Musetti, una sconfitta che fa ben sperare: la 'prima' di Dubai va a Rublev

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Musetti, una sconfitta che fa ben sperare: la ‘prima’ di Dubai va a Rublev

Prestazione confortante per il classe 2002, che mette in mostra colpi e personalità. L’esordio nel circuito maggiore potrebbe valere l’ingresso in top 300

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Lorenzo Musetti - ATP Challenger Bergamo 2020 (foto Antonio Milesi)
 

[6] A. Rublev b. [Q] L. Musetti 6-4 6-4

Non si poteva chiedere molto di più che una prestazione positiva a Lorenzo Musetti contro il sesto del seeding Andrey Rublev e così è stato: sconfitto con un doppio 6-4, Lorenzo ha giocato per lunghi tratti alla pari con un avversario in grande spolvero, mettendo in mostra il suo tennis vario e piacevole la cui costruzione è necessariamente ancora in corso, sia per l’età sia per la varietà tattica, aspetto questo che può rendere più complicato compiere sempre la scelta corretta. La conquista del suo primo main draw ATP, un regalo a sé stesso a una settimana dal diciottesimo compleanno, non è stata purtroppo ripagata da un sorteggio fortunato: il n. 14 del ranking è in assoluto uno dei migliori di questo scorcio di stagione con un bilancio di 13 vittorie e 2 sole sconfitte, e il rischio di essere travolto da un martellatore come Rublev era concreto.

IL MATCH – Partenza difficile per chi serve, con Lorenzo che cede subito la battuta dopo due gratuiti di rovescio, ma pareggia subito strappando applausi con il colpo monomane che lo aveva appena tradito e una difesa incredibile, rivelatrice anche di questa ulteriore qualità. È però il moscovita a tenere per primo la battuta e, dopo aver salvato un 15-40 grazie alla prima di servizio fino a quel momento assente, sale 3-1; anche Musetti comincia a far valere il colpo di inizio gioco e resta in scia. Rublev è nato per comandare gli scambi, Lorenzo “sa fare tutto” (a un livello inevitabilmente inferiore, per ora), ma non può certo lasciare l’avversario libero di colpire con tranquillità, quindi cerca di prendere l’iniziativa oppure varia con slice di rovescio con lo scopo di togliere la palla dalla strike zone russa. C’è qualche gratuito di troppo anche per il ritmo decisamente alto – il dritto di Andrey viaggia in media a 127 kmh, il rovescio carrarese fila che è una meraviglia –, ma il match si fa guardare più che volentieri. Senza più offrire alcuna occasione di rientro, “Rubl” tira dritto fino al 6-4.

Una smorzata fallita nonostante la buona manualità che possiede apre la strada al break in apertura di secondo set per Rublev che ha ormai trovato tempo e ritmo per esprimere il suo miglior tennis. Il n. 311 ATP non pare più in grado di arginare quella veemenza e le tre palle consecutive dello 0-3 pesante hanno il sapore del match che scivola via. Arriva invece, inaspettata e gradita, la reazione dell’azzurro tra servizi e dritti vincenti, i due fondamentali che – come si dice con un eufemismo, peraltro giustificato dalla giovanissima età – hanno più ampi margini di miglioramento. Raggiunto l’altro sul 2 pari dopo anche un breve dialogo con il fisioterapista a proposito di un fastidio verosimilmente alla mano, Lorenzo continua a tenere testa a un Rublev che continua a pestare forte. Al nono gioco, però, cede il servizio decisivo soccombendo alla pressione di Andrey che chiude con un altro 6-4.

Di fronte a questo avversario nella sua forma migliore, Musetti – alfiere del Park Tennis Club di Genova – può senz’altro ritenersi più che soddisfatto di come è stato in campo al suo esordio tra i big ancora minorenne e, con buone probabilità, lunedì prossimo potrà festeggiare l’ingresso tra i migliori 300 del mondo. Rublev, dal canto suo, continua a confermare il suo valore una volta superati i problemi fisici, accomodandosi al secondo turno in attesa del vincente fra Joao Sousa e Filip Krajinovic.

IL TABELLONE DI DUBAI

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