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Cose sciocche da evitare durante una pandemia

Come superare il confine di uno Stato in bicicletta, provare a vendere una stampante sui social (?) o fingere di aver contratto il virus. Una raccolta di stramberie tennistiche da isolamento

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MA DOVE VAI, BELLEZZA IN… – Kirsten Flipkens si vede infliggere una multa di 250 euro per aver oltrepassato senza accorgersene una linea immaginaria. Un altro modo di dirlo è che ha violato l’isolamento uscendo dallo Stato. “Avevo scelto un percorso di 130 km sul mio GPS Garmin” spiega la tennista belga che ama salire in sella alla sua mountain bike. Mentre ci domandiamo se quell’azienda sia contenta di essere citata in questo contesto, la tennista belga prosegue narrando a colpi di Twitter la sua storia raccolta dal quotidiano HLN. “Passando per Hechtel-Eksel, sono arrivata a Hamont-Achel, dove sono finita su un piccolo sentiero di una quindicina di chilometri che attraversa un bellissimo bosco. Non sapevo bene dove fossi, ma all’improvviso ho capito di aver raggiunto la strada principale in direzione Valkenswaard e quindi in Olanda. Eppure, risuona ancora forte l’eco della raccomandazione “tenetevi sulla strada ed evitate la brughiera” presente in un film di John Landis che è diventato un cult del genere horror; tuttavia, è anche vero che non fa menzione di boschi e foreste.

Flipkens racconta che ha estratto lo smartphone all’istante per capire il tragitto più rapido per tornare in Belgio e ha così preso la strada per Lommel. Nonostante abbia visto una pattuglia al confine, ha proseguito passando davanti ai poliziotti senza timore. “Sapevo che c’è una multa se si va in Olanda, ma non ho cambiato strada perché consideravo sufficiente la mia spiegazione”. Non sarebbe andata così. Infatti, “poco dopo, mi hanno tagliato la strada a sirene spiegate e costretta ad accostare come una criminale. Non mi hanno dato la possibilità di spiegare, facendomi una multa di 250 euro su due piedi.

Sono diversi gli elementi a far arrabbiare Kirsten: innanzitutto, il fatto che lei rispetti sempre le regole ormai da una settimana e le direttive del governo che “non ci si capisce niente”. Per non parlare dell’assenza di una segnalazione del confine su quei sentieri: ah, i bei tempi quando il tuo cammino sulla sterrata era interrotto da una guardia – “chi siete? cosa portate? sì, ma quanti siete?” – che poi esigeva un fiorino, mica 250 euro. E ti rendevi conto istantaneamente di essere sul punto di sconfinare a Gebakkenbosch (il borgo olandese gemellato con Frittole). “Un errore che può capitare, no? Un avvertimento mi sarebbe parso più sensato. E, se mi avessero beccata una seconda volta, sarebbe scatta la multa”.

Insomma, da vera tennista, pretende un “soft warning” prima che si passi all’applicazione del codice. Avvertimento con cui, ci rivela un altro tweet della comprensibilmente sempre più furibonda Flipkens, se l’è invece cavata un suo conoscente, anch’egli fermato mentre attraversava il confine in bicicletta appena un quarto d’ora più tardi. Disparità di trattamento. Ma non finisce qui.

La n. 77 WTA reagisce con il cinguettio qua sopra dopo aver appreso dell’esistenza di una norma che regola le eccezioni e le avrebbe risparmiato la multa: “Seriamente? Quindi, invece di dire di aver attraversato il confine senza saperlo e cercato subito la via breve per il Belgio, avrei potuto dichiarare di essere andata in Olanda a trovare il mio amore” (e pensare che questo amore sarebbe potuto essere Nadal…). Tralasciando la parte in cui tale dichiarazione potrebbe integrare un reato, la parola usata per designare la persona da raggiungere è la dolce e romantica “lief” (amato, tesoro), altro che “affetto stabile”. Una norma che, a buon diritto, potrebbe allora chiamarsi “l’amore non ha confini”. Oppure, in forma meno sdolcinata, “ti voglio benelux”.

L’ALLIGATORE MANCANTE – Come sappiamo, Sascha Zverev sta passando questo periodo in Florida nell’attesa di poter rientrare in Germania. Proprio nello Stato continentale più a sud degli USA, non si erano ancora placate le polemiche sugli spring breakers marzolini, gli studenti in vacanza che si erano scatenati negli abituali party come se non ci fossero né il COVID-19 né un domani (che, appunto, per qualcuno non ci sarebbe stato davvero), e Sascha “pensa” di fare una buona azione – le virgolette perché, a conti fatti, non deve averci pensato troppo. È così che il quasi due metri da Amburgo si fa fotografare alla Saddlebrook Tennis Academy dove si allena praticamente abbracciato a un piccolo fan. Ciò deve aver riempito di gioia il cuore del ragazzino, ma lo stesso sentimento non è scaturito dopo che la stessa accademia ha postato la foto sul proprio account Instagram.

Tumaini Carayol, “giornalista di tennis e altre cose” per il Guardian, ha commentato che il nostro sembra vivere su un altro pianeta rispetto al resto di noi.

https://twitter.com/tumcarayol/status/1248352081825730566

Puntuali i commenti sui social media tra incredulità e sdegno, in un’epoca in cui la parola d’ordine a livello globale è “distanziamento sociale” a prescindere dalle misure restrittive effettivamente adottate a livello locale. Inevitabilmente, il post è stato rimosso. Come per Tsitsipas, un caso di buona azione che ha preso una direzione imprevista, anche se in questa circostanza c’è forse stato un equivoco. Una contea della Florida, infatti, per rendere chiaro quanto spazio lasciare tra sé stessi e il prossimo, ha pubblicato un simpatico disegno di due omini separati da un alligatore. E l’equivoco? Beh, “basterà quello stilizzato sulla maglietta del ragazzino” avrà pensato Sascha.

Azioni più sciocche del proprio solito, commenti scandalizzati per una percentuale o una foto che tutti vorrebbero, scherzarci continuamente sopra o, viceversa, abbattersi come se fossimo alla vigilia della distruzione, arrabbiature continue, folli ipotesi complottiste, comportamenti apparentemente da sociopatici come la razzia di certi prodotti e il farsi assorbire totalmente da altre attività forse sono solo state reazioni diverse, modi differenti di vivere una situazione di isolamento globale che in certi momenti è stata percepita come un lutto.

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