Fare il tennista è davvero così costoso?

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Fare il tennista è davvero così costoso?

Sembrerebbe proprio di sì. E per guadagnare abbastanza da vivere di tennis, serve raggiungere un semplice obiettivo. Che semplice non è…

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Al momento di stabilire se il tennis è uno sport remunerativo le opinioni potrebbero essere parecchio divergenti. Perché, come in molti altri sport individuali, esiste una forte discrepanza tra i guadagni dei più forti e quelli di tutti gli altri giocatori. Da quando l’Era Open ha normalizzato le modalità dei guadagni dei tennisti, infatti, appena 634 tennisti in tutta la storia del tennis hanno guadagnato più di 1 milione di dollari nel corso dell’intera carriera. E persino tra questi, ce ne sono tanti che non hanno guadagnato abbastanza da vivere di rendita anche dopo il ritiro.

Lo ha candidamente ammesso Benjamin Becker, famoso per aver messo fine alle carriere di Agassi e Moya. Il tedesco si è ritirato nel 2017 dopo aver fatto il professionista per 13 anni. Ha vinto un titolo, è stato numero 35 del mondo e può vantare un career prize money di 4.399.584 dollari. Tantini, sembrerebbero, ma secondo l’esperienza di Becker non abbastanza da poter passare il resto della vita in panciolle.

Perché, semplicemente, sia imparare che continuare a giocare a tennis costa tantissimo e solo una parte degli introiti che un agonista si assicura in carriera finiscono effettivamente nelle sue tasche. Secondo la federazione britannica ci vogliono circa 300mila euro per portare un aspirante professionista dai 5 ai 18 anni, mentre USTA ha stimato che un tennista professionista deve spendere almeno 140000 dollari all’anno (al cambio attuale sarebbero circa 125000 euro) per mantenere la sua attività. Ci sono soprattutto i viaggi, la voce di spesa più onerosa, e gli stipendi dello staff (allenatore in primis). Senza considerare le tasse che possono rosicchiare anche più di un quinto dei guadagni complessivi.

Se un giocatore compreso tra la 100esima e la 150esima del ranking ATP può aspirare a guadagnare non molto più di 200mila dollari (lordi) a stagione, il calcolo è presto fatto: lo stipendio che ne viene fuori non è più alto del salario medio di un abitante degli Stati Uniti. La famosa ‘porta per il paradiso’, che poi equivale al primo sogno di ogni bambino che imbraccia una racchetta, è la più semplice da indovinare: partecipare ai tornei del Grande Slam. Come si evince dall’infografica de L’Insider.

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