Djokovic ammette: "Voglio il 'Grande Slam'. Ma a Parigi non sono il favorito"

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Djokovic ammette: “Voglio il ‘Grande Slam’. Ma a Parigi non sono il favorito”

Alla vigilia dell’esordio a Madrid contro Fritz, Nole parla in esclusiva a ‘Marca’. “Non dipendo dalle vittorie e imparo dalle sconfitte. Il Roland Garros? Sono cresciuto mentalmente, so come affrontarlo e non intendo stressarmi”

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Novak Djokovic - Madrid 2019 (foto via Twitter, @MutuaMadridOpen)
 

da Madrid, il nostro inviato

A Madrid entra finalmente nel vivo anche il torneo maschile: assieme all’attesissimo ritorno sulla terra battuta di Federer, è anche il giorno dell’esordio di Novak Djokovic (secondo match sul centrale contro Fritz). ‘Marca’, il più importante quotidiano sportivo spagnolo, dopo l’intervista esclusiva al campione svizzero, ne ha pubblicato oggi una molto interessante al numero 1 del mondo.

L’ALLONTANAMENTO DALLO STORICO TEAM“Avevamo bisogno di separarci, era una necessità che sentivamo da ambedue le parti, non è stata una mia decisione esclusiva. Siamo stati assieme dieci anni, ci siamo presi un anno sabbatico per rifiatare. Nel 2018 Marjan Vajda e Phil Gritsch sono tornati e ora lo ha fatto anche Miljan Amanovic. Ne sono molto contento perché più che una squadra, siamo davvero una famiglia. Stando separati abbiamo capito ancora meglio quanto fossimo importanti gli uni per gli altri. Ho ben chiaro come nel mio ritorno al successo ci sia molto del loro lavoro, del loro affetto e dell’energia che mi trasmettono. Ho sempre creduto nelle relazioni lunghe, anche nello sport: mi piace vedere un tennista trascorrere la sua carriera con un solo allenatore, così come mi piace un calciatore che resta sempre nella stessa squadra: certifica che quel che conta, anche più dei soldi, è la persona e i sentimenti che prova. D’altra parte non nego che il periodo che sono stato senza la mia squadra mi sia servito tanto: le mie esperienze con Agassi e Stepanek sono state importanti, mi hanno insegnato tante cose che ancora oggi mi tornano molto utili”.

IL GIUSTO APPROCCIOCredo sia importante vivere seguendo il cuore, più che la mente: quando ottieni il massimo nella tua carriera sportiva, te stesso e la gente tendono ad aspettarsi sempre più da te. Io ho sempre cercato di non avere sogni per la mia carriera, ma essere concentrato sul presente. Mi ha molto aiutato focalizzarmi sull’oggi e credo che sia uno dei più importanti segreti della mia carriera”.

‘CACCIA’ PARIGINA – Non poteva mancare una domanda sulla rincorsa al secondo titolo al Roland Garros: “Mi sono trovato nella stessa situazione nel 2016: chiaramente ho una possibilità perché si tratta di vincere un solo torneo, per quanto difficile e sebbene non sia il favorito. Tre anni fa avevo molta pressione per questa cosa e anche io me la ero messa da solo. Ora è diverso: sono cresciuto mentalmente e so come affrontarlo nella maniera migliore. Non intendo stressarmi più di tanto per un record, sebbene storico”.

IL SIGNIFICATO DEL SUCCESSO“Non vivo la vittoria come una dipendenza, imparo più dalle sconfitte: chiaramente voglio sempre vincere. Prima, però, se perdevo una partita mi dispiacevo tantissimo, potevo stare male anche una settimana. Ora è diverso, ho una famiglia, ho 32 anni, da 15 sono nel circuito e so quali sono le priorità. Voglio fare il Grande Slam? Certo, gioco per questo. Però ho ben chiaro che questo sport mi permette di avere l’opportunità unica di mandare messaggi importanti per educare nel miglior modo i bambini. Non lo dimentico ed è anche uno degli stimoli più grandi che ancora ho”.

IL GURU IMAZ“La stampa ha scritto molto del mio rapporto con lui e tante volte ho risposto e spiegato in cosa consista. Oramai però ho capito che se qualcuno non vuol comprendere qualcosa, è impossibile spiegare la verità. Con lui ci conosciamo da tanti anni, ha una scuola con mio fratello: eravamo amici quando ero al numero 1, quando ero al 22 e anche adesso che sono tornato al vertice della classifica. Mi è molto dispiaciuto che gli abbiano attribuito colpe quando mi sono infortunato e quando sono sceso in classifica: non meritava questo stillicidio mediatico. Lui è una gran persona, con un gran cuore. Se ci sono due persone che mi hanno ispirato: sono proprio lui e mio fratello”.

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