Finali Coppa Davis: l'ottimismo di Albert Costa. Elogi per Sinner e Berrettini

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Finali Coppa Davis: l’ottimismo di Albert Costa. Elogi per Sinner e Berrettini

Le parole del direttore delle Finali di Madrid a ‘Sportface’: “È l’ultimo torneo dell’anno. Speriamo che nei prossimi mesi la situazione cambi”. Sugli azzurri dice: “Jannik arriverà in top 5, Matteo è un giocatore completo”

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La prima edizione della nuova Coppa Davis targata Kosmos era andata in archivio a novembre dello scorso anno con il successo della Spagna padrona di casa, trascinata da uno straordinario Rafa Nadal, e anche con qualche polemica legata al format. “Bisogna migliorare alcuni aspetti, per esempio quello dell’orario di gioco. Molti hanno terminato i propri incontri nella notte, troppo tardi”, ha ammesso Albert Costa nel corso di una diretta Facebook con Sportface.it. Il direttore delle Finali di Madrid si è detto fiducioso che l’edizione 2020, prevista dal 23 al 29 novembre, possa disputarsi regolarmente nonostante l’emergenza coronavirus: “Siamo sempre in contatto con l’ATP, in particolare con Gaudenzi. Siamo ottimisti perché è l’ultimo torneo dell’anno. Speriamo che nei prossimi mesi la situazione cambi e che tutti i Paesi potranno viaggiare e raggiungere Madrid.

All’intervista ha partecipato anche Vincenzo Santopadre, coach di Berrettini. Il discorso si è così spostato sullo stesso Matteo e su Jannik Sinner. Queste le parole di Costa: “Jannik l’ho visto alle Next Gen ATP Finals, mi piace tantissimo come gioca, anche la sua personalità. Credo che arriverà in top 5. Berrettini? Lui è già un top 10, è molto solido e non si scoraggia mai. Credo debba migliorare sulla mobilità e sul gioco di piedi, ma è un giocatore completo. E a proposito di giovani, qual è la situazione del movimento spagnolo? “Qui abbiamo avuto una generazione incredibile negli ultimi 30 anni, ora c’è grande aspettativa verso i giovani. Ci sono ragazzi che stanno crescendo come Davidovich Fokina e Kuhn. Carlos Alcaraz Garfia invece ha un talento speciale. Sa fare tutto, io lo conosco da quando è piccolo perché si allenava a Barcellona. Certe cose non si insegnano, o le hai o non le hai.

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