Berrettini abbatte Pouille a Roma, ora c'è Zverev

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Berrettini abbatte Pouille a Roma, ora c’è Zverev

Ottimo inizio per Matteo che supera in due set l’ostacolo francese. Secondo turno contro Sasha: “Mi sento fiducioso.” Seppi si arrende al terzo a Bautista Agut

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Matteo Berrettini - Roma 2019 (foto Felice Calabrò)
 

[WC] M. Berrettini b. L. Pouille 6-2 6-4 (da Roma, il nostro inviato)

Non poteva iniziare in modo migliore la terza partecipazione al Masters 1000 di Roma di Matteo Berrettini, che contro Lucas Pouille è riuscito a superare il primo turno come gli era capitato lo scorso anno. Solamente tre posizioni separano i due giocatori (28 Lucas e 31 Matteo) ma oggi solamente a tratti si è visto l’equilibrio che il ranking lasciava presagire. In un caldissimo Grandstand – nonostante alle 15:45 facesse ancora ‘freschetto’ e i seggiolini umidi costringessero a bagnarsi un po’ – Berrettini è partito alla grande e il break di vantaggio è stato immediato.

Il francese si rivela apatico e soprattutto falloso con il dritto, il che gli impedisce di entrare realmente in partita. Sotto 2-4 e con tre palle per andare sotto di due break, il gioco del francese sembra fare un passo in avanti e inizialmente riesce a salvarsi. Berrettini però non resta a guardare e lui il passo in avanti lo fa sul serio venendosi a pendere i punti a rete e alla quarta chance sale 5-2; di lì a poco farà suo anche il set in 34 minuti. Il secondo parziale ha seguito lo stesso andamento del precedente, con un Berrettini sempre più galvanizzato che si è lasciato andare in qualche smorzata in più ed è riuscito a chiudere 6-4 in un’ora e 17 minuti totali. L’affetto e l’entusiasmo che gli ha riservato il pubblico italiano è stato davvero travolgente. Il difficile per il 23enne romano viene però adesso, contro quello Zverev che l’aveva battuto qui 12 mesi fa.

Sotto un sole cocente dopo la pioggia torrenziale della notte romana il programma sul Centrale si era aperto con la vittoria in due set del georgiano Basilashvili contro l’ungherese Fucsovics, battuto 6-1 7-6(2) in un’ora e 40 minuti. Sfida senza storia nel primo set, dove Fucsovics tiene una sola volta la battuta e subisce continuamente le accelerazioni e la propositività del suo avversario. Dopo una mezz’ora di dominio, sul 6-1 2-0 Basilashivili si concede un passaggio a vuoto e favorisce il rientro di Fucsovics che risale sul 2-2. Il georgiano accelera di nuovo e allunga sul 5-2. Il match sembra segnato ma Fucsovics si risveglia d’improvviso. Prima fa un miracolo quando da terra dopo una caduta colpisce comunque di diritto e vince lo scambio, poi riagguantando Basilashvili sul 5-5 dopo aver annullato un match point. Il set si trascina al tie break, ma qui Basilashvili domina e rende vana la rimonta dell’ungherese aggiudicandoselo con il punteggio di 7-2.

LA GIOIA DI MATTEO – Quella contro Lucas Pouille, ex numero 10 del mondo, è stata la sesta contro un top 30 per Matteo Berrettini e il meno sorpreso di tutti dopo questo risultato sembra essere proprio il diretto interessato. Il tennista romani infatti esordisce in conferenza stampa post-partita ammettendo di aver avuto sensazioni positive sin da subito e di non aver mai permesso al suo avversario di entrare in partita. Un successo del genere non era affatto prevedibile perché Matteo arrivava sì dal torneo vinto a Budapest e la finale a Monaco, ma nelle settimane precedenti non aveva ben figurato né a Miami né a Montecarlo. Lui stesso svela una delle ragioni delle sue sconfitte: “Nella trasferta americana e durante Montecarlo ho avuto un po’ di problemi alla spalla. Con il mio allenatore ho lavorato per pulire un po’ il movimento, lanciando la palla un po’ più a destra. Comunque il servizio è un colpo sul quale ho sempre lavorato anche da quando ero più piccolo”.

Il suo prossimo avversario è lo stesso dello scorso anno, una tale Sasha Zverev che non se la passa troppo bene. Anche se Matteo la vede da un’altra prospettiva: “È vero che Zverev non sta passando un periodo incredibile ma secondo me è ancora più incredibile quello che ha fatto lo scorso anno. Ha vinto Monaco Madrid, ha fatto finale a Roma, una cosa che non fanno in tanti quindi ci sta. Ha un anno meno di me; ho solo rispetto per lui. Vedremo quello che succederà. Io comunque mi sento fiducioso”. La possibilità di piazzare il colpaccio non sembra impensierirlo, perché “anche lo scorso anno ho pensato di poter vivere la serata magica contro Zverev, anche se lui si trovava parecchio in fiducia, e per certi versi lo è stata perché sono uscito dal campo col sorriso, sapendo di aver dato tutto. Quest’anno mi concentro più su di me che su di lui e sento di potergli dare fastidio“.

Inevitabilmente il paragone tra lui e la NextGen che conta viene spontaneo e Matteo non si nasconde di fronte a questi paragoni, ma comunque riconosce che è difficile dire cosa mi manca per raggiungere il livello di persone come Zverev o Tsitsipas. Con Stefanos ci ho giocato in Australia ed è stata una partita molto tirata, si è decisa per pochi punti quindi credo che la cosa da fare è continuare a giocare partite di questo tipo per continuare a fare esperienza. Sento di avere margine, questa è la cosa più positiva”.

Oggi i microfoni sono principalmente per lui e Sinner, ma non bisogna dimenticarsi che il numero 1 italiano resta Fognini. Quest’ultimo, involontariamente è stato in grado di impartire lezioni a Matteo ed è lui stesso a riconoscerne il merito. “Un paio di anni fa ho giocato contro Fognini qui a Roma e ho preso una bella scanizza, come usa dire, e la cosa mi ha fatto molto bene. Siamo due giocatori molto diversi quindi è difficile che lui mi dia consigli tecnici o tattici però giocandoci in doppio si capisce perché è lassù da tanti anni“. E chissà forse un giorno lo prenderà lui il suo posto da n.1 italiano. 

SEPPI NON COMPLETA IL TRIS Sarebbe potuta diventare una giornata praticamente perfetta con il successo di Andres Seppi, ma purtroppo l’ormai secondo giocatore altoatesino più famoso d’italia si è arreso al terzo set contro Bautista Agut. Al numero 67 del mondo va comunque dato il merito di aver recuperato un set di svantaggio ad un tennista esperto su questa superficie come lo spagnolo. Seppi non ha potuto contare sul sostegno del campo centrale il quale si è svuotato parecchio dopo il match di Sinner e sia il primo che il terzo set sono andati in favore dello spagnolo senza storia.

Risultati

P. Kohlschreiber b. G. Simon 6-2 3-6 6-3
[WC] M. Berrettini b. L. Pouille 6-2 6-4
[WC] J. Sinner b. S. Johnson 1-6 6-1 7-5
[14] N. Basilashvili b. M. Fucsovics 6-1 7-6(2)
R. Bautista Agut b. A. Seppi 6-1 3-6 6-1

Il tabellone completo

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