Wimbledon: Konta rimonta Stephens. Barty e Serena in rotta di collisione

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Wimbledon: Konta rimonta Stephens. Barty e Serena in rotta di collisione

LONDRA – Anche Kvitova pienamente convincente, fuori Bencic che subisce il ritorno di Riske

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Johanna Konta - Wimbledon 2019 (foto via Twitter, @Wimbledon)
 

da Londra, il nostro inviato

Johanna Konta si conferma tabù per Sloane Stephens e conquista la seconda settimana di Wimbledon con una impresa in rimonta. Ha vinto una partita in cui si è rivelata determinante la sua forza di carattere, che le ha permesso di resistere senza soccombere a una lunga fase di partita in cui è apparsa in difficoltà. Ma ciò che conta è il dato finale: ora lo score dei confronti diretti recita 4 vittorie a zero per Konta.
Dopo aver trascorso le loro carriere senza mai incrociarsi, è infatti la quarta volta che si incontrano in questa stagione, sempre con lo stesso esito. Da ricordare che il match più recente si riferisce all’ultimo Slam (Roland Garros 2019) dominato da Konta in due set.

Si gioca sul Court 1, con cielo coperto e una brezza leggera e discontinua. Apre al servizio Stephens, con un avvio senza sussulti: entrambe tengono i proprio turni di servizio senza particolari problemi. Palle break zero.

Si dovrà attendere quasi mezz’ora di gioco perché la partita si accenda, con Konta alla battuta sul 3-4: un lob perfetto di Stephens, e un gratuito di Konta mettono Johanna in difficoltà. Stephens risponde a ogni servizio, entra nel palleggio con regolarità e ottiene gli altri due punti necessari al break: prima con un vincente di dritto e poi con un altro errore di Konta: 5-3 e servizio Stephens. Sloane continua il suo percorso alla battuta senza particolari ostacoli, chiudendo il set 6-4 in 32 minuti.

Come previsto Konta ha raggiunto velocità più alte in battuta, ma la vera differenza l’ha fatta il passaggio a vuoto nell’ottavo game. Al contrario Stephens è riuscita ad approdare alla fine del set senza aver concesso nemmeno una palla break. Sul piano tecnico Konta ha sofferto nelle occasioni in cui ha alzato le traiettorie, perché sulle palle ad altezza spalla spesso Sloane è stata capace di ricavare vincenti di dritto.

Secondo set. La perdita del primo set ha comprensibilmente scosso Johanna, che nel terzo game rischia: avanti 40-0 perde quattro punti di fila e deve affrontare una palla break. Si risolve con un thrilling: prima di servizio sulla riga (con tanto di nuvoletta di gesso) e risposta di Stephens che impatta sul nastro, si impenna ma alla fine non riesce a scavalcare la rete. Intanto Sloane continua il suo percorso netto: servizio consistente, pochi errori gratuiti e un bel dritto potente. Ma il vero spettacolo è la mobilità: agile, veloce e reattiva come nelle grandi occasioni.

Quinto game, Konta è ancora in difficoltà: altre palle break da affrontare. Le prime due di fila poi una terza, salvate soprattutto aggrappandosi al servizio. Quando riesce a portare a casa questo soffertissimo game, lo stadio si accende in un applauso liberatorio. Pericolo scampato, set ancora in equilibrio.

Stephens ha giocato meglio, ma Johanna ha avuto il merito di rimanere attaccata al punteggio con tutte le sue forze. Fino al 4-4 è stata una specie di traversata del deserto, da cui alla fine è uscita senza danni. E ora, nel finale di set, può avvantaggiarsi del fatto di servire per prima. Sul 4-5 Sloane sente la pressione del punteggio e concede prima una palla break (salvata con un vincente di dritto), poi una seconda che si rivela determinante. Il vincente di dritto questa volta è di Konta, che chiude il set a proprio favore sul 6-4 in 59 minuti. Stephens chiude il parziale con un saldo vincenti errori non forzati di +8 (13/5), Konta di -5 (11/16), ma non sempre le statistiche possono spiegare tutto del tennis.

Terzo set. Ora la giocatrice psicologicamente in difficoltà è Stephens, mentre Konta disegna traiettorie precise per il campo. Con uno perfetto slice di rovescio che atterra all’incrocio delle righe ottiene una palla break, subito convertita grazie a un dritto fuori misura di Stephens: break e servizio per Konta, che consolida sul 3-0.

La partita si è rovesciata e adesso è Stephens che deve soffrire e lottare per non farsi travolgere. Sull’1-4 Konta si procura una nuova palla break: ne nasce lo scambio più bello della partita, intenso, elaborato e concluso con una volèe a campo vuoto. È letteralmente il colpo del K.O. eppure Stephens trova la forza e la sportività per applaudire l’avversaria: 1-5 per Konta, che di slancio vince anche il game successivo. 3-6, 6-4, 6-1 in due ore e 2 minuti totali. Saldo vincenti/errori non forzati: Konta –5 (25/30), Stephens + 10 (29/19). Parziale del solo terzo set: Konta +3 (8/5), Stephens -4 (5/9). La prossima avversaria di Konta nel lunedì degli ottavi di finale sarà Petra Kvitova. Precedenti sull’erba: 1-1.

KVITOVA SPEDITA – Pronostico rispettato in pieno dalla testa di serie numero 6 Petra Kvitova che batte Magda Linette, 70 posizioni più indietro nella classifica mondiale, con un netto 6-3 6-2. La grossa differenza, come spesso capita quando in campo c’è la ceca, l’ha fatta il servizio: mentre quello di Petra ha funzionato alla perfezione, è stata la polacca a tentennare un po’ troppo e le sue frequenti seconde palle sono state preda delle straripanti risposte di Kvitova. Quest’ultima sui suoi turni di battuta non ha concesso neanche le briciole e la vittoria è arrivata in 70 minuti. Per la prima volta da quando vinse il titolo qui nel 2014, Petra raggiunge la seconda settimana (ci è riuscita senza nessun torneo preparatorio sull’erba).

Petra Kvitova – Wimbledon 2019 (foto Roberto Dell’Olivo)

BARTY A QUOTA 15 – Affrontare la numero 1 del mondo sul Campo Centrale di Wimbledon è l’ambizione più grande per gran parte dei tennisti, ancor di più forse se si è un giocatore britannico. Purtroppo però difficilmente Harriet Dart, 22enne londinese, avrà ricordi positivi di questa esperienza. La sua infatti è stata una vera e propria mattanza contro una Ashleigh Barty che non ha neanche spinto con troppa convinzione sull’acceleratore. All’australiana infatti è bastato mettere in pratica il suo gioco caratterizzato da efficacissimi back di rovescio e con il punteggio di 6-1 6-1 ha raggiunto gli ottavi di finale in appena 52 minuti, sotto gli occhi attenti di Navratilova. Quella odierna è stata la 15esima vittoria consecutiva per la n. 1 del mondo.

SERENA DOMA ANCORA GOERGES – Dopo aver affrontato due qualificate a testa, Serena Williams e Julia Goerges si ritrovano a Wimbledon dopo la semifinale dello scorso anno. Anche in questo caso la vittoria da parte dell’ex numero 1 è piuttosto netta e arriva con un 6-3 6-4 in un’ora e 13 minuti. Serena si è presentata sul Campo 1 con percentuali alla battuta altissime che raramente hanno permesso alla tedesca di entrare nello scambio. Tuttavia nelle occasioni in cui Goerges è riuscita a mettere in mostra le sue abilità nel variare il gioco sono emerse ancora le difficoltà di spostamento, soprattutto in avanti, di Williams. Quest’ultima però non ha mostrato alcun tentennamento nelle fasi nevralgiche della partita, come magari le era capitato nel turno precedente, e con un break per set ha gestito una partita che non l’è mai sfuggita di mano. Considerando anche il valore dell’avversaria (n. 17 del mondo), con la quale ha avuto anche un piacevole scambio di battute a fine match, questa è stata un’ottima prestazione per Serena, una delle migliori della stagione. Suarez-Navarro, che la incrocerà agli ottavi, è avvisata.

Serena Williams – Wimbledon 2019 (foto via Twitter, @Wimbledon)

BERTENS OUT – La sorpresa (?) di giornata l’ha messa a segno Barbora Strycova. La 33enne ceca, alla sua 16esima partecipazione ai Championships, ha raggiunto gli ottavi a Wimbledon per la seconda volta in carriera (sfiderà Elise Mertens), superando per 7-5 6-1 la quarta favorita del seeding Kiki Bertens. Un match che si è sostanzialmente deciso nel lunghissimo nono gioco del primo set, quando Strycova ha annullato sei palle break e si è poi aggiudicata il game al secondo tentativo. Nel gioco successivo è stata brava Bertens ad annullare a sua volta due set point, cosa che non le è invece riuscita sul punteggio di 5-6. Ne ha cancellati infatti altri due, prima di capitolare al terzo del game (il quinto in totale). Forte del vantaggio acquisito, Strycova ha continuato a tessere la sua rete di tagli, variazioni e gioco di volo, imbrigliando sempre più la potenza di Kiki, che nel secondo parziale ha rimediato solo un gioco.

CHI NON RISKE NON ROSICA – La sconfitta della n. 13 del mondo Bencic segue uno dei copioni più classici della WTA, con la svizzera che nel set decisivo era in ampio controllo della partita e alla fine, preda delle sue emozioni, ha sfasciato tutto quanto di buono aveva costruito. Belinda Bencic e Alison Riske non sono certo rinomate per la loro grande solidità mentale e anche oggi ne hanno dato prova. L’ex top 10 è stata quella che ha spinto di più mentre Riske, dotata forse di maggior sensibilità, ha cercato più variazioni ed è andata a rete con più frequenza, ma ovviamente sono stati i cali di prestazione a decidere l’incontro. I primi due set infatti sono stati decisi da due passaggi a vuoto di natura psicologica nelle fasi conclusive.

Nel primo set è stata l’americana a calare sul più bello (cedendo il parziale 6-4 con un doppio fallo) mentre nel secondo è toccato a Belinda fare cilecca nel nono game e ciò le è costato carissimo. Nel set conclusivo tuttavia, Bencic era riuscita a partire bene ma presto si è ritrovata a vivere uno dei peggiori incubi della sua carriera: salita subito in vantaggio non è riuscita a sfruttare tre palle del 4-0 e da lì in poi, vittima delle sue emozioni, ha finito per perdere 6-4 giocando in lacrime gran parte degli ultimi game. La n. 55 del mondo Riske riesce così, al quarto tentativo, a raggiungere gli ottavi di finale a Wimbledon (risultato raggiunto in precedenza a livello Slam solo agli US Open nel 2013).

ha collaborato Paolo Di Lorito

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