Arrivano i big a Barcellona. Nadal: "Non sono al livello al quale vorrei stare"

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Arrivano i big a Barcellona. Nadal: “Non sono al livello al quale vorrei stare”

“Ci metterò l’impegno e l’attitudine giusta, poi le cose possono andare bene o male, ed è lo sport”. Auger-Aliassime rimane umile: “Non ho grandi aspettative, è la prima volta che vengo qui”

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Rafael Nadal - Montecarlo 2019 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

da Barcellona, il nostro inviato Federico Bertelli

Dopo la sconfitta di Montecarlo, Nadal si è presentato a Barcelona per tornare alla normale routine. Nella giornata di lunedì, il maiorchino si è fermato ad allenarsi al Real Club per un paio d’ore in mattinata con Moya e Roig, per prendere confidenza con la terra catalana. Nella maggior parte dell’allenamento si è concentrato sul dritto, il colpo che maggiormente lo ha tradito a Montecarlo con Fognini e che, parole sue, “ho bisogno di migliorare” per poter ricominciare a dominare i rivali.

A seguire, il maiorchino si è diretto al Palau della Musica con Kei Nishikori per una sessione di incontro con i media, durante la quale ha ribadito i concetti già espressi nel post partita di Montecarlo, ovvero la necessità di lavorare per potersi presentare in condizioni accettabili ai prossimi eventi.

Ecco le precise parole di Rafa. “A Montecarlo comunque sono arrivato in semifinale, per cui si poteva senz’altro fare di peggio; tuttavia la mia opinione è che ho giocato molto male, una delle peggiori partite degli ultimi anni, non si può nasconderlo perché è la realtà. Non vedo alcun beneficio nell’ingannare se stessi o gli altri. Non sono al livello al quale vorrei stare. Per quanto riguarda il futuro l’unica cosa che posso dire è che per parte mia ci metterò l’impegno e l’attitudine giusta, poi le cose possono andare bene o male, ed è lo sport. Adesso posso solo dire che sono contento di stare qua a Barcelona, a giocare un torneo che è parte importante della storia del tennis e della mia storia personale. A livello fisico mi sento più o meno bene, evidentemente vengo da un’epoca complicata con parecchi problemi che si sono susseguiti. In ogni caso l’anno fino ad ora è stato positivo, sono numero 3 della Race e spero di fare una buona stagione su terra”.

Fra i big che sono già arrivati a Barcelona c’è anche Dominic Thiem, il finalista del 2017, oggi impegnato contro lo stacanovista (suo malgrado) Schwartzman. L’austriaco racconta così il proprio stato psico-fisico.

Arrivo a Barcelona con buone sensazioni, sto giocando a buon livello e mi sto allenando bene, anche se non ho potuto dimostrarlo a Montecarlo. Il mio obiettivo è vincere e la cosa più importante è giocare il mio miglior tennis fin dal primo turno”. In merito alla sconfitta di Nadal a Montecarlo l’opinione del tennista austriaco è che “chiunque ogni tanto perde, però sicuramente Nadal tornerà forte a Barcelona e sarà come sempre il favorito; Montecarlo, Roma e Barcelona sono i tornei in cui Nadal è più difficile da battere a causa della lentezza dei campi da gioco che ben si addicono al suo gioco. In queste condizioni è molto difficile batterlo perché ha molta potenza per poter comunque creare dei colpi vincenti”.

L’aggiunta dell’ultima ora Alexander Zverev – che ha appena festeggiato 22 anni – aspira invece a ritrovare il suo miglior livello di gioco dopo una lesione alla caviglia che gli ha impedito di iniziare la stagione nel modo migliore. Sascha è ben lontano dai livelli mostrati alle ATP Finals 2018. Il tedesco riconosce di “non essere ancora al 100% però sono contento di tornare in campo e competere“. Rispetto alla possibilità di una possibile finale con Nadal, Zverev riconosce che “sarebbe un privilegio, tutto il mondo aspira a confrontarsi con Nadal sulla terra battuta perché è il migliore e io voglio confrontarmi sempre con i migliori”.

Il finalista dell’anno passato Tsitsipas non dimentica come proprio a Barcellona la sua carriera abbia preso il volo. L’anno scorso il greco cominciava il torneo da numero 68 del mondo, e coglieva cinque vittorie (inclusa quella su Thiem) per raggiungere la finale. A un anno e 60 posizioni di distanza il greco ricorda che “fu l’inizio dei miei successi, ho ottimi ricordi, questo torneo mi piace tantissimo. Adesso sono un giocatore più regolare, anche se sono all’inizio della carriera e devo migliorare, sento che sono più forte dello scorso anno. L’anno scorso nessuno mi conosceva, mentre adesso sono tra i favoriti”.

Stefanos Tsitsipas – Montecarlo 2019 (foto Roberto Dell’Olivo)

Infine anche la nuova promessa del tennis mondiale, Felix Auger Aliassime (numero 33 del mondo), ha fatto sentire la sua voce. Il giovane canadese afferma. “Mi piacerebbe superare almeno un turno. È la prima volta che vengo qua, le sensazioni sono buone, ma non ho grandi aspettative. Il fatto che Nadal abbia parlato bene di me è fantastico. È incredibile perché fino a poco fa lo vedevo solo in televisione e la distanza fra di noi era talmente enorme che non pensavo di arrivare così in fretta anche solo ad avvicinarmi. Fino a pochi mesi fa pensavo che avrei potuto arrivare nei primi 100, il fatto di stare già numero 33 è incredibile”.

Rispetto alla mentalità e alla pressione che sta montando sempre più sulle sue spalle, il commento del diretto interessato è questo: “La forza mentale è parte della mia educazione. Cerco sempre di mantenere la calma e la sconfitta con Isner è stata dura da accettare; in quel match avevo servito bene, però improvvisamente ho sentito la tensione. Però è qualcosa su cui lavorare. Da un punto di vista tecnico l’aspetto che vorrei migliorare innanzitutto è il servizio”.

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