Federer lascia un set, Thiem è il terzo top 10 ad abbandonare Wimbledon

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Federer lascia un set, Thiem è il terzo top 10 ad abbandonare Wimbledon

LONDRA – Dopo Zverev e Tsitsipas, un altro top 10 viene eliminato al primo turno. Federer rimonta dopo un primo set preoccupante

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Roger Federer - Wimbledon 2019 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

da Londra, il nostro inviato

Può sembrare incredibile che un signore che ha vinto 20 slam e otto volte questo torneo (eccettera, eccettera) possa soffrire ancora la pressione dell’esordio: forse però è buon segno, perché significa che Roger crede fermamente di poter tornare a vincere i Championship’s. Non può spiegarsi altrimenti la partenza col freno a mano tirato dell’otto volte campione di Wimbledon, costretto a cedere il primo set del suo torneo prima di rimontare in scioltezza.

Può anche essere un semplice match di primo turno e può anche essere (come in effetti è) la ventunesima volta, ma quando Roger Federer calca il sacro suolo del Centre Court nell’aria si respira qualcosa di particolare e un fremito, prima del consueto boato, attraversa il pubblico e riscalda Wimbledon. E però, per una buona mezzoretta è sembrato Federer e non il suo avversario quello che non aveva mai giocato un match sull’erba prima di oggi sul circuito maggiore (solo un paio di match nelle quali di Antalya due anni fa). 

Roger è apparso contratto e imballato sin dai primi scambi, cercando poco la rete mentre Harris sparava tutto come se giocasse da una vita sul Centre Court: un game pessimo dello svizzero regalava al sudafricano un insperato vantaggio (4-2) che lo svizzero non riusciva a recuperare nonostante il tentativo di aumentare un po’ la spinta. Dopo 24 minuti Federer era sotto di un set tra lo sconcerto del Centre Court con i fantasmi sudafricani del 2018 che tornavano ad aleggiare (Harris è molto amico del connazionale Kevin Anderson che ha eliminato Roger nei quarti dell’ultima edizione).

Un “Federer moment” – una volée stoppata di rovescio con la palla che letteralmente si fermava sull’erba ad un palmo dal net – scuoteva Roger e la musica piano piano cambiava fino al 6-1 del secondo parziale. Come è nell’ordine naturale delle cose e del tennis il ventiduenne sudafricano, numero 86 di un ranking costruito prevalentemente nei challenger, calava vistosamente e Roger prendeva il sopravvento, regalando qualche chicca al pubblico adorante, chiudendo in fretta: non è il caso di far attendere la merenda dei ragazzi. Il prosieguo del torneo, anche se forse non la prossima sfida contro Clarke o Rubin, dirà se quel primo set è stato solo frutto della tensione dell’esordio o dietro c’è qualcosa di più preoccupante.

Roger Federer – Wimbledon 2019 (foto Roberto Dell’Olivo)

THIEM CONFERMA: LE SUPERFICI NON SONO TUTTE UGUALI

È una sorpresa molto relativa la vittoria di Sam Querrey ai danni di Domininc Thiem, che fallisce l’ennesima prova Slam fuori dalla terra. Il match, equilibrato nel punteggio come ci si aspettava, è svoltato improvvisamente verso gli USA dopo un episodio sul set point del terzo a favore di Thiem, evidentemente incapace di superarlo. Che Querrey fosse un avversario complicato non era un segreto per nessuno, tantomeno per Domininc che aveva dichiarato “nessuno lo vuole al primo turno di Wimbledon”. Perché l’austriaco è più forte e ha più soluzioni, è vero; altrettanto vero è che sui prati di Church Road vanta un misero ottavo di finale quell’unica volta che ha superato il secondo turno, mentre Sam ha una semi e un quarto, e non ha incertezze sul da farsi.

Thiem non sfrutta tre palle break nel primo parziale prima di aggiudicarselo al tie-break. Nel secondo, Querrey continua a non avere occasioni in risposta, mentre al decimo gioco ne deve annullare una che è anche un set point per Dominic, bravo a crearsene un’altra con una rasoiata di rovescio quasi spalle alla rete che sorprende l’attacco californiano: sarà quella decisiva, in negativo. Thiem entra nello scambio e tira una catenata centrale con il rovescio sulla quale l’avversario impreparato stecca malamente di dritto. La palla si impenna e ricade miracolosamente in campo a una spanna dalla riga, con l’austriaco costretto a ricominciare il palleggio. È però chiaro che la sua testa è ferma a “ma era set per me”, perché sull’innocuo rovescio lungolinea si dimentica gli appoggi e affossa il dritto. Come logica conseguenza dell’episodio, gioca un tie-break orrendo caratterizzato da due pessime scelte (e, quasi inutile dirlo, un altro paio di colpi piuttosto fortunati di Querrey), finendo per chiuderlo alla vecchia maniera, con un doppio fallo.

Forse ci sarebbe ancora una speranza per Dominic, ma se ne va anche la sesta palla break, mentre Querrey ha poco dopo la sua prima opportunità su cui Thiem butta via il rovescio. Il quarto set non può che essere un bagel con cinque punti a referto per l’austriaco. Sorpresa relativa, dicevamo, ma forse non per l’ATP che sul tabellone dà vincente il fidanzato di Kiki Mladenovic. A proposito di tabellone, si apre un bel varco davanti allo zio Sam.

ha contribuito Michelangelo Sottili

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