Thiem profeta in patria per la prima volta: il trofeo di Kitzbuhel 2019 è suo

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Thiem profeta in patria per la prima volta: il trofeo di Kitzbuhel 2019 è suo

Quattordicesimo titolo in carriera per Dominic Thiem, che diventa anche l’undicesimo giocatore in attività per titoli vinti. Volerà in fretta a Montreal

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Dominic Thiem non teme le sospensioni per pioggia, questo ormai è chiaro. Dopo aver sorpreso Djokovic in semifinale al Roland Garros, al termine di una due giorni dominata dal vento, il numero uno d’Austria ha battuto Albert Ramos-Vinolas nella finale di Kitzbuhel condizionata da una sospensione per pioggia dopo nove game. Dominic vince quindi per la prima volta il torneo di casa, dopo la finale persa nel 2014 contro Goffin, e raggiunge Gilles Simon (a quota 14) all’undicesimo posto nella classifica dei giocatori più titolati in attività. Davanti all’austriaco, se si escludono i Fab Four, ci sono soltanto sei giocatori: del Potro (22), Cilic (18), Tsonga (17), Wawrinka (16), Gasquet e Isner (15).

Il primo set non è stato affatto semplice per il numero 4 del mondo, che già in semifinale contro Sonego se l’era cavata più con l’esperienza che esprimendo a pieno la sua superiorità. Ramos-Vinolas tiene ottimamente lo scambio e lo costringe ad annullare cinque palle break in un game lunghissimo, il quarto, da ben venti punti. Mentre il cielo non promette nulla di buono, entrambi i giocatori prendono a difendere senza problemi la prima di servizio e per chi risponde non ci sono più opportunità. Dopo un solo quindici del decimo game, però, con Thiem al servizio, gli ombrelli si aprono e i giocatori devono rientrare negli spogliatoi. Vi rimarranno per più di un’ora, in attesa di buone nuove da Giove Pluvio.

Si riparte così dal 5-4 0-15 in favore di Ramos-Vinolas, ma il trend non si modifica affatto e si giunge con i servizi perfettamente immacolati al tie-break. La sospensione però ha avuto l’effetto di aumentare la soglia di concentrazione del giocatore di casa, che approccia il jeu decisif con l’autorità che si conviene al giocatore che, su questi campi, può persino raccontare di essere il migliore dopo Nadal. L’autorità si traduce in un nettissimo 7-0, che stronca le velleità di Ramos-Vinolas, reduce nientemeno che da nove vittorie di fila. Appare piuttosto chiaro, adesso, che la serie è destinata a interrompersi.

Il secondo set infatti è un monologo di Thiem. L’austriaco breakka subito al secondo game, poi va a segno una seconda volta per guadagnarsi l’opportunità di servire per il titolo sul 5-1. Una piccola distrazione si palesa sotto forma di palla break, Dominic la annulla e tre punti più tardi può sdraiarsi sulla terra di casa dopo una risposta appena lunga del suo avversario. Quattordicesimo titolo, decimo sulla terra battuta, anche il decimo in un ATP 250 (ma i due dati, ovviamente, non sono sovrapponibili). Thiem dovrà affrettarsi ad attraversare l’oceano, perché fra 48 ore comincia la Rogers Cup e sui campi di Montreal dovrà difendere la seconda testa di serie. Un bye gli risparmierà l’impegno di primo turno, al secondo affronterà uno tra Herbert e Shapovalov.

[1] D. Thiem b. A. Ramos-Vinolas 7-6(0) 6-1

Il tabellone completo

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