Judy e Jamie spingono la speranza: i Murray in doppio a Wimbledon?

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Judy e Jamie spingono la speranza: i Murray in doppio a Wimbledon?

In un’intervista alla BBC, la madre dell’ex numero uno non esclude del tutto la possibilità di un rientro già in estate dopo l’operazione all’anca. E il fratello specialista spera di ricostituire la coppia

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Una recente intervista di mamma Judy alla BBC ha dato vigore a quella corrente di pensiero, profondamente ottimistica, che vorrebbe rivedere Andy Murray in campo già in estate. Interpellata sul sogno di rivedere all’opera il figlio già tra pochi mesi a Wimbledon, ha parlato così in occasione di un evento a Middlesbrough: “Dopo l’operazione gli è stato prescritto di non fare lo sforzo di rincorrere la pallina per tre mesi, ma ha ricominciato a colpirla da fermo. Il tempo trascorso è ancora poco per altre valutazioni, aspettiamo e vediamo“. All’inizio del mese, lo scozzese aveva documentato con una storia su Instagram il suo ritorno al palleggio contro un muro definendolo speranzosamente un punto di partenza. Dopo l’intervento chirurgico di fine gennaio, a marzo l’ex numero uno aveva dichiarato di non sentire dolore e di voler tornare a giocare, pur consapevole delle difficoltà di una riabilitazione lenta e dell’assenza di precedenti favorevoli in tal senso.

Va ricordato, infatti, che il solo Bob Bryan è tornato all’agonismo con addosso una protesi all’anca destra simile a quella che è stata impiantata al due volte campione di Wimbledon. E la differenza di sforzo e mobilità richiesti tra il doppio e il singolare risulta più che mai significativa. Per Murray – che si è fermato a Melbourne annunciando il ritiro e tra pochi giorni compirà 32 anni – si era ipotizzato da più parti, con maggiore prudenza, un possibile rientro sugli amati campi di Church Road ma solo nel 2020. Con una valenza più simbolica che tecnica. Judy ha però riaperto un fronte più immediato che va comunque tenuto d’occhio, pur nella consapevolezza di quanto sia complicato.

Se Murray dovesse riaffacciarsi nel circuito già in estate, lo farebbe soltanto in doppio con il fratello Jamie, non avendo ancora la capacità di sforzo e la mobilità necessarie per il singolare. I due hanno fatto coppia in Davis conquistando un paio di tornei nel circuito, anche se le maggiori fortune di Jamie (due titoli Slam nel 2016) sono legate al binomio ancora in auge con il brasiliano Bruno Soares. “Abbiamo sempre detto che ci sarebbe piaciuto giocare insieme a Wimbledon – ha dichiarato di recente Jamie, ex numero uno di specialità – e magari quest’anno è quello buono. Certo, bisogna vedere tante cose, ma spero che torni e che si senta di giocare e competere al livello di prima”.

Considerando le lacrime australiane, il passo in avanti sembra già enorme. Resta da capire quanto ci sia di spinta mediatica da oltre Manica e quanto invece le speranze possano avere un tangibile contatto con la realtà.

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