Wimbledon, Coco Gauff suona la seconda: Rybarikova KO

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Wimbledon, Coco Gauff suona la seconda: Rybarikova KO

LONDRA – La slovacca: “Diventerà numero 1 del mondo e vincerà Slam”. Per Gauff solo 18 gratuiti in due match. Avanti Halep e Pliskova

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Cori Gauff - Wimbledon 2019 (photo Art Seitz c2019)
 

da Londra, il nostro inviato

Coco Gauff continua a stupire. Dopo Venus Williams batte anche Magdalena Rybarikova e approda al terzo turno di Wimbledon, con un bilancio di quattro set vinti, zero persi e un livello di tennis in crescendo. Contro una ottima Rybarikova questa volta Gauff ha sfoderato una prestazione impressionante, in cui è riuscita a spingere costantemente la palla ad alte velocità sbagliando comunque quasi nulla.

La partita inizialmente programmata come ultima sul Court 2, è spostata in extremis sul ben più grande Court 1 (lo stesso del confronto Gauff – Venus). E a sorpresa si inizia con il tetto già chiuso e le luci accese: è a tutti gli effetti un match indoor.

Se nel primo turno Coco si confrontava con un’avversaria come Venus, molto simile a lei nella impostazione di gioco, questa volta si misura contro una giocatrice differente, che ricorre spesso alle variazioni sulla verticale e che durante lo scambio modula la velocità di palla. Coco ha dalla sua l’entusiasmo e l’incoscienza dei quindici anni, Rybarikova l’esperienza dei trenta (è nata il 4 ottobre 1988) e una profonda conoscenza dei campi di Wimbledon, dove è stata semifinalista nel 2017.

Si parte subito a tutta, senza il minimo rodaggio: Gauff spinge, Rybarikova replica, a volte ricorrendo allo slice. Ma ciò che è davvero impressionante è la profondità di palla di entrambe, sempre negli ultimi due metri di campo. La sensazione è che Magdalena prima di ricorrere alle sue variazioni voglia capire quanto è consistente la giovane avversaria. Che dimostra di essere solidissima, soprattutto quando Rybarikova ha un passaggio a vuoto nel sesto game: un paio di errori evitabili, la pressione che sale, un serve&volley non riuscito e Coco le strappa il servizio addirittura a zero.L’equilibrio si è rotto, e improvvisamante tutto gira a favore di Gauff, grazie a un parziale di 8 punti a 1, che significano un vantaggio di 5-2.

Gli ultimi due game servono solo a definire il punteggio del primo set: 6-3 per Coco in 28 minuti. Forse il miglior set che ho potuto seguire in questi primi tre giorni di Wimbledon. Impressionante la solidità al servizio di Gauff: non solo non ha concesso palle break, ma addirittura la sua avversaria non è mai andata oltre i due quindici a game.

Cori Gauff – Wimbledon 2019 (foto Roberto Dell’Olivo)

Secondo set: la sensazione è che Gauff stia prendendo le misure al servizio della avversaria: la prima di Rybarikova non incide più come nei game iniziali, e quando si entra nello scambio è Coco a prevalere.
più spesso Il break che subisce Rybarikova è la inevitabile conseguenza. Gauff poi consolida sul 3-1. Magdalena rischia il colpo del KO nel game successivo, ma salva due pericolosissime palle break prendendo la rete e poi affidandosi al servizio. Più la partita si sviluppa e più cresce il rammarico di dover perdere già al secondo turno una delle due protagoniste, vista la qualità del tennis che propongono.

Gauff solidissima, concede praticamente nulla con il rovescio; tutt’al più qualche rarissimo gratuito di dritto. Rybarikova ha ormai rinunciato a confrontarsi sul ritmo e decide di dare fondo a tutto il suo repertorio di variazioni, rendendo la partita ancora più ricca e spettacolare. Il break del sesto gioco continua a fare la differenza. Magdalena si presenta a servire sul 3-5, per rimanere nel match; sembra riuscire a gestire la pressione, arriva anche ad avere la palla del 4-5 ma un doppio fallo la spinge sull’orlo del burrone. E al primo match point deve lasciare spazio alla più giovane rivale. 6-3 in 41 minuti, 69 complessivi.

Un 6-3 6-3 che sulla carta non appare nulla di straordinario, ma che invece manda agli archivi una partita davvero notevole per il tennis espresso. Gauff a mio avviso ha giocato ancora meglio che contro Venus risultando contemporaneamente aggressiva e solidissima. Palle break concesse in tutto il match: zero. Saldo vincenti/errori non forzati: Rybarikova –9 (15/24) Gauff +8 (18/10). Per Gauff, sommati agli otto errori del match contro Venus, fanno 18 gratuiti in due partite. Numeri straordinari.

Al prossimo turno Gauff si misurerà con il dritto pesante e i servizi in kick della slovena Polona Hercog, che ha sconfitto a sorpresa Madison Keys.

Ecco cosa ha detto Coco Gauff in sala stampa: “Dopo la vittoria contro Venus mentirei se dicessi che mi sentivo normale. Ma ho fatto del mio meglio per resettare la situazione. Sui social persone famose hanno parlato di me, non me lo aspettavo. Comunque non ho intenzione di allontanarmi dai social, non mi danno fastidio, anzi mi rilassano. Solo 18 errori non forzati in due match? Non sono sicura di come ho giocato. Forse oggi un po’ meglio. Penso di non aver mai perso la battuta” (in realtà non ha neanche concesso palle break).

“Nell’intervista a caldo post-match mi avevano detto che affronterò Caroline Wozniacki, ma il mio manager mi ha detto che non era vero. Polona Hercog? Non so molto su di lei. In generale non guardo mai tutto il tabellone, ma solo chi sarà l’avversaria del turno successivo. Non mi preoccupo molto del ranking, anche perché tanto me lo dicono comunque nelle interviste. Non credo che la mia crescita di quest’ultimo periodo dipenda dal numero di palline colpite in allenamento. Penso sia invece una crescita mentale. Sono cresciuta mentalmente e di conseguenza il mio tennis è cambiato“.

“Non so come sia possibile far sembrare irrilevante l’esperienza di due tenniste come Venus e Rybarikova. Ma l’aver giocato in passato il torneo junior mi è stato di aiuto per quest’anno”.

Molto interessanti le parole della sconfitta, Magdalena Rybarikova:
“Penso che abbiamo offerto un buon match, ricco di scambi di qualità. E anche se ho perso 6-3 6-3 non credo di aver giocato male, anzi. Con il livello di gioco che ho espresso oggi penso che avrei battuto molte giocatrici. Forse sarebbe stata dura contro una top 5 o una top 10, ma con le altre me la sarei davvero giocata”.

“Gauff serve benissimo, con una costanza impressionante attorno ai 190 orari. È molto forte anche con la seconda e non commette doppi falli. E poi nello scambio spinge ma sbaglia pochissimo. Le ho provate veramente tutte: giocando di ritmo, affidandomi agli slice, cercando le discese a rete. Ma lei aveva sempre la soluzione per qualsiasi problema. Forse io potevo evitare un paio di errori, ma li ho fatti anche perché lei copre benissimo il campo e ti spinge a forzare il gioco”.

“Gauff sui punti importanti ha sempre servito in modo incredibile. Mai vista una quindicenne reagire in questo modo in quelle situazioni. Rimpianti? No. Chissà, forse con il tetto aperto, con il sole o con il vento. Ma lo dico come pura ipotesi perché il dato di fatto è che nelle situazione che abbiamo trovato lei è stata ingiocabile”.

Con questo livello di tennis Gauff può diventare numero 1 del mondo e vincere Slam”

“Dove può arrivare in questo Wimbledon? Se continua così molto, molto avanti. A meno che non trovi un tipo di avversaria differente da me, visto che io non sono riuscita a batterla. Ma è anche vero che Venus non gioca come me e il risultato è stato lo stesso. Ma soprattutto se continua a servire in questo modo è difficilissimo rispondere per chiunque”.

GLI ALTRI INCONTRI – Prova maiuscola di Coco a parte, ci sono stati appena un paio di colpi di scena tra i secondi turni femminili della terza giornata dei Championships. Sul campo 3 si è consumato il dramma, sportivo e non solo, di Margarita Gasparyan che è uscita dal campo infortunata dopo essere stata a due punti dalla vittoria. La russa sfidava la numero sei del seeding Elina Svitolina e conduceva 7-5 5-4 con l’apporto dei 42 colpi vincenti messi a segno. Dopo che Svitolina ha tenuto il servizio e ha impattato 5-5, sullo 0-15 Gasparyan è ricaduta male sull’erba di SW19 dopo un servizio e ha sentito un fortissimo dolore alla gamba seguito dai crampi. Nonostante l’aiuto dell’ucraina che è corsa subito a offrirle dell’acqua, Margarita non si è ripresa e ha dovuto abbandonare il campo senza poter nemmeno terminare il secondo set. Svitolina, che col terzo round ha eguagliato il suo miglior risultato a Wimbledon, sfiderà la greca Sakkari venerdì.

Margarita Gasparyan, dolorante sull’erba di Wimbledon

Di teste di serie, ne sono cadute tre. La più alta è la n.12 Sevastova, rimontata da Collins. Poi la 17 Keys, mestamente sconfitta da Polona Hercog in due rapidi set; infine Kenin, che non partiva poi così tanto favorita contro la rampante Yastremska (primo terzo turno per lei a Wimbledon). Poche sorprese tra i nomi grossi rimasti in gioco. Nel primo incontro sul Centre Court una Karolina Pliskova in forma smagliante ha demolito Monica Puig. In sessanta minuti la campionessa di Eastbourne si è imposta 6-0 6-4 scagliando 23 vincenti. Al prossimo round proverà a non farsi imbrigliare dalla cinese di Taipei Su-Wei Hsieh. Avanza ai trentaduesimi anche Simona Halep (t.d.s. 7) seppur con qualche incertezza in più rispetto a Karolina. Simona, impegnata nel derby rumeno con Mihaela Buzarnescu sul Campo 2, ha vinto in tre set dopo un’ora e 51 minuti.

Dopo un buon primo set in cui ha preso le misure a una Buzarnescu imprecisa e molto nervosa nel finale, Halep non ha ucciso la partita al servizio sul 2-0 del secondo set. La sua connazionale ha infilato quattro game consecutivi minando le certezze della campionessa del Roland Garros 2018, che ha ceduto il set. Ma come nei primi due parziali, un break in apertura ha scacciato la paura dal lato di Simona, tornata la solita macchina sparapalle nel finale di match. Al prossimo round giocherà un match da non perdere contro Victoria Azarenka. La bielorussa ha concesso pochissimo alle due avversarie affrontate, l’ultima delle quali, Alja Tomljanovic, ha raccolto solo due game.

con la collaborazione di Antonio Ortu

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