E se tutti i game partissero... dal 30-30?

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E se tutti i game partissero… dal 30-30?

Bizzarra idea dalla Scozia per accorciare i match. Ogni gioco parte dalla parità a 30, i tie-break dal 6-6. Progetto folle o colpo di genio?

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Negli ultimi anni in tanti hanno provato a rivoluzionare il tennis. Poco spettacolare il punteggio, troppo lunghi gli incontri per tenere gli appassionati incollati per tutta la partita. Allora si è provato a intervenire sulle regole di punteggio. Prima è nato il Fast4, la formula dei set ridotti a quattro game con eventuale tie-break sul 3-3 che vanta un torneo dedicato in gennaio a Sydney e viene utilizzata in alcuni tornei ITF; secondo molti potrebbe essere adottato in futuro anche nei tornei pro. Poi è stata la volta del Tie-break Tens, match rapidissimo in cui vince chi arriva prima a dieci punti. Nei tornei ufficiali tre Slam su quattro adottano da questa stagione il tie-break per concludere il set decisivo, onde evitare altri epiloghi simili allo storico Isner-Mahut, tanto suggestivi quanto estenuanti per giocatori e spettatori.

Lo scozzese Mark Milne ha deciso di fondere il Fast4 con il Tie-break Tens e creare un nuovo particolarissimo metodo di punteggio. Il progetto si chiama “Thirty30e Milne ha intenzione di portarlo all’attenzione delle federazioni internazionali che potrebbero decidere di testarlo nelle categorie minori.

Come funziona? La differenza non sta nel conteggio dei game, come accade nel Fast4, bensì all’interno degli stessi. Non si parte dallo 0-0, ma dal 30-30. “When every point counts” è il suo slogan. “Quando ogni punto conta”. I giocatori in questo modo affrontano una situazione delicata in tutti i giochi, sia chi risponde sia chi serve e il pubblico potrà godere di un perenne stato di suspense. Tutto questo dimezzando i tempi dell’incontro: infatti per finire un set si dovrebbe restare all’interno dei venti minuti e un match al meglio dei tre set si potrebbe concludere in circa un’ora.

Sul sito dedicato a Thirty30 Tennis si possono trovare anche altri dettagli relativi a questo nuovo sistema. In battuta ci si alterna ad ogni game, come nei regolamenti in vigore, e chi ha risposto nel primo punto del set inizierà a servire nel set successivo in perfetta alternanza. In caso di 6-6, si gioca un tie-break al meglio dei 9 punti, ovvero il primo che arriva a 5 punti (sul 4 pari quindi vale la regola del killer point) si aggiudica il parziale per 7 giochi a 6 (l’ordine di battuta ipotetico è A-B-B-A / cambio di campo / A-B-B-A-A). Lo “short tie-break” è già presente nei nuovi regolamenti ITF. Inoltre durante il set si cambia campo dopo i primi due game, poi dopo ogni quattro game e poi alla fine del set, oltre che (eventualmente) a metà tie-break. Non è previsto tie-break nei set decisivi.

Sì, lo pensiamo tutti. A Nick Kyrgios piacerebbe particolarmente questo format. Tuttavia un cambiamento così radicale non potrà concretizzarsi nel breve periodo (come nel caso del Fast4) ma con lungo processo di “secolarizzazione tennistica” che nel 2019 è ancora embrionale.

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