Roland Garros: Osaka e la forza del numero uno

Roland Garros

Roland Garros: Osaka e la forza del numero uno

PARIGI – Una grande Azarenka arriva vicino all’impresa, ma Osaka gioca meglio i punti decisivi

Pubblicato

il

Naomi Osaka - Roland Garros 2019 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

[1] N. Osaka b. V. Azarenka 4-6 7-5 6-3 (da Parigi, il nostro inviato)

Era la partita di cartello del singolare femminile per la quinta giornata di questo Roland Garros, e non ha tradito le attese. Due ore e cinquanta minuti di bel tennis offerto da due regine, una attuale e una del recente passato, che persino il cielo plumbeo di Parigi ha deciso di non disturbare con la pioggia, nonostante in un paio di occasioni avesse iniziato a far scendere qualche goccia sul Bois de Boulogne. Sebbene il confronto di stili potesse trasformare il match in una gara di tiro al piattello da fondocampo, il match ha offerto una grande prestazione di Viktoria Azarenka, che magari non avrà più la palla pesante dei suoi anni d’oro, ma rimane sempre una combattente d’annata e può contare sull’esperienza di chi da tanto tempo calca questi palcoscenici. La n.1 del tennis mondiale, Naomi Osaka, dopo aver rimediato a un pasticciaccio che poteva costarle l’eliminazione al primo turno, ha compiuto un’altra rimonta che rischia di far diventare questo suo Roland Garros memorabile, soprattutto se saprà continuare il suo percorso parigino fino ai momenti importanti della seconda settimana.

I precedenti due incontri, vinti uno per parte, erano stati incontri a senso unico, e anche questa sfida era iniziata nello stesso modo: una Osaka contratta e fallosa è andata subito sotto 0-4 contro una Azarenka regolare e come non mai a suo agio sulla terra battuta. La bielorussa era superlativa in difesa, raccogliendo punti in recupero grazie a una splendida tecnica delle scivolate. La giocatrice nipponica ha impiegato qualche game per ritrovare la sua consueta pesantezza di palla senza incorrere in troppi errori gratuiti, è riuscita a recuperare uno dei due break di svantaggio (da 1-5 a 4-5), ma i disastri combinati nella prima parte del set si sono rivelati troppo importanti per poter essere recuperati, e così il primo set veniva incamerato da Azarenka per 6-4 in 40 minuti.

I primi game del secondo parziale erano quasi tutti molto combattuti: Osaka cancellava una palla break nel gioco d’apertura con un diritto lungolinea che puliva la riga; Azarenka sull’1-2 rimontava da 0-40 e cancellava cinque palle break mentre iniziava a cadere qualche goccia di pioggia. Una volèè di rovescio della bielorussa le procurava il break per il 3-2, e due game più tardi un suo diritto che le avrebbe dato il 5-2 pesante si stampava sul nastro. Era probabilmente quella la chance che Azarenka avrebbe dovuto sfruttare per portare a casa il match, perché da quel momento il gioco iniziava progressivamente a girare in favore di Osaka, sempre più al comando degli scambi da fondo e sempre più precisa nelle conclusioni senza però imballarsi negli errori che l’avevano zavorrata nel primo set.

Al servizio sul 4-3, Azarenka annullava le prime due palle break con due buone battute, ma sulla terza commetteva un cruciale doppio fallo che siglava il pareggio sul 4-4. Per togliersi dal martellamento da fondo di Osaka, Vika provava a cambiare schemi cercando più spesso la via della rete, a volte anche su attacchi non irresistibili. Sul 5-6, dopo essere scampata ai primi tre set point a sfavore grazie alle risposte sbagliate dell’avversaria e ad una bella combinazione palla-corta più volée a seguire, Azarenka veniva inchiodata sulla quarta palla set da un rovescio in lungolinea di Osaka che portava il match al terzo set dopo un’ora e 57 minuti di gioco.

La pausa di quasi otto minuti non cambiava molto nell’inerzia del gioco, che ormai era tutto nelle mani della numero 1 del mondo. Sull’1-4 0-40 Azarenka se la prendeva con l’incolpevole racchetta scagliandola a terra, senza peraltro ricevere alcuna ammonizione dall’arbitro. Con ormai ben poco da perdere Victoria lasciava andare i colpi e riusciva a recuperare uno dei due break di vantaggio, portandosi poi addirittura sul 30-40 mentre Osaka serviva per il set sul 5-3. La chance per rientrare ancora una volta nel match se ne andava però con una seconda di servizio molto coraggiosa di Osaka che prendeva la riga (o forse no, visto che Azarenka in conferenza stampa ha detto che era “chiaramente fuori”) cancellando così l’ultimo ostacolo tra lei e il terzo turno.

Nonostante non sia arrivata a due punti dalla sconfitta come nel primo turno contro Schmiedlova, Osaka ha dato dimostrazione ancora una volta di avere una grande fiducia nei propri mezzi e di sapere raddrizzare anche le partite più complicate.

Ho giocato bene – ha commentato Azarenka dopo il match – soprattutto ho giocato in maniera intelligente, con i colpi giusti, aggressiva, tutto quello che dovevo fare. Non ho sfruttato alcune chance che ho avuto, ma i margini erano strettissimi in una partita di questo tipo. Ovviamente lei è in un momento di grande fiducia che le consente di spingere quando è necessario e sfruttare quelle opportunità che io non ho sfruttato. Si tratta comunque di un match dal quale posso trarre indicazioni sulle cose da sistemare e da migliorare”.

A un certo punto smetto di guardare il punteggio – ha detto Osaka ai giornalistigioco punto dopo punto. Dentro di me credo di sapere che se si arriverà in volata so come fare a vincere, a superare la mia avversaria. Tuttavia magari sarebbe utile non aspettare l’ultimo momento”. Naomi sembra avere la stoffa della campionessa, e certamente si sente tale: “Da quando ero più piccola, ovvero da quando avevo 18 anni, sento che negli Slam l’atmosfera è differente, tutti vogliono vincere a ogni costo, è più interessante, e forse è per questo che trovo un’altra marcia nei tornei dello Slam”.

Certo non sembrava che avesse una marcia in più durante il primo set perso per 6-0 contro Schmiedlova. “Era imbarazzante, si faceva fatica a guardarla – ha commentato la ex campionessa di Wimbledon Marion Bartoli durante un incontro con la stampa promossa da Eurosport, per il quale la francese lavora come talent – dopo gli Australian Open pensavo che Osaka sarebbe potuta diventare la prossima dominatrice del tennis femminile. Potente, molto forte mentalmente, ha gestito la finale in Australia e quella a New York con Serena in maniera incredibile. Ma da quando ha smesso di lavorare con Sascha Bajin sta faticando a trovare la forma, non è più stata la stessa giocatrice”.

La prossima avversaria nel torneo per Naomi sarà Katerina Siniakova, n. 42 del ranking WTA di singolare (e n. 1 in doppio) che al secondo turno ha eliminato la finalista degli Internazionali BNL d’Italia Maria Sakkari (testa di serie n. 29).

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement