Kim Clijsters wildcard a Dubai, il ritorno in campo è ufficiale!

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Kim Clijsters wildcard a Dubai, il ritorno in campo è ufficiale!

La campionessa belga ha sciolto le riserve e tornerà alle gare per una seconda volta dopo oltre sette anni, (ri)esordendo negli Emirati

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Quella che sembrava una boutade fino a qualche settimana fa è ora diventata realtà: Kim Clijsters tornerà a giocare dopo il secondo ritiro avvenuto nel 2012, e lo farà da wildcard al Premier di Dubai, in programma dal 17 febbraio (trovate qui l’entry list completa del torneo).

Sono davvero elettrizzata all’idea di tornare in campo. So che questa è una ricorrenza speciale per il Dubai Duty Free Championships, e perciò è un grande onore poter tornare a giocare e allo stesso tempo debuttare in questo torneo“, è stato il commento della belga al sito del torneo e a quello della WTA. “Non vedo l’ora di tornare allo sport che amo e di giocare davanti a un pubblico – il supporto e l’incoraggiamento che ho ricevuto da quando ho annunciato il rientro sono stati incredibili“.

Il ritorno della quattro volte campionessa Slam avverrà dunque con due settimane d’anticipo, visto che per settimane la sua programmazione ufficiale aveva posto il suo esordio ufficiale a Monterrey, in programma dal 2 marzo.

 

LE DUE CARRIERE – Per chi non se lo ricordasse, e pertanto non riuscisse a capacitarsi del peso dato alla notizia, Kim Clijsters aveva abbandonato il tennis professionistico agli US Open del 2012, al termine di una stagione maledetta in cui il corpo l’aveva definitivamente abbandonata (problemi a caviglie e anche), obbligandola a dire basta per una seconda volta. Come per una seconda volta? Sì, perché Clijsters si era ritirata nel maggio del 2007 – dopo essere diventata la sesta donna a raggiungere la vetta delle classifiche sia in singolare che in doppio, con rispettivamente (fino a quel momento) uno e due titoli Slam nelle diverse specialità – un po’ per gli infortuni, un po’ per sposarsi (con il cestista Brian Lynch) e per dare alla luce la prima figlia, Jada.

A marzo del 2009, però, era arrivato l’annuncio di un primo ritorno, e che ritorno: dopo un quarto di finale raggiunto a Cincinnati, Kim aveva scioccato il mondo vincendo gli US Open in quella che era la sua terza apparizione dopo il rientro, titolo a cui sarebbero seguiti il bis newyorchese e la vittoria a Melbourne nel 2011, inframmezzati dalle WTA Finals del 2010.

Erano poi arrivati altri infortuni, che come detto avevano propiziato il secondo ritiro, che sembrava essere definitivo, anche perché diverse pietre tombali erano state poste sulla vita di Kim Clijsters da atleta professionista: altri due pargoli (Jack e Blake), la gestione dell’accademia eponima a Bree (quella in Belgio, nella Terra di Mezzo non hanno ancora inventato il tennis), le occasionali comparsate da telecronista, e persino l’ingresso nella Hall of Fame di Newport. E invece…

LE TAPPE DEL RITORNO – L’annuncio del ritorno alle gare è arrivato a sorpresa, il 12 settembre, con un comunicato via Twitter:

In un’intervista con il sito della WTA, Kim aveva poi affermato: “Ho degli amici che vorrebbero correre la maratona di New York prima dei 50 anni. Ecco, questa sarà la mia maratona. Ogni volta che sono a un evento del Senior Tour, se qualcuno vuole tirare un paio di colpi sono sempre la prima che si offre volontaria, è questo il legame che ho con il gioco“. Sempre nella stessa intervista, aveva poi aggiunto di aver pensato a un comeback per un paio d’anni, ma non si era mai vista lontana dalla famiglia, almeno fino allo scorso anno, quando il terzo-genito Blake ha iniziato la scuola materna, cosa che le ha dato molto più tempo libero, sfruttato per rimettersi in forma con il suo storico preparatore Sam Verslegers.

Dopo l’annuncio, però, sono arrivati i problemi fisici che hanno rinviato l’appuntamento di Clijsters con il campo, in particolare un infortunio al legamento collaterale mediale patito a novembre, che le ha impedito di partecipare all’Australian Open e dato temporaneamente ragione ai più scettici.

Settimana scorsa, però, è arrivata la notizia delle sue sessioni da sparring partner con il team belga che ha poi battuto il Kazakistan in Fed Cup, qualificandosi per le finali di Budapest:

A questa notizia è poi succeduto, sempre via Twitter, l’annuncio di queste ore:

LE PROSPETTIVE – Sarebbe bello poter fare dei paragoni con situazioni analoghe degli ultimi anni, in fondo ci sono stati numerosi comeback nel mondo del tennis, ma la verità è che il caso di Kim è sostanzialmente senza precedenti – certo, l’età è quella del ritorno di Borg, ma quello è un capitolo che è meglio cancellare dai libri di storia, al di là delle macroscopiche differenze del caso.

Da un lato si potrebbe dire: Kim Clijsters è più giovane di Serena Williams, che ha fatto quattro finali Slam dopo la gravidanza, e soprattutto è già tornata ad altissimi livelli dopo aver smesso una volta – anzi, è probabilmente tornata più forte di prima – perciò, perché non dovrebbe farcela? (Qualcuno potrebbe anche aggiungere che, data la discontinuità del tennis femminile attuale, la belga potrebbe benissimo incunearsi fra le potenziali outsider nei grandi tornei).

Dall’altro, però, si potrebbe obiettare:
a) il primo comeback di Clijsters è avvenuto 11 anni fa, quando era ancora nel pieno delle forze;
b) Serena Williams di figlio ne ha avuto uno, non tre;
c) se vogliamo continuare con il paragone, Serena ha un gioco decisamente più potente e meno dinamico, che probabilmente si presta di più al calo atletico dato dalla gravidanza e dall’invecchiamento;
d) Serena (e Azarenka, per citarne un’altra) non hanno mai smesso di essere delle sportive, appena partorito hanno iniziato a lavorare per tornare a giocare;
e) le stesse due giocatrici avevano citato proprio Clijsters, la scorsa primavera, descrivendo la differenza fra avere figli a 22-23 anni come ha fatto la belga, e averli più avanti come ha fatto Williams (Azarenka non più di tanto, avendo partorito a 27), e come ha ora fatto Clijsters stessa.

Tutti questi punti non si prestano certo all’ottimismo, e probabilmente Clijsters non si è riservata gli stessi traguardi delle sue prime due carriere – in questo senso la similitudine può essere con Andy Murray, che a costo di smarrire del tutto l’integrità fisica ha dimostrato di poter vincere un torneo con un’anca metallica.

Allo stesso tempo, però, una decisione di questo tipo ha i crismi di una passione per il gioco che deve tradursi su un’altresì enorme fuoco competitivo sul campo, e quando questo si combina con un talento come quello di Kim Clijsters, visti anche i risultati del suo primo ritorno (mutatis mutandis, come detto), il secondo istinto non può che essere quello di non scommetterle contro, perché il primo è ovviamente quello di tifare per lei. Bentornata, Kim!

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Italiani in campo sabato 30 settembre: a Pechino Arnaldi sfida Jarry, esordio per Trevisan e Cocciaretto

Matteo Arnaldi cerca un posto nei quarti. Cocciaretto e Trevisan nel main draw, Bronzetti al turno decisivo delle qualificazioni

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Matteo Arnaldi – Coppa Davis 2023 (foto di Roberto dell'Olivo)

Chissà se Nicolas Jarry ha ancora gli incubi notturni in tonalità azzurra. Fatto sta che incrocerà nuovamente i colori italiani anche all’ATP di Pechino. Sarà Andrea Arnaldi il suo avversario agli ottavi del torneo. Per il sanremese la speranza di procedere spedito in questa competizione.

Come al solito, in terra cinese, week-end denso di appuntamenti e il sanremese avrà modo di mettere in difficoltà il n. 1 di Cile. La sfida tra questi due tennisti è la prima in assoluto. Start alle ore 6.30 italiane di sabato.

Le quote pendono dalla parte del cileno favorito a 1.75 contro i 2.20 dell’azzurro sui principali bookmaker, con qualche oscillazione, nelle ultime ore, in favore dell’azzurro.

 

In campo femminile, Elisabetta Cocciaretto sfiderà Marta Kostyuk nel primo turno WTA 1000 di Pechino. L’azzurra sarà in campo alle ore 6.30 contro l’ucraina apparsa in gran forma nell’ultimo periodo. Unico precedente tra le due tenniste è quello del torneo 2023 di Miami, con l’azzurra sconfitta 6-3 6-2. Cocciaretto sfavorita a 2.85, mentre la vittoria dell’ucraina è quotata 1.39. Martina Trevisan, invece, sfiderà Tatjana Maria nel primo turno del WTA di Pechino. Unico precedente tra le due tenniste risale al 2019 al torneo di Acapulco. Tedesca che vinse in due set. Quote pressoché alla pari, con il divario più ampio offerto da bwin: Martina 1,87, Tatjana 1,90.

Sempre a Pechino, si completeranno le gare per l’ingresso nel tabellone principale del torneo. In campo l’azzurra Lucia Bronzetti alle ore 8.00 italiane. La n. 65 del ranking affronterà Ashlyn Krueger. Non ci sono precedenti tra le due, con le quote che vanno da 1.64 di Eurobet per l’americana a 2.18 per l’italiana.

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Flash

Wim Fissette scarica Qinwen Zheng: ritorno con Naomi Osaka?

La notizia emerge a margine dell’oro agli Asian Games della cinese: “Ha infranto il contratto”

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Zheng Qinwen - WTA Palermo 2023 (credits to Ufficio Stampa Palermo Ladies Open)

Brutte notizie arrivano per Qinwen Zheng dopo la medaglia d’oro conquistata in singolare agli Asian Games (vittoria le dovrebbe valere la qualificazione per Parigi 2024). La numero 1 cinese si dovrà separare dal suo allenatore Wim Fissette con cui aveva iniziato una collaborazione nello scorso giugno: il coach, capitano del Belgio in Billie Jean King Cup, avrebbe infatti deciso di tornare da Naomi Osaka, che rientrerà nel circuito nel 2024 dopo la pausa per la maternità.

Una collaborazione che è stata discretamente proficua in questi mesi, considerato che Zheng ha conquistato a Palermo il suo primo titolo a livello WTA e il primo quarto di finale a livello Slam allo US Open. Una vera e propria beffa per la classe 2002 di Shiyan che aveva dato il benservito a Pere Riba, insoddisfatta dei risultati con l’allenatore spagnolo. L’iberico di lì a poco si sarebbe “accasato” con Coco Gauff, portandola insieme a Brad Gilbert a vincere Washington, Cincinnati e lo US Open.

Fissette ha infranto il contratto, ed è stato molto immorale – sono le parole della cinese riportate da diversi media dopo la finale vinta contro la connazionale Zhu Lin – capisco la sua decisione, ma io e la mia famiglia ci sentiamo feriti. In questo momento, non voglio parlare di questa persona”. Una situazione davvero spiacevole per una giovane come Zheng che aveva investito le sue risorse in un allenatore esperto come il belga e ora si ritrova a piedi in una condizione piena di incognite: il talento è grande, ma ancora la cinese deve trovare una figura stabile che riesca a incanalare il suo grande potenziale. Evidentemente non sarà Fissette.

 

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WTA Ningbo: in finale Jabeur e la sorpresa Shnaider, sconfitte Podoroska e Linda Fruhvirtova

La tunisina disinnesca con attenzione il dritto dell’argentina, la russa si impone facilmente nella contesa tra giovanissime

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Al Ningbo Open le due semifinali emettono verdetti positivi per la testa di serie numero uno Ons Jabeur e per la sorpresa russa Diana Shnaider.

D. Shnaider b. L. Fruhvirtova 6-4 6-1

Diana Shnaider prevale nella sfida tra teenager contro Linda Fruhvirtova nella prima semifinale del Ningbo Open. La classe 2004 russa supera in poco più di un’ora e mezza la ceca più giovane di lei di un anno imponendo il proprio robusto forcing con il dritto ma giocando anche alcune traiettorie di rovescio in particolar modo incrociate che sono risultate molto importanti per neutralizzare le risorse della rivale. Fruhvirtova si è trovata in tal modo spesso impegnata a rincorrere: il suo gioco di contenimento le ha permesso di rimanere a galla per quasi tutto il primo set. Poi la moscovita ha dilagato.

 

Nella prima frazione l’atleta di Praga trova per prima il break nel secondo gioco, approfittando di un dritto lungolinea di poco largo di Shnaider. Il vantaggio dura poco e la ceca lo rende mettendo in rete uno smash a rimbalzo. Sullo slancio la russa sale 4-2 strappando nuovamente il servizio alla rivale alla sesta palla break del game. Diana è sempre più in palla e dimostra i suoi miglioramenti in fase difensiva annullando una palla per il controbreak con un dritto lungolinea in corsa irraggiungibile per l’avversaria.

Le è sufficiente tenere ancora un turno alla battuta e il primo set è suo: tre ace a testa ma cinque doppi falli per chi ha perso contro due per chi ha vinto. Il secondo parziale conferma la tendenza degli ultimi game e Shnaider infila 5 giochi consecutivi prima di subire un break che non fa male: al termine è un 6-1 in 37 minuti.

Per Fruhvirtova un torneo che le ha comunque consentito di rompere la serie negativa di 9 sconfitte consecutive con relativo crollo in classifica oltre la centesima posizione. Per Shnaider una vittoria che vale la prima finale nella carriera e il miglior piazzamento nel ranking, vicinissimo alla sessantesima posizione. Che ovviamente può ancora migliorare…

[1] O. Jabeur b. N. Podoroska 6-3 1-6 6-2

La testa di serie numero 1 del tabellone Ons Jabeur “riempie il contratto” ed entra in finale superando l’Argentina Nadia Podoroska con il punteggio di 6-3 1-6 6-2.

La numero 87 del ranking non sfigura e oltre a conquistare nettamente il secondo set, nel resto del match riesce a tratti a mettere alla frusta le qualità difensive in back della settima giocatrice del mondo, che è però brava a non perdere la concentrazione e a giocare con buona continuità i due parziali vinti.

Jabeur cede in apertura la battuta e la recupera nel quarto gioco: la tennista sudamericana fa ottimo uso del dritto e conduce spesso gli scambi da fondo campo, ma una volta subita la rimonta, perde smalto e subisce un secondo break nell’ottavo gioco, che l’atleta nordafricana conquista con un portentoso dritto inside-out. Chiusa la prima partita nel game successivo, Jabeur, quasi soddisfatta del successo parziale, lascia l’iniziativa a Podoroska, che in poco più di mezz’ora pareggia il conto dei set lasciando un solo gioco all’avversaria.

L’inizio del set decisivo è forse il momento più delicato per Jabeur, che sul punteggio di 2-1 manca una palla break e si fa nuovamente raggiungere dall’argentina. Da qui in poi però il rendimento di Nadia cala nettamente e Ons trova il break a zero per un 4-2 che diventa 6-2 poco dopo.

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