String Project Armour Soft, prestazioni da agonistica ma con ottimo comfort

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String Project Armour Soft, prestazioni da agonistica ma con ottimo comfort

Recensione e test della String Project Armour Soft, una corda che abbina prestazioni di livello a un comfort di gioco elevato

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String Project è il nome di un brand italiano che negli ultimi anni si sta facendo conoscere per la qualità dei suoi materiali. Scopo del marchio è quello di creare prodotti di qualità e che però non risultino dannosi per il braccio. L’azienda, che ha sperimentato molto prima di immettere sul mercato i primi modelli, ha in Jasmine Paolini la testimonial più famosa.

String Project è presente sul mercato con sei modelli di corde monofilamento:

  • Magic, che unisce il comfort del multifilamento alle prestazioni del monofilamento
  • Rocket, come dice il nome votata decisamente a facilitare potenza e spin
  • Hexa Pro, che esalta lo spin
  • Keen, sottile (1,18mm), tutta feeling e spin
  • Armour, votata al controllo di palla
  • Armour Soft, che abbina le prestazioni della Armour ma con maggior morbidezza e quindi comfort

Proprio la Armour Soft è l’oggetto di questa prova, una corda che si rivolge agli agonisti cercando di mantenere le prestazioni di una corda più dura con una elasticità maggiore, per non affaticare il braccio.

Caratteristiche tecniche

Composizione: Copoliestere
Forma: rotonda
Calibri: 1,24 – 1,29 mm
Durata media: 8-12 ore

La confezione singola della Armour Soft

Test in campo

Il comfort dei primi impatti è il primo dato positivo che rileviamo dal test: la palla esce con ottime sensazione di gioco dal piatto corde, l’impatto è “pastoso”, una derivazione proprio della morbidezza della corda. Con il passare delle ore di gioco cresce la sensazione di avere un buon contatto con la palla. Gli impatti sono morbidi e potenti, si sente che è una corda che può aiutare nella generazione di potenza a patto di manovrare con decisione il telaio. Lo stesso vale anche per la generazione di spin: non c’è n’è di gratuito, serve saperlo generare, questo perché la corda fornisce una risposta molto lineare al gesto tecnico compiuto, senza effetti collaterali di sorta. E questo vale per tutti i telai oggetto del test, sia con rigidità basse che medie.

La resilienza del monofilamento e la sua stessa forma, rotonda e molto liscia, facilità lo snapback, e cioè il ritorno delle corde nel loro stato iniziale dopo la sollecitazione. Questo sia quando si genera topspin che backsping, infatti abbiamo ottime sensazioni anche sui rovesci in back, che escono molto bene dopo aver avuto la sensazione di una palla trattenuta per un attimo sul piatto corde. Ma è sugli impatti piatti che il feeling con la corda raggiunge il livello massimo. Non solo da fondocampo, anche a rete le soluzioni eseguite con impatti piatti hanno una resa ottimale sia a livello di risultato che di comfort.

Abbiamo testato corde più dure e giocando dopo diverse ore con la Armour Soft la sensazione è quella di avere le stesse prestazioni di una corda più rigida ma con un feeling di gioco più morbido, e quindi “arm-friendly”, come dichiarato. Da sottolineare poi la durata, che risulta ottima: alla decima ora di gioco la corda registra un calo di tensione minimo, risulta ancora ampiamente rispondente alle caratteristiche iniziali.

Conclusioni

La String Project Armour Soft calibro 1,24 ha nella versatilità il suo punto di forza. Difficile giocarci male, sia per il tennista intermedio che per quello avanzato. Su telai molto agonistici può rappresentare un complemento molto valido per bilanciare eccessive rigidità con la morbidezza, il tutto con prestazioni che durano almeno 10 ore e ad un prezzo molto interessante.

Le corde sono state testate su:

  • Donnay Pro One (16×19), tensione 22/23Kg
  • TenX Calibre (16×19), tensione 21/22Kg
  • Yonex Vcore Pro 97 (16×19), tensione 23/24Kg

www.stringproject.it

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