Federer: "La Davis così non andrà avanti, ho già programmato il 2020"

Interviste

Federer: “La Davis così non andrà avanti, ho già programmato il 2020”

Alla vigilia della Laver Cup, Roger parla di tutto con René Stauffer. In dubbio la presenza sulla terra battuta e alle Olimpiadi di Tokyo. Nadal a un passo dal record Slam: “Sono contento per lui, tra noi enorme rispetto”

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Roger Federer - Laver Cup 2019 (foto via Twitter, @rogerfederer)
 

Lunga intervista rilasciata da Roger Federer al quotidiano svizzero Tages Anzeiger e al suo grande amico e biografo, Rene Stauffer in cui ha parlato della Laver Cup che si gioca questo weekend a Ginevra, del problema alla schiena che l’ha condizionato a Flushing Meadows e della sua programmazione per il 2020. Ma anche di Rafael Nadal che si è portato a un solo Slam dal suo record vincendo per la quarta volta a New York.

La lesione alla schiena: Ho provato fastidio per 10/12 giorni, mi aspettavo che durasse per due o tre, ma sarò pronto per il weekend di Ginevra. Il Palexpo rinnovato è ancora meglio dello United Center di Chicago dell’anno scorso. So che Tony (Godsick) e il suo team non hanno badato a spese, hanno investito molti soldi nella Fan Zone in modo che anche coloro che non hanno accesso alle tribune possano vivere una grande atmosfera. Spero per il meglio non solo per i giocatori ma anche per il pubblico”.

Team Europe, la Laver Cup e lo squilibrio tra le due squadre:“Abbiamo una chat di gruppo su WhatsApp di cui fa parte tutto il team. Sulle squadre, sulla carta siamo favoriti, ma non significa nulla anche perché loro sono favoriti nei doppi. Sia a Praga che a Chicago sono andati vicini a vincere. Prima o poi comunque questo squilibrio cambierà”.

Su Rafael Nadal a un passo dal suo record di Slam: “Io sono felice per lui quando vince come lui è felice per me quando vinco io. Il rispetto tra noi due è enorme. Per quanto mi riguarda, sono profondamente orgoglioso di giocare ancora per vincere Slam alla mia età”.

Piqué ha detto che potrebbe giocare la Coppa Davis nel 2020…“Mi pare normale che lo dica e che gli chiedano di me di tanto in tanto ma non è nei miei programmi giocare la Coppa Davis, non c’è nemmeno una discussione a riguardo. Spero che la Davis e l’ATP Cup funzionino bene entrambe e poi magari ATP e ITF si siedano a un tavolo a discutere. La mia opinione è che la Davis così non andrà avanti: 34 dei primi 35 del mondo hanno già confermato la presenza per l’ATP Cup perché ha un posto migliore in calendario”.

La programmazione per il 2020:“Ho già deciso dove giocherò fino a Wimbledon. Abbiamo parlato anche delle Olimpiadi di Tokyo guardando dove si trova in calendario. Devo decidere io perché è la mia carriera, prenderò presto una decisione in merito. Ad ogni modo annuncerò molto prima del solito la mia programmazione per l’anno prossimo”.

E sulla terra battuta resta criptico… “Abbiamo preso una decisione anche su questo con il team…”.

Roger ha anche confermato l’intenzione di tornare a giocare un tour di esibizioni in Sudamerica (Argentina, Colombia, Cile, Messico) dopo le ATP Finals: “Sì, è già stato deciso, lì ho visto un pubblico incredibile, che raramente ho trovato nella mia carriera per questo mi piacerebbe sperimentarlo di nuovo. La mia preparazione nella off-season non sarà compromessa perché inizierà comunque più tardi rispetto al solito, inizierà l’11 dicembre. Non dovrei essere al 100% per l’ATP Cup, ma la priorità è l’Australian Open“.

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