Australian Open, italiani: Sinner quasi avanti, Fognini quasi fuori

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Australian Open, italiani: Sinner quasi avanti, Fognini quasi fuori

Il classe 2001 è stato fermato dalla pioggia a sei punti dal secondo turno. Il ligure sembra non avere grandi chance di rimonta con Opelka, così come Giustino e Travaglia. Già fuori Trevisan e Caruso: “Tsitsipas è di un’altra categoria”

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Jannik Sinner - Australian Open 2020
 

In una prima giornata segnata dalla pioggia, sette azzurri sono scesi in campo a Melbourne – sei nel maschile più Martina Trevisan nel femminile, con Lorenzo Giustino che ha rimpinguato il drappello all’ultimo minuto da lucky loser. In realtà, però, solo tre incontri sono giunti a conclusione: il già descritto facile esordio stagionale di Matteo Berrettini, e le sconfitte di Martina Trevisan (al primo match negli Slam) contro Sofia Kenin e Salvatore Caruso contro Stefanos Tsitsipas. Fra gli altri, bene Jannik Sinner, sopra di 2 set con l’australiano Purcell, mentre è opposta la situazione di Fabio Fognini con Reilly Opelka, così come quella di Giustino e Travaglia.

J. Sinner vs [Q] M. Purcell 7-6 (2) 6-2 4-4

Jannik Sinner è stato fermato dall’acquazzone quando la primissima vittoria in uno Slam, contro il qualificato australiano Max Purcell, era veramente a un passo (15-30 in risposta sul 4-4 del terzo set), e cercherà di completare l’opera domani, conscio anche dell’eliminazione di Denis Shapovalov per mano di Marton Fucsovics che gli regalerebbe un avversario più gestibile al secondo turno. Sinner sta avendo qualche problema con la percentuale di prime (56% in campo), e ha stentato all’inizio con il rovescio, concedendo due palle break non consecutive nel quinto gioco da cui si è tirato fuori spingendo con piglio. Purcell ha però continuato a prevalere sulla diagonale di sinistra, salendo 15-40 nel turno successivo e passando con un dritto vincente.

L’australiano ha però tremato, sopra 5-4 30-15, e con tre errori consecutivi ha rimesso in partita l’azzurro, che ha preso in mano le redini del match in seguito ad un turno di battuta tenuto rapidamente e uno in risposta interminabile, costellato da cinque deuce e due set point non consecutivi per il nostro – sul primo Purcell ha servito bene, mentre Sinner ha sprecato sul successivo con un unforced di dritto. Nonostante le chance lasciate per strada, l’allievo di Riccardo Piatti non si è scoraggiato (non sembra sapere cosa sia lo scoramento), e ha dominato il tie-break vincendone gli ultimi cinque punti per il primo vantaggio dopo 59 minuti.

Il secondo parziale non ha invece avuto storia: disinibito dal vantaggio, Jannik ha preso la testa nel terzo gioco con un paio di colpi roboanti da fondo, e ha doppiato nel quinto senza temi di smentita, perdendo solo quattro punti al servizio senza concedere palle break in 31 minuti. Il terzo parziale sembrava avviato sugli stessi binari, quando Sinner si è procurato due chance non consecutive per il break nel terzo gioco. In quella situazione il padrone di casa si è districato bene con un paio di vincenti, ma Jannik è salito di tono nel turno successivo, procurandosi un’ulteriore opportunità con due vincenti di dritto che gli hanno dato il 3-2 e servizio. Quando il match sembrava finito, l’azzurro si è però distratto, e nell’ottavo ha concesso lo 0-40 da cui non è riuscito a cavarsi d’impaccio, salvando solo il primo break point quando la pioggia si stava già facendo pressante. Perso il vantaggio, Sinner non ha fatto una piega e ha ripreso a spingere, ma lì la situazione si è fatta insostenibile, venendo fermata prima che qualcuno potesse scavigliarsi. Domani dunque Sinner tenterà di prendersi il passaggio del turno, possibilmente senza sprecare troppe energie.

R. Opelka vs [12] F. Fognini 6-3 7-6(3) 1-0

La pioggia salva Fabio Fognini sotto di due set contro il gigante americano Reilly Opelka che già lo aveva battuto all’esordio allo scorso US Open a fine agosto. Un Fognini troppo falloso per poter competere facendo la metà dei colpi vincenti del suo avversario (30 a 15) e con il consueto handicap di un servizio troppo debole per essere incisivo su questi campi. Fabio ha commesso solo due errori in meno del suo avversario che però è stato devastante al servizio come era prevedibile concedendo una sola palla break nei primi due set, peraltro a freddo nel primo gioco dell’incontro. Fognini ha ceduto malamente il servizio a zero sul 3-4 del primo e poi nel primo gioco del secondo si è salvato da 0-40. Con grande fatica è riuscito ad arrivare al tie-break, fatica però vana dal momento che Opelka si è involato in pochi minuti sul 5-1 prima di chiudere 7-3.

Opelka non è nemmeno andato sotto negli scambi lunghi come invece dovrebbe quasi sempre accadere contro un palleggiatore del livello di Fognini. Dopo che l’americano ha tenuto il servizio nel primo gioco del terzo set, è arrivata la pioggia che dà la possibilità a Fabio di schiarirsi le idee per cercare di evitare un’altra eliminazione al primo turno in uno Slam, la seconda consecutiva contro Opelka.

Fabio Fognini – Australian Open 2020

[14] S. Kenin b. [Q] M. Trevisan 6-2 6-4

Niente da fare per Martina Trevisan, battuta nel suo debutto Slam dall’americana Kenin in un’ora e 18 minuti. Il match è subito partito in salita con una palla break offerta nel primo game in seguito a un errore di rovescio, su cui la quattordicesima testa di serie ha subito capitalizzato causando un altro errore per l’allungo iniziale. Allungo che si è tramutato poi in una fuga grazie alla superiorità di Kenin sulla diagonale di destra, che ha portato la nostra a sbagliare tanto di rovescio, concedendo un altro break. Trevisan è poi entrata in partita, recuperandone uno, ma non è riuscita a portarsi a tiro, perdendo nuovamente la battuta ai vantaggi e non riuscendo più a rientrare.

Nel secondo set i problemi al servizio sono proseguiti (nonostante il 76% di prime in campo, solo il 51% si è tramutato in punti), con un break subito nel terzo gioco, ma Trevisan non si è scoraggiata, aprendo il game successivo con un bel rovescio vincente che ha spianato la strada al contro-break. Da lì il set è scorso via rapido, fino al nono game quando Kenin si è creata tre chance non consecutive, passando su un errore di dritto dell’italiana, che ha alzato bandiera bianca nel gioco successivo. Comunque una grande esperienza per Martina, che dal suo metro e 60 è riuscita a raggiungere il tabellone principale di uno Slam, e incasserà i 90,000 dollari australiani del prize money.

CARUSO OUT, TRAVAGLIA E GIUSTINO SUL CORNICIONE – Salvatore Caruso non è riuscito a onorare il primo Slam giocato senza passare dalle quali, come preventivabile post-sorteggio, venendo spazzato via dalla tds numero 6 Stefanos Tsitsipas in un’ora e 43 minuti (6-0 6-2 6-3). Niente da fare per l’azzurro, che ha conquistato solo tre punti sulla prima del greco, trascinato da un tifo assordante dei tanti immigrati ellenici. Impietoso in particolare il primo set, chiuso in soli 22 minuti con un bagel, mentre nel terzo Caruso si è difeso con orgoglio, costringendo Tsitsipas a chiuderla con il servizio dopo essere risalito da 2-5 0-40.

Non vedevo l’ora di giocare questa partita, perché quando ti confronti con i migliori c’è sempre un po’ di curiosità – ha detto Salvatore Caruso dopo il match -. Avevo anche qualche aspettativa, poi ovviamente le cose non vanno sempre come si spera. Ciò che mi ha più impressionato [di Tsitsipas] è che ogni colpo è totalmente ragionato, c’è un motivo dietro a ogni scelta su ogni colpo. E questo fa sì che non sia possibile distrarsi in nessun frangente: nel primo punto del secondo e del terzo set, io sentivo che non potevo distrarmi, perché qualunque punto poteva definire il game. L’ho visto in gran forma, molto veloce sui piedi, ha un gran ritmo sugli scambi, è chiaramente di un’altra categoria. Però è stato molto bello, una grande esperienza e non vedo l’ora di aver di nuovo la possibilità di giocare contro uno di questi giocatori su un campo così importante”.

Salvatore Caruso – Australian Open 2020

Destino simile per Lorenzo Giustino, come detto ripescato all’ultimo secondo per il forfait di Radu Albot, la cui partita con Milos Raonic (tds 32) è stata fermata sul 6-2 6-1 5-2 in favore del canadese dopo un’ora e 24 minuti, mentre qualcosa di più ci si aspettava da Stefano Travaglia, data la sua forma di questo inizio di 2020, che è sotto 6-4 6-3 1-1 con il cileno Christian Garin dopo un’ora e 48 minuti.

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