Il grande Montecarlo di Sonego finisce ai quarti

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Il grande Montecarlo di Sonego finisce ai quarti

Lorenzo manca un set point sul 5-4 del secondo parziale ma nessun rimpianto. Bravissimo Lajovic, alla prima semifinale in carriera in un Masters 1000

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Lorenzo Sonego - Montecarlo 2019 (foto @Sport Vision, Chryslène Caillaud)
 

D. Lajovic b. [Q] L. Sonego 6-4 7-5 (da Montecarlo, la nostra inviata)

Quasi non ci crede, Dusan Lajovic. A 28 anni, il serbo (n. 48 del mondo), centra la sua prima semifinale in carriera in un Masters 1000 battendo il bravissimo Lorenzo Sonego. Purtroppo l’azzurro, nonostante la grinta inesauribile e il tennis sempre propositivo, non è riuscito ad arginare a sufficienza gli angoli dell’avversario e a controllare al meglio le raffiche di vento. In una giornata sferzata dal maestrale, è il serbo a prevalere con un tennis sempre offensivo. Ma Lorenzo si aggrappa con le unghie e i denti e, con un guizzo d’orgoglio, si procura un setpoint sul 5-4 del secondo parziale. Niente da fare. Con pazienza e precisione, Lajovic va a prendersi anche il secondo set chiudendo 6-4 7-5 per la gioia della torcida serba presente sugli spalti. Ma non sono stati da meno neanche i tifosi azzurri, che hanno sostenuto il loro “Sonny” fino alla fine.

L’GGRESSIVITÀ DI LAJOVIC – Onde increspate all’orizzonte e un forte vento che soffia dal mare. Sul Centrale del Country Club gli scambi tra il nostro Lorenzo Sonego e Dusan Lajovic sono fortemente condizionati dalle raffiche del maestrale. Il primo ad approfittarne è il serbo che, sul 3-3, riesce a destabilizzare Lorenzo infliggendogli il primo break del match. Dusan spinge, cerca gli angoli, non sbaglia. Sonego gli resta attaccato nello score; ma, alla fine, il più falloso è lui e dopo 46 minuti, il primo parziale è appannaggio del serbo per 6-4.

SUL FILO DI LANA – Martellante il tennis di Lajovic. Il n. 48 del mondo per ora non sbaglia e, con i piedi dentro il campo, spinge indietro l’azzurro che è costretto a rincorrerlo. Dusan allunghe le distanze ad inizio secondo set staccando l’avversario sul 2-0. Eppure, Lorenzo non ci sta a subire ed è bravo a reagire con grinta, intascando il suo game di battuta. “Sonny! Sonny! Sonny!” urlano i tifosi italiani dagli spalti, non lasciando mai l’azzurro da solo. Ma non scherzano neanche gli spettatori serbi che scoppiano in un boato ad ogni punto di Lajovic. Nonostante lo svantaggio, Lorenzo mette in campo un ottimo tennis e si procura una palla break; ma il serbo è pronto a sorprenderlo con l’ennesimo incrociato di dritto; l’azzurro non riesce ad essere sufficientemente aggressivo e Lajovic allunga il passo sul 3-1.

Il torinese si procura un’altra possibilità per strappargli il servizio sul 2-3 e questa volta non se la lascia sfuggire. Lorenzo lotta negli scambi, inducendo all’errore l’avversario per impattare sul 3-3. Si esalta adesso Sonego che passa in vantaggio 4-3. Insomma, il torinese si ricorda di essere un “vichingo”, spinge ed entra dentro il campo per andarsi a prendere il 5-4. Si procura un setpoint che però sfuma a causa di un rovescio troppo lungo. Lajovic ne approfitta e, giocando al centro per togliergli gli angoli, lo obbliga ad andare a cercare le geometrie più estreme. Il serbo non solo pareggia i conti sul 5-5 ma sale 6-5. Entrambi continuano a spingere a più non posso. Ora ci sono due matchpoint per Lajovic; Lorenzo aggredisce ancora e ne salva una ma il secondo è quello buono. A 28 anni, Dusan Lajovic realizza il miglior risultato in carriera issandosi per la prima volta in semifinale in un Masters 1000. Ma Sonego non smentisce la sua signorilità, maturità e sportività: “Bisogna riconoscere i meriti del mio avversario che ha giocato una partita incredibile; io ho disputato un ottimo match ma lui ha meritato la vittoria. Parto da qui con un’esperienza meravigliosa e ora voglio continuare a progredire, ho ancora tanto margine di miglioramento“.

Lo stesso Lajovic, alla cui conferenza stampa erano presenti solo il nostro Ilvio Vidovich e un giornalista serbo, ha dichiarato che “le condizioni erano difficili per entrambi e il timing sui colpi era faticoso da ottenere. Ha pagato la tattica di spingere sul rovescio di Sonego perché lì Lorenzo faceva ancora più fatica a trovare il giusto ritmo. Poi, a metà del secondo set ho perso il focus per tre game. Un po’ troppo, uno-due game può capitare ma tre è rischioso. Lui è anche salito con il gioco, del resto è tutta la settimana che gioca molto bene. Sono stato bravo a riprendermi subito e poi a chiudere sul mio servizio. Sono andato a prendermi i punti perché lui non me li regalava. Cercherò di fare più di due game per set” ha chiuso scherzando, ricordando il risultato contro Djokovic qui lo scorso anno e la recente sconfitta contro Medvedev. Affronterà, a sorpresa, proprio il russo. La prima semifinale in un Masters 1000 raggiunta dopo 12 anni di professionismo?”Meglio tardi che mai!

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