I numeri delle qualificazioni di Davis: nove imbattuti in singolare

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I numeri delle qualificazioni di Davis: nove imbattuti in singolare

Jan-Lennard Struff si conferma in grandissima forma. Italia unica squadra con 4 convocati nella top 100 in singolare

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9- i tennisti ad aver vinto due singolari negli spareggi per le Davis Cup Finals e ad essere stati decisivi per il passaggio del turno delle loro nazionali: Marin Cilic, Marton Fucsovics, Daniel Galan, John Millman, Alexander Bublik, Jiri Vesely, Dennis Novak, Mikael Ymer e Jan-Lennard Struff. Quest’ultimo è il tennista con la migliore classifica ad essere riuscito in questa doppietta (la seconda per lui in Davis, da quando nel 2015 ha esordito con la rappresentativa tedesca). Con l’assenza di Zverev, è divenuto il numero 1 tedesco guidando a Dusseldorf i suoi al successo per 4-1 sulla Bielorussia, una sfida nella quale Krawietz e Mies, campioni in carica del Roland Garros di specialità, hanno dato una mano vincendo il punto del doppio. Struff sta vivendo sulla soglia dei trent’anni – è nato nell’aprile del 1990 – il miglior momento della sua carriera, lui che sino ad aprile dello scorso anno era stato nella top 50 solo per una manciata di settimane.

Pur chiudendo la stagione tra i primi cento al mondo dal 2015 non è ancora riuscito a centrare traguardi importanti in singolare, togliendosi sinora le migliori soddisfazioni in doppio, specialità nella quale ha vinto tre titoli in cinque finali e fatto una semifinale agli Australian Open 2018, salendo sino al 21° posto della classifica. L’allievo di Carsten Arriens, ex capitano di Coppa Davis della Germania, ha raggiunto in singolare solo sette semifinali nel circuito ATP, appena un ottavo negli Slam (Roland Garros 2019) e nessun quarto nei Masters 1000. Struff è capace di giocare bene su tutte le superfici: le sette semifinali le ha raggiunte in ognuna delle quattro condizioni di gioco del circuito (terra, erba, duro all’aperto e indoor) e forse proprio in quest’ultima condizione di gioco riesce a dare il meglio di sé (ha vinto il 54% degli incontri giocati nel circuito maggiore). Ha iniziato male la stagione, trovandosi al 74° posto della Race: vedremo se la Davis rappresenterà per lui una svolta.

12- gli spareggi giocati per accedere alle Davis Cup Finals che si disputeranno il prossimo novembre a Madrid. Solo due hanno visto vincere le squadre in trasferta (la Repubblica Ceca sulla confinante Slovacchia e l’Ecuador impostosi nonostante la lunga trasferta necessaria per recarsi in Giappone), e sempre solo due sfide si sono chiuse col punteggio di 4-0. Sono state quelle che hanno riguardato le squadre più forti scese in campo la scorsa settimana: l’Italia – unica ad avere ben quattro convocati nella top 100 del singolare – sulla modesta Corea del Sud e gli Stati Uniti – che tra Opelka, Fritz, Paul e i gemelli Bryan – contro l’Uzbekistan hanno avuto, tra le due classifiche di specialità, il ranking medio migliore delle ventiquattro nazionali impegnate.

Fognini, 11 ATP, è stato il giocatore con la miglior classifica a prendere parte agli spareggi per le finali di Madrid, che hanno visto impegnati altri cinque top 50 (Cilic, Fritz, Opelka, Millman e Struff) e altri due solo convocati, ma non scesi in campo per le incerte condizioni fisiche in cui versavano (Sonego e Nishikori). Un campo di partecipazione piuttosto mediocre: oltre ai sei tennisti top 50 citati, c’erano altri venti top 100 singolaristi nelle squadre impegnate, ma sette nazionali non ne avevano nemmeno uno (Belgio, India, Uzbekistan, Colombia, Corea del Sud, Olanda, Ecquador e Cile), con due di queste – le rappresentative colombiane ed ecuadoregne – che hanno anche strappato il pass per Madrid (con la Colombia vincitrice in casa del derby sudamenricano con gli argentini, privi di quattro dei migliori cinque giocatori per classifica).

La scorsa settimana si giocavano gli spareggi del World Group I e II, inevitabilmente di livello ancora inferiore, ma illuminati dalla presenza di uno dei tennisti ad aver iniziato meglio il 2020, Casper Ruud, e del 21° top 100 in campo, Joao Sousa per il Portogallo. Soprattutto, c’è stata la presenza del vincitore delle ultime ATP Finals, Stefanos Tsitsipas, sceso in campo per la sua Grecia, nonostante venisse da tre settimane consecutive di partite nel circuito, giocate tra Rotterdam, Marsiglia e Dubai. Il sesto giocatore al mondo – unico top ten in campo la scorsa settimana – si è recato sino a Manila per guidare la sua nazionale nel successo per 4-1 sulle Filippine, portando a sei vittorie in altrettanti incontri di singolare il suo bilancio in Davis. Quello di Tsitsipas è stato in realtà l’unico buon segnale per una competizione che invece – tra infortuni e scelte di programmazione differenti – ha perso la scorsa settimana le possibili presenze di Thiem, Zverev, Federer, Berrettini, Wawrinka, Dimitrov, Coric, Kyrgios, Goffin, Isner, De Minaur, Schwartzman e Garin: tutti tennisti che qualora scesi in campo avrebbero garantito ben altro interesse e spettacolo alla due giorni di Davis.

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