Di Thomas Muster, re della terra rossa negli anni ’90, si ricordano non solo i 44 titoli in carriera, tra cui anche il Roland Garros, la prima posizione nel ranking mondiale o la grinta con cui affrontava ogni punto, ma anche quello sfortunato episodio che lo colpì nel marzo del 1989. Dopo la vittoria in semifinale al torneo di Miami (all’epoca denominato “Lipton” come il main sponsor) su Yannick Noah recuperando da due set a zero, un ubriaco al volante di un auto lo investì in un parcheggio di un centro commerciale a Key Biscayne, schiacciandolo contro la sua auto, mentre armeggiava nel bagagliaio. Risultato: legamenti del ginocchio sinistro andati, niente finale e forse niente più tennis.

In molti, lui compreso, pensavano che non sarebbe più tornato a camminare, figuriamoci giocare a tennis. Invece trovò il modo continuare ad allenarsi e di tornare ad altissimo livello e il 30 marzo del 1997, otto anni e una quarantina di titoli dopo, vinse quella finale che non aveva mai potuto giocare. Ad aspettarlo non ci sarebbe stato più Ivan Lendl, bensì Sergi Bruguera, sconfitto con il punteggio di 7-6(6) 6-3 6-1. Durante la premiazione ricordò l’incidente e disse: “Per me questa è una vittoria davvero emozionante per quello che successe qui otto anni fa“. Fu uno dei suoi quattro titoli sul veloce, il secondo dell’anno e l’ultimo della sua carriera.

a cura di Andrea Lavagnini