Alexander Bublik contro Pablo Carreno Busta, potenza ed estro contro solidità e regolarità. Sarà questa la finale della quarta edizione del Chengdu Open. Bublik si è guadagnato l’accesso alla sua seconda finale in stagione (e in carriera) dopo quella persa sull’erba di Newport contro John Isner, superando l’emergente sudafricano Lloyd Harris con lo score di 7-6 6-4 in un’ora e mezza di gioco. Grazie a questo risultato, il 22enne kazako ritocca ancora il miglior ranking, passando virtualmente a n.57. E fanno circa 120 posizioni scalate in questo ottimo 2019 per lui.

Per Carreno Busta più che di un nuovo traguardo si tratta di un ritorno visto che era dal torneo dell’Estoril del 2017 che non approdava in una finale. In semifinale, lo spagnolo si è imposto per 6-3 6-4 su un Denis Shapovalov come al solito troppo falloso e troppo poco lucido nei momenti chiave. Il giovane talento canadese ha fallito anche la sua settima occasione per approdare all’atto conclusivo di un torneo del circuito ATP, la quarta in cui giocava da favorito in termini di classifica. Insomma, un’altra cocente delusione per lui.

BUBLIK-HARRIS – A scendere in campo per primi sul centrale di Chengdu sono Bublik e Harris. Due ragazzoni entrambi ben oltre il metro e novanta e che con il servizio non ci vanno affatto piano. Il primo set termina al tie-break ma l’andamento è tutt’altro che scontato viste le qualità al servizio del kazako e del sudafricano. Nel quinto gioco, Bublik piazza il break e sale 4 a 2. Avrebbe l’occasione anche di allungare sul 5 a 2 ma Harris si tiene a galla. Al servizio per chiudere il set sul 5 a 4, il tennista di Gatchina non capitalizza l’occasione, riaprendo il parziale. Si giunge al tiebreak dove Harris annulla un set point al servizio ma deve poi capitolare per 8 a 6.

Secondo set che si gioca tutto sui turni di servizio. Bublik piazza la zampata vincente al momento giusto, nel nono game, chiudendo la contesa. Le statistiche raccontano di un match molto equilibrato, in cui Bublik, a dispetto di un gioco all’apparenza irrazionale, ha saputo incidere quando serviva. 

CARRENO BUSTA-SHAPOVALOV – Viene poi il momento del match clou di giornata nel torneo cinese. In fondo Carreno Busta è pur sempre un ex Top 10 e Shapovalov è uno dei giocatori più elettrizzanti del panorama mondiale. E ci tiene a ribadirlo fin dal primo gioco con un rovescio in salto seguito da un dritto vincente incrociato. Il canadese si guadagna due palle break ma l’iberico riesce a salvarsi. Dall’alto dei suoi ormai 28 anni, Carreno non si fa impressionare dalle acrobazie del rivale e mette in campo il suo tennis fatto di consistenza da fondo. Un’espressione assente dal vocabolario di Shapo che a zero cede il servizio sotto 3 a 2. Per lui non ci saranno più possibilità di colmare le distanze con il tennista di Gijon che porta a casa il set per 6-3.

Il secondo parziale è la fotocopia del primo. Shapovalov gestisce con tranquillità i suoi turni di servizio fino ad un fatale passaggio a vuoto nel settimo gioco. Carreno Busta è solido ma l’incapacità del 20enne nativo di Tel Aviv di dare continuità al proprio tennis, gestendo il rischio in fase offensiva e tenendo botta in fase difensiva, ormai è sconcertante. Come nel primo parziale, il treno non passa due volte per lui, con lo spagnolo che conquista il set per 6-4. Diversi numeri del match sono paradossalmentea suo favore. Ma non quelli delle palle break e degli errori gratuiti. Un film già visto, purtroppo. 

Risultati:

P. Carreno Busta b. [8] D. Shapovalov 6-3 6-4
A. Bublik b. [LL] L. Harris 7-6(6) 6-4

Il tabellone completo