Parte in sordina l’ATP 250 di Doha. Non poteva essere diversamente, d’altronde, con quasi tutti i top player in Australia a darsi battaglia per la Coppa della loro associazione. In Qatar si gioca però il primo torneo maschile dell’anno, l’unico della settimana a ben vedere, e vale la pena di andare a dare un’occhiata, anche perché il programma offre ben sette incontri, una rarità per il lunedì di un evento di questa categoria. C’erano Novak Djokovic e Dominic Thiem a comandare il seeding nel 2019; quest’anno, al loro posto ci sono Stan Wawrinka (probabilmente grazie a Federer) e Andrey Rublev, seguiti da Tsonga e Raonic.
Guardando gli incontri, ci vuole un po’ per abituarsi alla mancanza di tifo patriottico, caratteristica dell’evento in corso Australia e di quello che ha chiuso la passata stagione a Madrid. La giornata comincia con un paio di vittorie giovani in due set, quelle di Alexander Bublik e del qualificato Corentin Moutet rispettivamente ai danni di Adrian Mannarino e Tennys Sandgren. Altissima percentuale di prime in campo e di loro trasformazione per il mancino francese, capace di annullare tutte le sette palle break concesse, peraltro concentrate in due turni di battuta.
È invece un match dall’andamento inintelligibile, con tanto di ciliegina nell’ultimo game, quello che il n. 6 del tabellone Filip Krajinovic vince in tre partite contro Kyle Edmund. Ce lo stavamo perdendo, Kyle, e di certo è tutt’altro che fuori pericolo – tennisticamente parlando, s’intende. Chiuso il 2018 al n. 14 è ora 69° ATP, tra un ricorrente problema al ginocchio nella prima metà della stagione e la striscia di otto sconfitte consecutive tra agosto e ottobre. Rialzata la testa in extremis tra Parigi Bercy e Caja Mágica, contro Filip dà più volte l’impressione di avere la soluzione al bandolo salvo poi perdersi una volta di più. Dopo un’ottima partenza pestando forte con quel suo drittone ed evitato il rischio di farsi sorpassare, fa suo il primo parziale anche grazie alla seconda di servizio serba davvero poca incisiva.
Krajinovic cerca di risolvere il grattacapo tenendo in campo più prime, con il solo risultato di farne precipitare il tasso di conversione. Per sua fortuna, Kyle non riesce ad approfittarne, anzi, comincia a cedere turni di battuta con allarmante frequenza e Filip pareggia il conto di set. Con i due che concederanno complessivamente 27 palle break, la terza partita è ancora più ondivaga. La spunta il ventisettenne di Sombor che, al secondo punto dell’ultimo gioco, beneficia di un colpo di fortuna quando lo scambio sembra ormai compromesso: “invasione” di Edmund perché l’antivibrazione delle corde gli è volato oltre la rete. Kyle protesta, forse perché non conosce la regola o forse finge (quale delle due è peggio?), Krajinovic passa al secondo turno.
Domani, non prima delle 15.30 italiane, esordio di Wawrinka contro Chardy e, dopo Jaziri-Kukushkin, toccherà a Marco Cecchinato, semifinalista della scorsa edizione che, diciamo così, non si deve preoccupare di difendere quei 90 punti perché gli sono già usciti questa settimana; sarà invece l’opportunità della rivincita di Pune 2018 contro Pierre-Hugues Herbert . Ci sarà anche Lorenzo Sonego, ma il suo match delle 13.30 sul campo 2 contro Djere difficilmente troverà posto nei palinsesti.
Risultati:
A. Bublik b. [7] A. Mannarino 6-3 6-4
F. Verdasco b. P. Andujar 6-4 6-3
J. Chardy b. [Q] G. Barrere 6-3 3-6 6-3
[6] F. Krajinovic b. K. Edmund 4-6 6-3 6-3
[Q] C. Moutet b. T. Sandgren 7-6(3) 6-4
A. Bedene b. [Q] M. Ymer 3-6 6-4 6-3
M. Kecmanovic b. J. Thompson 6-4 6-2
