US Open: Zverev stecca ancora, ai quarti ci va Schwartzman

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US Open: Zverev stecca ancora, ai quarti ci va Schwartzman

Ennesima prestazione deludente del tedesco, disastroso al servizio. Il piccolo argentino ai quarti di finale come due anni fa. Monfils strapazza Andujar

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Diego Schwartzman - US Open 2019 (foto via Twitter, @usopen)
 

Il piccolo Schwartzman entra (di nuovo) tra i grandi dello US Open. Battendo Zverev, Diego accede per la seconda volta ai quarti di finale degli US Open e se la vedrà con Rafa Nadal. Superba prestazione dell’argentino, che schianta Sascha in quattro set dopo che era stato in vantaggio anche nel primo parziale. Troppo discontinuo il tedesco, una trottola spara-colpi l’argentino.

È una vera bolgia l’Arthur Ashe Stadium quando Diego Schwartzman alza le braccia al cielo dopo l’ennesimo diritto vincente della sua partita, che conclude la contesa a favore del piccolo tennista argentino per 3-6 6-2 6-4 6-3. Un incoraggiamento degno dei migliori match di del Potro quello che il pubblico ha riservato per il connazionale durante tutto l’incontro, ed è anche grazie al supporto della sua tifoseria che Diego è riuscito ad avere la meglio della testa di serie numero 6 del torneo, il tedesco Sascha Zverev. Ennesima delusione dunque per il tedesco, che ha sì espresso a tratti il suo miglior gioco, ma alla fine è risultato davvero troppo discontinuo e insicuro nel suo tennis per poter impensierire un mostro di continuità qual è Schwartzman.

ZVEREV COMANDA LE OPERAZIONI – All’ingresso dei due giocatori il tetto è coperto. Fuori dallo stadio infatti imperversa una vera e propria bufera d’acqua, e gli organizzatori sono costretti a far giocare i match di oggi ancora una volta indoor. Il pubblico non è molto numeroso forse per via dell’acqua copiosa, ma accoglie comunque con grande calore il tennista sudamericano. Diego ripaga subito l’affetto ricevuto in campo, riuscendo a brekkare in apertura uno spaesato Zverev. È veramente in difficoltà all’inizio il tedesco, commette una valanga di errori e rischia di capitolare nuovamente nel terzo game. Questo salvataggio in extremis pare avere un effetto benefico sul ragazzone biondo, che inizia a macinare il suo gioco e grazie ad un diritto finalmente efficace riesce a riprendersi il break di svantaggio sul 2-2.

Adesso c’è una partita, con Zverev che sembra essersi liberato di testa e spinge prepotentemente sia con il rovescio che con il dritto. Sono proprio tre vincenti con questi fondamentali a regalargli il secondo break che lo porterà a chiudere il set per 6-3, non prima però di aver superato un piccolo momento-braccino sulla chiusura del set. Sono nove i vincenti in più di Sascha e soli di 4 errori in più, che ha fatto e disfatto col servizio (sei ace, sei doppi falli), ma che ha avuto più coraggio e maggiore pesantezza di palla.

RISCATTO ARGENTINO Il secondo set sembra la copia gemella del primo. Schwartzman riesce a sottrarre il servizio al tedesco alla prima occasione utile, anche grazie ad un meraviglioso rovescio lungolinea: colpo che lo aiuterà tantissimo questa partita. Come nel primo parziale, Zverev riesce a recuperare lo svantaggio, aiutato anche da un Diego falloso e visibilmente infastidito per il rumore forte dell’acqua sul tetto. C’è un vero diluvio fuori in effetti. La svolta arriva nel quinto game. Sascha si procura ben quattro palle break grazie a dritti incrociati di una potenza fulminea e ad un monumentale rovescio lungolinea tirato da fuori campo, ma non ne sfrutta nemmeno una nonostante il suo avversario serva mediamente 39 km/h in meno con la prima. Qui il match gira totalmente. Diego è galvanizzato, mentre Zverev è ancora mentalmente a quel game. Si alternano errori grossolani di Zverev, rimasto orfano del servizio e ormai costantemente impegnato a remare, a perle con dritto incrociato e rovescio lungolinea di Schwartzman. Due doppi falli (saranno 17 alla fine) e un errore di dritto di Sascha pareggiano i conti.

SCHWARTZMAN ALLUNGA – I giocatori si presentano al terzo parziale ben consapevoli che questo set potrebbe essere lo spartiacque della partita. Si scambia tantissimo, con i due che avrebbero le occasioni per entrare ma che preferiscono aspettare la mossa dell’avversario. È comunque Zverev ad avere per primo le occasioni più ghiotte. Sascha si procura tre palle break nel terzo game, ma commette altrettante ingenuità e non riesce a convertire a suo vantaggio l’inerzia positiva del set. Sarà più fortunato nel quinto: riprende l’argentino da 40-0 e con un passante di dritto da cineteca sulla riga (curvona a rientrare alla Nadal), si procura la palla break giusta per portarsi in vantaggio. Schwartzman però non ci sta.

Nonostante un gioco fatto di più errori che vincenti in questo momento, l’intensità del match è fortissima. Diego annulla la palla game con uno stupendo rovescio lungolinea in controbalzo e ha un’occasione grazie ad un altro doppio fallo tedesco. Grazie ad un regalo di dritto di Zverev, ritorna in carreggiata e riesce a tenere testa all’avversario fino al decimo game. Sul 5-4, l’argentino ringrazia per l’ennesimo doppio fallo di Sascha, avvenuto dopo due chiamate per il falco sulla prima, e in un clima infuocato passa il tedesco a rete e si porta in vantaggio per 2 set ad 1. Solo il 35% dei punti con la seconda per Zverev.

APOTEOSI SUDAMERICANA  Diego ormai ci crede di più, riesce ad essere più costante e pimpante nel suo gioco. Sascha invece tira qualche bel colpo, ma è preda di troppi alti e bassi e ricade spesso nella sua voglia di remare a fondo invece che imporre il suo gioco. È evidente nell’ultimo set, dove l’argentino si porta comodamente sul 4-0 grazie ad un avversario che sembra sotto la doccia. Improvvisamente un po’ di braccino di Schwartzman rimette in partita Zverev, che ringrazia e si porta sul 4-2. È solo un fuoco di paglia: Diego riprende da dove aveva interrotto senza intoppi, si porta sul 5-2 grazie ad una splendida volée di dritto e ad un penalty point per Zverev (coaching). Chiuderà la contesa con un dritto incrociato a tutto braccio, pronto a festeggiare con la sua gente.

MONFILS AFFONDA ANDUJAR – Sarà invece Gael Monfils l’avversario di Matteo Berrettini nei quarti di finale (nessun precedente). Il francese ha dominato in lungo e in largo uno spaesato Pablo Andujar sul Louis Armstrong, lasciandogli appena cinque giochi in un allenamento agonistico durato un’ora e 26 minuti. Lo spagnolo ha chiuso con un disastroso bilancio di sei vincenti e 25 errori senza mai arrivare a palla break.

Lorenzo Fattorini

Il tabellone maschile completo (con tutti i risultati aggiornati)

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