I migliori colpi in WTA: i rovesci a una mano

Al femminile

I migliori colpi in WTA: i rovesci a una mano

Quinta puntata della serie dedicata alle giocatrici migliori nel singolo colpo. Rovesci in topspin, rovesci slice. Da Suarez Navarro a Barty, da Martic a Bertens: chi possiede il rovescio a una mano più efficace del circuito?

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Carla Suarez Navarro
 

Per la serie dedicata ai migliori colpi in WTA, ecco il quinto articolo, che completa l’analisi dedicata al rovescio: dopo quello a due mani, è il momento del rovescio a una mano. Ricordo che la classifica è riservata a tenniste in attività, comprese fra le prime 100 del ranking. Per una spiegazione completa sui criteri utilizzati per definire le graduatorie rimando alla prima parte dell’articolo dedicato al dritto, che illustra nel dettaglio la questione.

Il rovescio a una mano in senso classico
Non è un buon momento per il rovescio a una mano in WTA. Alcune delle giocatrici che nelle scorse stagioni avevano scalato le classifiche, oggi sono arretrate nel ranking. Margarita Gasparyan, troppo spesso infortunata, nella classifica congelata ora in vigore è numero 110 (best ranking 41), Victorija Golubic è numero 123 (best ranking 51), Naomi Broady addirittura 423 (ma con un best ranking numero 76).

Cito loro tre insieme, anche se sarebbe più giusto ponderare in modo diverso la qualità del loro rovescio. Trovo quello di Broady non proprio un esempio di perfezione esecutiva, mentre quello di Golubic è di sicuro più efficace, ma comunque inferiore rispetto a quello di Gasparyan. Secondo me Golubic paga la minore capacità di aggredire la palla, e questo lo si deduce dalla sua posizione in campo, mediamente più lontana dalla linea di fondo rispetto a Margarita. E giocando lontano dalla linea di fondo, nel tennis contemporaneo si innescano tutta una serie di problemi che rendono più difficile ottenere risultati con continuità.

Carla Suarez Navarro
A conti fatti, per quanto riguarda il rovescio a una mano in topspin, il colpo di riferimento rimane quello di Carla Suarez Navarro, che ancora oggi è un esempio di altissimo livello capace di coniugare efficienza ed eleganza.

Fra i tanti effetti negativi causati al tennis dal Coronavirus, c’è l’avere messo in dubbio la possibilità di tornare a vedere in campo proprio Suarez Navarro. Prima dell’inizio della stagione, infatti, Carla aveva annunciato che il 2020 sarebbe stato il suo ultimo anno di competizioni. Non so se gli stravolgimenti di questi ultimi tempi l’abbiano convinta a rivedere la decisione: scopriremo se per lei sarà più importante tenere come punto fermo la data di ritiro (fine 2020) oppure l’idea di un’ultima stagione completa di tennis giocato, magari con le Olimpiadi; in questo secondo caso potremmo sperare di ritrovarla nel 2021.

Suarez Navarro è nata nel settembre 1988, e il picco di classifica l’ha raggiunto nel febbraio 2016 (numero 6 al mondo), al termine di un processo di maturazione che ha comportato progressi costanti: miglioramenti in risposta, la capacità di colpire più avanti, l’aumento di potenza ottenuto grazie un cambio di racchetta. Alla fine della stagione 2014 Carla decide infatti di passare a un attrezzo con l’ovale più grande e questo le permette di “appesantire” la sua palla, in parte ovviando a una struttura fisica non proprio da gigantessa (è alta 1,62).

Tessere le lodi del suo colpo rischia di sembrare il risultato di una situazione senza alternative: il suo rovescio a una mano non ha concorrenza, e quindi di chi si potrebbe parlare bene se non di lei? In realtà le cose non stanno affatto così. Il suo è un colpo di qualità assoluta, tanto da non sfigurare di fronte ai rovesci più vincenti del recente passato; mi riferisco a giocatrici capaci di conquistare Slam (Schiavone), ma anche di conquistare Slam diventando numero 1 del mondo (Henin, Mauresmo). A mio avviso in termini di pura eleganza del gesto, Suarez Navarro non è seconda ad alcuna. Credo bastino un paio di video per avere l’idea di un colpo eseguito sempre in pieno controllo, senza la minima sbavatura tecnica e con una fluidità rarissima. Davvero un movimento esemplare (e bellissimo):

Nulla manca al rovescio di Carla: colpi incrociati, colpi lungolinea, la capacità di attaccare la palla chiudendo gli scambi in controbalzo. E poi anche le esecuzioni slice (e questo la farà rientrare nella classifica successiva). Forse il suo backspin non è così bello da vedere quanto il topspin, ma dipende dal fatto che è molto difficile che le esecuzioni slice a una mano appaghino sul piano estetico quanto quelle in topspin, perché per questioni di meccanica del gesto la chiusura dello swing non può essere così “teatrale” (parere personale naturalmente).

Negli ultimi tempi Carla ha avuto una flessione di rendimento. Superata la soglia dei trent’anni e dopo tante stagioni di Tour ad alti livelli, è comprensibile che emergano segni di usura fisica e mentale, con piccoli o grandi acciacchi che incidono su allenamenti, partite e risultati. Cito un dato che in parte illustra la questione. Rendimento vittorie/sconfitte al terzo set: nel 2015 era 19-7, nel 2020 0-4. Ma credo si possa percepire il piccolo calo di insieme anche dalla posizione di gioco: nelle stagioni migliori riusciva a colpire molto più a ridosso della linea di fondo, e questo le permetteva di togliere tempo alle avversarie, rendendo più efficace ogni frangente dello scambio, sia nelle fasi di difesa che di attacco.

a pagina 2: Il rovescio a una mano slice

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