Coppa Davis, Barazzutti: "Ci danno favoriti ma dobbiamo essere perfetti"

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Coppa Davis, Barazzutti: “Ci danno favoriti ma dobbiamo essere perfetti”

Nella conferenza stampa della vigilia, Fish e Dancevic (capitani di USA e Canada) tessono le lodi degli azzurri. Le prime impressioni su logistica e organizzazione

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Corrado Barazzutti - Coppa Davis 2018 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

da Madrid, il nostro inviato

La macchina organizzativa delle Finals di Coppa Davis si sta mettendo velocemente in moto alla Caja Magica di Madrid. Ieri pomeriggio è stata la volta della conferenza stampa dei capitani delle 18 squadre impegnate nella fase finale della manifestazione. È stato quindi anche il turno del gruppo F, quello dell’Italia, con Corrado Barazzutti, Mardy Fish e Frank Dancevic tutti insieme pronti a rispondere alle domande dei giornalisti.

Mardy Fish e Frank Dancevic hanno indicato i nostri tennisti come favoriti per il primato nel girone e quindi per il passaggio del turno ai quarti. Barazzutti non si nasconde ma mette in guardia i suoi ragazzi e gli addetti ai lavori italiani: Se teniamo conto dei valori della classifica è così, ma dovremmo essere perfetti e non sbagliare nulla. La nuova formula mi incuriosisce, sarà tutto molto più veloce e quindi cambieranno anche le dinamiche da gestire. Certo, a me piaceva molto di più la vecchia formula, ma queste oggi sono le regole e ci dobbiamo adeguare”.

Nella prima sfida l’Italia affronterà oggi nello Stadio numero 2 il Canada di Shapovalov e Auger-Aliassime, con i probabili quattro singolaristi tutti compresi tra i primi 25 giocatori del ranking ATP. Come inizio niente male da un punto di vista tecnico. Oltre a Italia-Canada (ore 16), oggi in programma allo stesso orario anche Croazia-Russia (Gruppo B) e Belgio Colombia (gruppo D).

NON SOLO CAMPO – La giornata di ieri alla Caja Magica era al pubblico, con molti stand già in funzione. Il tutto sotto gli occhi attenti del calciatore Gerard Piqué, vera mente di Kosmos, società fautrice del nuovo format. Dal punto di visto organizzativo, qualche piccola lacuna da colmare c’è, soprattutto a livello logistico. Poche indicazioni fuori dalla Metro su come raggiungere il complesso (lontano 15 minuti a piedi), qualche indicazione maggiore su come arrivare al Media Centre nel labirinto della Caja Magica sarebbe opportuno, visto oltretutto che gli spazi dedicati ai giornalisti sono su più livelli. Ma diamo il giusto tempo agli organizzatori per mettersi al passo prima di esprimere un giudizio complessivo. Piqué & Co. si giocano molto del futuro di questa manifestazione in questa prima edizione, i nostalgici della vecchia Davis sono ancora tanti.

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