Rotterdam, Khachanov: "Fognini avversario difficile, ma partita sotto controllo"

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Rotterdam, Khachanov: “Fognini avversario difficile, ma partita sotto controllo”

Il russo commenta soddisfatto la vittoria all’esordio contro il nostro giocatore: “Io sogno di diventare il numero 1 del mondo, non mi interessa essere il primo giocatore russo”

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Karen Khahanov - Rotterdam 2020 (via Twitter, @abnamrowtt)
 

dal nostro inviato a Rotterdam

Dopo la sua vittoria contro Fognini, Khachanov si è concesso prima alle tv e poi al resto della stampa nella mixed zone situata nel ventre della Ahoy Rotterdam che ospita l’ABN AMRO Wolrld Tennis Tournament. La prima domanda rivolta al tennista russo è stata sulla partita appena giocata e sull’avversario sconfitto: “Fabio è un giocatore difficile da affrontare, può avere picchi di gioco molto alti e non per nulla abbiamo sostanzialmente la stessa classifica, ma per fortuna oggi ho avuto sempre la partita sotto controllo. Sono contento perchè i i primi turni sono ogni volta molto complessi, visto che devi abituarti alle particolari condizioni di gioco del torneo. Mi sono allenato bene dopo Melbourne e sono arrivato venerdì a Rotterdam per trovare ritmo e confidenza con i campi. In precedenza mi ero allenato duramente a Dubai in condizioni indoor“.

Viene chiesto a Karen del suo rapporto con i colleghi russi e di come si influenzino:Con i miei connazionali siamo molto amici, siamo cresciuti giocando assieme da juniors ma ci conosciamo anche da prima, da quando avevamo dieci anni. Ci siamo aiutati a migliorare a vicenda, a scambiarci esperienze, a motivarci l’un con l’altro quando a qualcuno di noi le cose non andavano bene. La competizione tra di noi è uno dei segreti che ci ha portato ad essere chi adesso siamo. Chi è il più forte tra di noi? Non mi interessa essere il miglior giocatore russo, il tempo dirà chi di noi lo è. Io sogno di diventare il numero uno al mondo, non il numero uno russo“. Gli chiediamo cosa sappia del suo avversario in ottavi, Daniel Evans:Non ci ho mai giocato contro, ma so che è partito molto bene quest’anno, l’ho visto giocare molto bene alla ATP Cup e mi ha impressionato: è bravo sia offensivamente che difensivamente”.

La chiusura è su chi fosse il suo idolo tennistico da piccolo: “Sono cresciuto avendo come idolo Marat Safin ma poi col tempo lo è diventato Juan Martin Del Potro, guardavo tutti i suoi match. Non mi ha però mai interessato essere simile a un campione del passato: molti mi comparano a Marat e per me è sempre un onore sentirlo. Lui è stato un numero 1 al mondo e ha vinto Slam“.

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