le risposte, brekka a zero, e poi tiene la battuta, un parziale di 8 punti consecutivi, 6-5 per lei. Nel game successivo, ancora Karolina alla grande, con set point conquistato e chiuso in modo spettacolare, con palla corta micidiale e poi facile chiusura a campo vuoto.

Partita che va a strappi, non regolarissima ma molto sentita. Il gioco si svolge, prevedibilmente, con Pliskova che picchia duro, e Halep che rimette da grande incontrista, senza rinunciare a spingere a sua volta con diversi ottimi lungolinea. Alcuni scambi sono di alto livello e grande intensità, d’altronde il curriculum delle protagoniste parla chiaro. Alla fine, il 7-5 per Karolina è meritato, i 4 game di fila messi dal 3-5 sono stati molto belli.

Dal punto di vista tattico, Simona forse dovrebbe provare ad aprire di più gli angoli con i cross stretti, che è il modo di mettere in difficoltà una lungagnona come Pliskova, mentre invece è la ceca a variare abbastanza spesso rispetto al consueto bombardamento dritto per dritto. Nel secondo set, Karolina spinge al limite, picchiando con grandissima qualità, brekka ancora, e sale 2-0, sono sei game di fila, un parziale bruciante, bravissima. Come il gong che viene in soccorso dei pugili suonati, uno scroscio di pioggia sembra tornare in soccorso di Simona.

L’interruzione dura appena un paio di minuti però, non sufficienti a spezzare il ritmo di Pliskova: sulla palla pulita e regolare dell’avversaria, la ceca tira vincenti su vincenti e tiene a zero il turno di servizio del 3-0, concluso da una pregevole palla corta e un ritrovato ace; poi una ottima aggressione della rete, e una Halep ormai in confusione, portano i game consecutivi a otto. Pliskova sfoggia l’intero arsenale, scegliendo però sempre la soluzione più pratica per aggiudicarsi il “quindici”: non concede alla rumena nessuna chance di andare a palla game fino al 5-0, quando le gocce tornano a scendere sull’Hard Rock Stadium e stavolta sì, c’è da rifare il borsone e rifugiarsi una terza volta nel tunnel degli spogliatoi.

Dopo quasi un’ora di interruzione, è solo questione di minuti prima che una delle migliori versioni di Karolina viste quest’anno chiuda la contesa. Per lei, sabato, Ashleigh Barty, i precedenti sono 2-2.

[12] A. Barty b. [21] A. Kontaveit 6-3 6-3

Ashleigh Barty, pic from Twitter @MiamiOpen

ASHLEIGH PRIMA FINALISTA – Miami e Londra sono due città di solito profondamente diverse, ma nella giornata odierna il Miami Open è sembrato molto simile al torneo del Queen’s oppure a Wimbledon: lunghe interruzioni per pioggia, temporali intermittenti che hanno stracciato il programma degli incontri e hanno ridotto la prima semifinale del singolare femminile in una gara a tappe.

Scese in campo poco dopo l’orario previsto delle 13, Ashleigh Barty e Anett Kontaveit sono state interrotte ben tre volte, due nei primi quattro giochi, e hanno impiegato quasi sette ore per completare un match che ha visto solo 1 ora e 17 minuti di gioco. In due set quasi fotocopia è stata la giocatrice estone ad andare in vantaggio all’inizio dei due parziali per poi essere rimontata e superata da una Barty con un repertorio molto più variegato e certamente più fresca rispetto ad una Kontaveit piuttosto provata dai turni precedenti.

Sono stati più gli errori a fare la differenza nel match, e alla fine Anett non ci ha capito molto nei cambi di rotazione imposti da Ashleigh, finendo per cedere gli ultimi quattro giochi consecutivi nel primo set e gli ultimi cinque nel secondo. Si tratta della seconda finale stagionale per Barty, dopo quella persa al foto finish a Sydney contro Petra Kvitova, e di gran lunga la più prestigiosa, perché arrivata in un Premiem Mandatory. Con questo risultato si assicura l’ingresso, per la prima volta in carriera, nella Top 10 della classifica WTA alla posizione n.9, posizione che manterrà indipendentemente dal risultato della finale di sabato.

Risultati:

[12] A. Barty b. [21] A. Kontaveit 6-3 6-3
[5] Ka. Pliskova b. [2] S. Halep 7-5 6-1

Il tabellone completo


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