Sinner: "Sono felice di aver vinto il primo titolo a Milano come Federer"

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Sinner: “Sono felice di aver vinto il primo titolo a Milano come Federer”

MILANO – I paragoni iniziano a farsi ingombranti per il 18enne italiano. Chi ha vinto le Next Gen finora ha sempre fatto semifinale all’Australian Open: “Magari Milano porta fortuna!”

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Jannik Sinner - Next Gen ATP Finals 2019 (foto Cristina Criswald)
 

Secondo il Direttore: “Credo che Sinner sia un fenomeno”

da Milano, la nostra inviata

Jannik Sinner entra in sala conferenze e viene accolto dall’applauso di tutti i giornalisti presenti. Sorride timidamente e si siede. Davanti a lui il trofeo riservato al vincitore delle Next Gen Final. Agli applausi in questi 5 giorni milanesi Jannik dovrebbe essersi abituato, visto il calore con il quale il pubblico l’ha accolto e sostenuto. “Sono sorpreso del risultato. È stata una settimana incredibile, tutti i giocatori che hanno partecipato al torneo sono incredibili” spiega Sinner in avvio di conferenza stampa. “Io ero l’ultimo di loro, l’ottavo. Ho provato a giocarmela e oggi sono felice del risultato. Il pubblico è stato fantastico. Io non avevo mai avuto questo tipo di supporto. Sono ancora giovane. Non so se Roger o Rafa amino ancora tutte queste attenzioni, ma per me è fantastico.”

Jannik si dice soddisfatto del suo gioco espresso durante tutta la settimana: “Ieri (semifinale contro Kecmanovic, ndr) è stata la partita più difficile, avevo iniziato male, ero teso e non ho servito bene. Oggi invece ho giocato bene fin dall’inizio. Il primo game è stato importante per la fiducia e per allentare la tensione”. Jannik sorride quando una collega gli chiede se si farà un regalo speciale con il montepremi vinto (372,000 dollari, ndr) e risponde semplice… di no! Risate tra i presenti. Analizzata la partita e il torneo si pensa al futuro: “Questa settimana ho battuto due top 50 ma bisognerà vedere se riuscirò a tenere alto il mio livello di gioco nel corso del prossimo anno.”

Il 2020 riserverà infatti a Jannik la possibilità di partecipare per la prima volta a uno Slam senza passare per le forche caudine delle qualificazioni: sarà ai nastri di partenza dell’Australian Open, per la prima volta in carriera. Gli viene ricordato che i due precedenti vincitori delle Next Gen Final, Chung e Tsitsipas, a Melbourne l’anno successivo alla vittoria di Milano hanno entrambi giocato la semifinale in Australia. Sinner sorride si schermisce: “Non so, sinceramente cerco sempre di fare del mio meglio. Magari Milano porta fortuna. Certo mi dovrò adattare all’Australia visto che è la prima volta che ci vado”. A proposito di portafortuna, un certo Roger Federer proprio a Milano aveva vinto il suo primo torneo ATP. “Riccardo (Piatti ndr) mi ha detto che Roger aveva vinto qui per la prima volta. Sono felice di aver vinto anch’io a Milano il primo torneo ATP. Roger ormai è una leggenda, non c’è altro da aggiungere”. Speriamo che ad aggiungersi siano piuttosto le sue vittorie.

Si torna a parlare della finale. De Minaur durante la sua conferenza stampa ha dichiarato di essere impressionato dal gioco di Sinner e di non essere abituato a un avversario che gli strappa la racchetta dalle mani. Queste parole vengono riportate a Jannik: “A me piace giocare sul cemento indoor quindi la superficie mi ha aiutato perché la palla va veloce. Oggi ho giocato la miglior partita della settimana, ma contro Alex ero costretto a spingere per evitare lo facesse lui. Ho tirato più forte del solito perché avevo ottime sensazioni. Mi sono mosso meglio di ieri in campo. Ero più bilanciato. Ho servito bene nei punti importanti. In realtà in tutti i match ho servito bene sulle palle break. Oggi ho giocato più profondo e ho provato a servire al corpo sulla prima”.

In conclusione arriva il momento di parlare di ciò che, di questa esperienza, rimarrà nel cuore e nella mente di Jannik: “Quello che per me è importante è aver capito di poter tenere alto il livello per una settimana intera. Sai magari un giorno batti un top 20, ma il giorno dopo non riesci a tenere una palla in campo. Io credo di aver dimostrato di poter giocare alla pari per cinque giorni consecutivi contro top 100”. Si conclude parlando del coaching, una delle nuove regole di queste Next Gen: “Oggi non ne ho sentito il bisogno perché ero in fiducia. Ieri a inizio partita ero sotto pressione e ho sentito la necessità di confrontarmi con Riccardo, che mi ha consigliato di giocare più profondo.

Sorrisi. Saluti. Ringraziamenti. Sipario. Ci vediamo a Melbourne, Jannik.

Jannik Sinner (premiazione) – Next Gen ATP Finals 2019 (foto Cristina Criswald)
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