Finali Coppa Davis, day 2: le parole dei protagonisti

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Finali Coppa Davis, day 2: le parole dei protagonisti

A tenere banco è il nuovo format: il problema degli orari e il poco pubblico. Gaudio e Hewitt d’accordo: “Servono più giorni”. Kyrgios: “Mi piace giocare la Davis e mi piace stare in gruppo”. Dancevic e la scelta del Canada di dare forfait in doppio: “Io devo pensare al nostro interesse”

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Denis Shapovalov alle Davis Cup Finals di Madrid 2019 (foto Twitter, @DavisCupFinals)
 

da Madrid, il nostro inviato

ARGENTINA IN FIDUCIA – Una selva di inviati al seguito dell’albiceleste (uno dei quali si è lasciato sfuggire durante una conversazione telefonica che la vittoria era in larga misura arrivata per demerito dei cileni, ed è stato per questo rimproverato da Schwartzman davanti a tutti). Fra i vari commenti del capitano e campione del Roland Garros Gaston Gaudio, alcuni sono stati interessanti: “Il gruppo sta bene e aver vinto anche il doppio è stato fondamentale con questa nuova formula; nello stesso tempo che a volte durava una partita nella vecchia Davis, siamo già qua a commentare un 3-0. Tuttavia deve dire che la nuova formula mi sta sorprendendo positivamente; forse sarebbe necessario qualche giorno in più come nel combined di Indian Wells, così è troppo compressa. Infine due parole sullo stato di forma di Schwartzman: “Diego sta giocando probabilmente il suo miglior tennis sul veloce, con un livello del genere a Londra ci sarebbe potuto stare benissimo”.

IL CILE GUARDA AVANTI – Un Massu comprensibilmente deluso cerca di guardare avanti: “Ovviamente siamo delusi, ma dobbiamo guardare avanti e nella prossima partita lottare come sempre; forse siamo stati penalizzati anche dalla superficie rispetto alla quale i nostri (soprattutto Jarry, come evidenziato dal giocatore stesso) hanno meno esperienza”. Interrogato rispetto al nuovo formato, anche il punto di vista di Massu è stato interessante: “Indipendentemente dal risultato, in questo nuovo formato tutto va più rapido e c’è meno tempo per decidere. Magari a fine settimana avrò un quadro più chiaro, adesso sono concentrato già sulla partita con la Germania. In ogni caso la cosa che mi piace è che andiamo in giro a rappresentare il nostro Paese e questo alla fine è quello che conta”. Infine un commento sui nuovi tool statistici messi a disposizioni da FOXTENN, una società catalana che offre una tecnologia di rilevazione dei colpi e dei punti di impatto alternativa al noto Hawkeye: “Il fatto di avere a disposizione uno strumento di analytics che dà informazioni sull’andamento della partita è senz’altro utile: serve anche a confermare, a rendere più chiare le sensazioni a caldo”.

IL CANADA PENSA GIÀ AI QUARTI

DANCEVIC: “Io penso al mio team e abbiamo dovuto prendere decisioni sul momento. Sia USA che Italia sono stati degli avversari difficili; ma devo pensare all’interesse del mio team. I doppi sono veramente importanti in questi eventi? Con la vecchia formula erano sempre inevitabili. Per me i doppi rimangono importanti, vincere due singolari di fila rimane difficile e avere un gran doppio è fondamentale, questa è la mia opinione.

POSPISIL: “Abbiamo incredibili giovani talenti e altri meno giovani come me che si stanno difendendo. Gli USA hanno perso? È lo sport. Non avrei mai pensato che dopo l’infortunio sarei arrivato a questo livello: ho subito un’operazione alla schiena e non pensavo che il rientro sarebbe stato così rapido. Adesso mi sento bene. Un evento come questo ha un grande potenziale, non c’è il clima di prima, ma col tempo le cose potranno migliorare. Personalmente sono curioso, quando sono arrivato volevo vedere come sarebbe stato e stanno facendo un buon lavoro, continuano a chiedere come migliorare. Gli aspetti negativi riguardano sicuramente il pubblico… Anche l’orario dei match, ma sono sicuro che riceveranno feedback e miglioreranno con il tempo. Cominciare così tardi può essere duro.

SHAPOVALOV: Sono in gran forma, sto giocando un gran tennis, ho cercato di mantenere la forma di Bercy e di rimanere su quei livelli. In ogni caso sarà difficile battere Australia o Belgio; hanno ottimi giocatori entrambe. Però alla fine tutto dipenderà da come giocheremo noi. È stata una grande spinta vincere un titolo, ma a parte questo sono lo stesso ragazzo di prima. Credo di essere lo stesso di prima, non è una cosa che succede dalla mattina alla sera. Allo stesso tempo non finisce qua e cercherò di lavorare duro e di avere un grande inizio di anno.

STATI UNITI CON LE SPALLE AL MURO

FISH: “Contro l’Italia giocheremo con i nostri migliori giocatori, il nostro è uno dei gruppi più duri, e non è detto che sia necessario vincere 3-0. Cercheremo di fare semplicemente il possibile per vincere. Fognini è un giocatore fantastico e Berrettini ha avuto una grande stagione, quello italiano è un grande team. Io per adesso sono contento di portare a casa la prima vittoria da capitano degli Stati Uniti (a causa del ritiro del Canada, che ha dato il doppio agli USA per 6-0 6-0. Se gli USA battessero l’Italia, tale scelta del Canada potrebbe portare ripercussioni nel determinare la seconda, mentre sarebbe ininfluente se l’Italia battesse gli USA n.d.r.). Opelka sicuramente non ha giocato un cattivo match. Probabilmente il Canada è stato avvantaggiato dal fatto di avere una squadra giovane, è un grande team. Speravamo di arrivare al doppio sull’1-1, avevamo buone sensazioni alla vigilia, purtroppo non ce l’abbiamo fatta, ci siamo andati vicino. Abbiamo perso tre tiebreak, questo è quanto”.

FRITZ: “Sono estremamente dispiaciuto, nel secondo set ho avuto la possibilità di rientrare, ho avuto due palle break, ma non le ho sfruttate. Ho avuto anche delle chance nel tiebreak, sono stato due volte sopra con due minibreak e non avrei dovuto sprecare l’occasione. Il primo set poteva andare sia dalla mia parte che dalla parte di Shapovalov. È stata una questione di qualche scelta sbagliata. Il mio anno è stato buono, ma rappresentare il mio paese è sempre qualcosa che faccio con piacere. Vale anche per l’ATP Cup, ma la Davis sicuramente è una manifestazione storica. Sicuramente perdere in Davis fa più male che in altri contesti, non volevo essere un peso per i miei compagni (it sucks, l’espressione n.d.r.). Probabilmente ero anche nervoso. Rispetto al tema del pubblico, è vero che i fan del tennis sono più appassionati e numerosi in Canada. Quelli degli Stati Uniti semplicemente erano in minoranza, ma hanno fatto un buon lavoro”.

AUSTRALIA A GONFIE VELE

KYRGIOS: “Mi piace giocare la Davis, è una delle settimane preferite dell’anno per me. C’è una grande pressione e sono contento di aver portato a casa il punto. Mi piace la chimica del gruppo e la loro compagnia, andiamo anche a cena (‘we are brothers’). Il format? Che sia al meglio dei cinque o dei tre set, in Davis la tensione è diversa.

HEWITT: Cosa ne pensate del formato? (domanda di Ubitennis). “È ancora troppo presto per giudicare, alla fine probabilmente potremo capire. Abbiamo apprezzato il fatto di esserci e di prepararci tutti insieme. Rispetto all’atmosfera, un campo neutro ovviamente è un problema. Siamo pronti a prendere quello che viene. C’è un piccolo gruppo di tifosi che ci sostiene e noi continuiamo comunque a rappresentare Australia. L’inizio alle 18? È un altro problema: il sonno, la programmazione dei pasti… questi ragazzi dovranno andare a letto il prima possibile”. Potrebbe essere una soluzione giocare in 10 giorni? (domanda di Ubitennis). “Vedremo alla fine come sarà andata, ma sicuramente in 10 giorni sarebbe meglio.

THOMPSON: “I campi di allenamento sono diversi, tutti campi hanno caratteristiche diverse: il centrale è anche più freddo degli altri”.

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