US Open, la spalla acciaccata e Londero non fermano Djokovic: "Convivo col dolore"

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US Open, la spalla acciaccata e Londero non fermano Djokovic: “Convivo col dolore”

Vittoria in tre set per Novak Djokovic contro Juan Ignacio Londero nonostante una menomazione alla spalla sinistra: “Non sapevo se sarei stato in grado di finire il match”

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Novak Djokovic allo US Open 2019 (foto Twitter @USOpen)
 

Da New York, il nostro inviato

[1] N. Djokovic v J.I. Londero 6-4 7-6(1) 6-1

In una giornata completamente rovinata dalla pioggia, il tetto è stata l’unica salvezza per le televisioni e per gli appassionati a Flushing Meadows. O forse si dovrebbe dire “i tetti”, dato che a Flushing Meadows i campi copribili sono due. Tra i giocatori graziati dalla copertura mobile c’è stato anche il numero uno del mondo Novak Djokovic, che nel primo match della sessione serale ha superato non senza qualche patema l’argentino Juan Ignacio Londero (con l’accento sulla prima “o”, come ci insegna il sito dell’ATP).

Partita schizofrenica se ce n’è stata una, nella quale un Djokovic appena accettabile non avrebbe dovuto avere problemi a regolare un giocatore dalle caratteristiche di Londero, che fa del ritmo da fondocampo la sua forza ma che non ha né l’elasticità né gli affondi del campione serbo. E invece dopo essere andato subito indietro di un break, peraltro subito recuperato, Djokovic ha chiesto un time-out medico per farsi massaggiare la spalla sinistra dal fisioterapista dell’ATP. Una bella crema antidolorifica è stata applicata alla spalla dopo che nei primi game Nole era stato inquadrato dalla telecamera più volte mentre scuoteva il braccio sinistro e faceva smorfie di dolore ogni volta che colpiva un rovescio a due mani.

Mi sono preso il tempo necessario per valutare l’intensità dell’infortunio – ha detto Djokovic dopo aver aspettato oltre un’ora e mezzo prima di presentarsi ai giornalisti – mi ha dato noia, ha influenzato il mio gioco, soprattutto servizio e rovescio. Non è semplice giocare con questo tipo di sensazione, avevo dovuto farlo poche volte prima nella mia carriera. Sono stato fortunato ad aver vinto il secondo set. […] Parlerò con i medici domani e spero di poter giocare senza dolore tra due giorni, se possibile“.

Con ottimi piazzamenti nei servizi, soprattutto lo slice esterno da destra, e controllando con grande maestria gli scambi da fondo, Djokovic ha vinto il primo set per 6-4 in 46 minuti di gioco, lasciando presagire la consueta passeggiata, ma subito dopo un pericoloso sbandamento al servizio lo ha costretto agli straordinari nel secondo parziale: con tre doppi falli cedeva il servizio nel game d’apertura, per poi andare sotto addirittura per 3-0 pesante a causa di diversi errori piuttosto sconcertanti, una battuta molto altalenante (prime e seconde al limite dell’erratico) e un Londero molto rinfrancato dal punteggio che si avventurava con regolarità a rete.

È un dolore con cui convivo da un po’ – ha spiegato Djokovic alla ESPN subito dopo il match – bisogna trovare il modo di superarlo, magari con qualche colpo fortunato e cercando di rimanere sempre positivi”. Con un parziale di cinque giochi consecutivi il serbo si è portato dallo 0-3 a servire per il set sul 5-3, per poi perdere un’altra volta il servizio (ben sei break su 12 giochi nel secondo set) ed essere raggiunto sul 5-5. Ma il tiebreak è territorio famigliare per Nole (9-3 il suo record nel 2019) e con un 7-3 concludeva il parziale e di fatto il match, perché nel terzo set, dopo uno scambio iniziale di break, era un assolo di Djokovic che si conquistava il terzo turno in due ore e 12 minuti di gioco.

Prova certamente molto altalenante, ma che darà al numero uno del mondo un giorno di riposo in più rispetto al suo avversario di terzo turno (Kudla o Lajovic) che dovrà giocare giovedì a causa della pioggia che ha cancellato la giornata di mercoledì.

Il tabellone maschile completo (con tutti i risultati aggiornati)

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